I fitoterapici nella pratica clinica quotidiana

fitoterapici

Nonostante la facilità di utilizzo dei preparati pronti, in quanto immediatamente disponibili, sempre più persone stanno avvertendo la necessità di compiere delle scelte personalizzate anche nella pratica clinica dell’igienista dentale.

Per tali ragioni proponiamo in queste pagine una piccolissima e modesta dimostrazione di come si possa cercare di conciliare la medicina, le scienze e la tecnologia con l’utilizzo di preparati naturali, semplici ma efficaci e con il grande potere dell’autocoscienza.

Scegliere le terapie e modularle in funzione delle specificità dei pazienti significa non solo selezionare i materiali in base al loro grado di compatibilità, ma anche differenziare l’impostazione e l’approccio del percorso riabilitativo (1).

Volendo si può considerare come un esempio di medicina integrata, in cui si affianca la tradizione universitaria più classica all’utilizzo di altre tecniche complementari (2), allo scopo di migliorare il benessere psicofisico del paziente.

La nostra esperienza clinica ci ha dimostrato che sempre più pazienti dimostrano di apprezzare e comprendere queste finalità, felici di riscoprire conoscenze che spesso avevano dimenticato, relegandole ai ricordi dell’infanzia e della tradizione.

La fitoterapia è una enorme risorsa in questo campo, in quanto permette di agire su più fronti sfruttando le proprietà antisettiche e antibatteriche degli oli essenziali (3).

Si può fare un ampio uso di oli essenziali, un uso che deve però essere discreto, mirato e, spesso, complementare ad altre tecniche.

Discreto in quanto sono sostanze altamente concentrate che devono essere impiegate con moderazione; mirato perché la loro azione è specifica; complementare perché spesso non sono sufficienti a risolvere da soli il problema che si sta trattando.

Possono essere assorbiti dall’uomo tramite due vie: quella esterna, quindi attraverso inalazioni, bagni, assorbimento epidermico, massaggi, e quella interna, ovvero tramite assunzione orale. Una volta utilizzati sull’organismo svolgono molteplici attività biologiche differenziate in relazione alla composizione qualitativa e quantitativa (4).

Proponiamo qui di seguito alcune soluzioni che prevedono l’utilizzo di rimedi naturali sia alla poltrona per problematiche specifiche sia a casa per effettuare sciacqui orali.

L’utilizzo alla poltrona

Prima di procedere con la seduta di igiene professionale si fa effettuare al paziente uno sciacquo con un collutorio a base di olio essenziale di limone, per la sua azione antisettica, antibiotica ed emostatica, e di menta, che possiede più o meno le stesse proprietà, in modo da iniziare in un ambiente più “fresco” e, soprattutto, con una minore carica batterica orale.

La presenza di afte sulle mucose interne della bocca, oppure di herpes simplex labiale possono rendere la seduta particolarmente fastidiosa e potrà essere vissuta dal paziente con disagio e, probabilmente, dolore.

A tal fine, una pratica molto utile è quella di effettuare alcune applicazioni di pochi secondi sulla zona, da ripetere dopo pochi minuti, con un cotonino imbevuto di tea tree oil (5); in tal modo le lesioni si seccano e in breve tempo iniziano a chiudersi; ma il vero vantaggio è che nel giro di pochissimi secondi la sensazione di bruciore viene notevolmente ridotta, o anche eliminata del tutto, e il paziente è quindi meglio disposto nello svolgimento della seduta.

Nei casi di gengivite più o meno diffusa, oltre alla classica seduta di igiene orale professionale è possibile consigliare al paziente l’utilizzo di un collutorio antibatterico personalizzato (descritto più avanti).

Diverso è invece il trattamento per le situazioni in cui l’infiammazione gengivale è diffusa alle strutture parodontali più profonde e alla cresta dell’osso alveolare, con leggera perdita di osso, come nel caso della malattia parodontale conclamata.

Come sappiamo, quando la malattia avanza si ha un’aumentata distruzione dei tessuti profondi che sostengono il dente, con perdita quindi di supporto osseo che porta a mobilità dentaria. Possono essere coinvolte anche le forcazioni dei denti pluriradicolati.

Tutto questo processo degenera a partire dalla formazione del solco gengivale patologico, ovvero le tasche parodontali (6).

Qui si raccoglie il tartaro e si creano delle nicchie in cui proliferano batteri anaerobi molto aggressivi.

Come sappiamo, questa patologia è cronica, quindi una volta che si instaura bisogna attuare tutta una serie di strategie per stabilizzarla e poi tenerla sotto controllo nel tempo monitorandola continuamente.

I trattamenti alla poltrona per questi pazienti prevedono anche applicazioni con oli che aiutino il trattamento a essere più efficace: si effettuano delle levigature radicolari in cui si libera la tasca parodontale dal tartaro e dai batteri.

Si utilizza poi il tea tree oil, per il suo forte potere antibatterico, attraverso delle piccole toccature ripetute più volte per pochi secondi, veicolandolo principalmente con oli o gel naturali.

Il tea tree oil si rivela molto utile nella terapia d’urgenza delle tasche parodontali: se presentano suppurazione e la seduta terapeutica non è praticabile in quanto il paziente avverte dolore, l’olio di Melaleuca viene introdotto direttamente al loro interno imbibendo un filo retrattore (7): questo viene lasciato all’interno della tasca per almeno 24 ore (Fig. 1, 2, 3).

Il paziente tornerà in studio per il controllo e, se necessario, si procederà con una nuova applicazione. Sono stati documentati con materiale fotografico casi in cui si è avuta una totale assenza di suppurazione nelle 48 ore successive, senza ricorrere a nessun trattamento o all’utilizzo di altri medicamenti.

Il filo viene quindi rimosso e il paziente continua con sciacqui domiciliari sempre a base di tea tree. Ovviamente ricorrerà alla terapia specifica appena possibile.

L’utilizzo domiciliare

Una volta terminata la seduta vengono consigliati dei rimedi in base alla situazione del paziente e alle sue necessità a seconda dello stato di salute orale in cui si trova e ai trattamenti che ha ricevuto.

I casi più frequenti presentano una leggera gengivite, con infiammazione delle gengive conseguente all’accumulo di placca nel cavo orale: a questo stadio la patologia è ancora reversibile, quindi vengono date tutte le istruzioni per mantenere l’igiene orale e vengono consigliati dei preparati per aiutarlo a ritornare a uno stato di salute.

In una situazione simile si può prescrivere un collutorio naturale preparato utilizzando alcuni rimedi naturali.

  • Malva, per le sue proprietà cicatrizzanti e protettive.
  • Rovo, che con la sua azione astringente aiuta a ridurre il sanguinamento gengivale.
  • Calendula, per l’azione lenitiva e cicatrizzante.
  • Lavanda, antisettica e cicatrizzante.
  • Tea tree oil, che con la sua azione antibatterica aiuta a ridurre l’infiammazione.
  • Salvia, per le sue attività antiflogistiche, antisettiche e astringenti (8).

Se il paziente soffre di alitosi sarà molto utile un collutorio a base di cardamomo, indicato per l’azione antifermentativa che limita la produzione di gas odorosi.

Ovviamente è utile l’aggiunta di menta.

Al paziente che deve essere sottoposto a terapie più invasive, interventi chirurgici, o che è soggetto a ricorrenti disturbi di tipo infiammatorio, quali gengiviti o afte è consigliabile un ciclo di almeno 3 mesi di macerato glicerico di Ribes nigrum, possibilmente da iniziare almeno 10 giorni prima.

A chi ha subito un intervento chirurgico è utile consigliare l’utilizzo di un gel puro di aloe miscelato con poche gocce di olio essenziale di Melaleuca e di Rescue Remedy dei fiori di Bach, in particolare in presenza di punti di sutura che devono essere detersi delicatamente; infatti, il paziente potrà fare dei leggerissimi massaggi sulla zona, almeno 24 ore dopo l’intervento, con il gel posto su una garzina.

Sfruttando le proprietà di queste piante il postintervento diviene più gestibile, in quanto la ferita rimane pulita, idratata e l’azione antibatterica e quella cicatrizzante permetteranno una guarigione più rapida.

In caso di pazienti affetti da malattia parodontale si prepara un collutorio principalmente a base di Melaleuca, Calendula e Lavanda, per tutte le proprietà elencate più sopra.

Se sono presenti aree di grossa infiammazione sarà anche utile l’applicazione del gel di aloe, sempre miscelato con poche gocce di tea tree oil.

In questi casi sarà molto utile associare alla terapia clinica in studio l’assunzione della Tintura madre di Rosa canina, ricca di vitamina C e della quale è stata dimostrata l’efficacia nella guarigione dei tessuti del cavo orale.

Il paziente dovrà assumerla seguendo un ciclo di almeno 3 mesi, 45 gocce due volte al giorno.

Nel postoperatorio si può intervenire, nelle prime 24 ore dopo l’intervento, applicando del ghiaccio a intervalli di 20 minuti per evitare che si formi l’edema, ma se si dovesse formare comunque, l’applicazione di un impacco di arnica aiuterà a riassorbirlo più velocemente.

Queste e altre condizioni e patologie possono portare a un irrigidimento della muscolatura del distretto facciale, che possono anche provocare difficoltà ad articolare movimenti con la bocca: in questi casi sono utili gli impacchi di gel di arnica sulla zona per mezzo di un panno umido tiepido per facilitarne la penetrazione: questo permette al muscolo di distendersi e rilasciare le tensioni.

Bibliografia

  1. Massaiu G. Cura il sorriso, mordi la vita. Viareggio: Dissensi Edizioni; 2015.
  2. Cau V, Masala MR, Mura A, Massaiu G. Trattamento personalizzato per il singolo paziente? Una opzione possibile con la naturopatia. Rivista Italiana Igiene Dentale 2017; 16(4):174.
  3. Satta C. Piante officinali spontanee della Sardegna. Ortacesus: Ediz. Nuove Grafiche Puddu: 2016.
  4. Silvestrini B. Medicina naturale. Analisi, riflesssioni, prospettive. Milano: Franco Angeli; 2007.
  5. Bontà G. La fito-odontoiatria. Riv It Igiene Dentale 2017; 13(3): 121-124.
  6. Wilkins EM. La pratica clinica dell’igienista dentale. Padova: Ed. Piccin; 2010.
  7. Sarri S. Integratori naturali in odontoiatria e igiene orale. Milano: Ariesdue; 2016.
  8. ESCOP 1996. Salviae folium (Sage leaf). Monographs on the Medicinal Use of Plant Drugs. Exeter, UK: European Scientific Cooperative on Phytotherapy; 1997.

Malva

Basi per i collutori naturali

Malva

malva

Proprietà cicatrizzanti e protettive

Rovo

Azione astringente aiuta a ridurre il sanguinamento gengivale

Calendula

Azione lenitiva e cicatrizzante

Lavanda

Azione antisettica e cicatrizzante

Tea tree oil

Azione antibatterica aiuta a ridurre l’infiammazione

Salvia

Attività antiflogistiche, antisettiche, astringenti