Chi, come me, ha vissuto nell’ultimo ventennio l’evoluzione della nostra figura professionale, non può non accorgersi dei profondi cambiamenti, per certi versi anche contraddittori, della professione.
L’igienista dentale ha acquisito una propria identità, una chiara “personalità” professionale, un nuovo entusiasmo determinato dalla consapevolezza del proprio ruolo.
L’igienista dentale, nato come “operatore sanitario alle strette dipendenze degli odontoiatri”, si è trasformato in un “professionista della salute orale” e vola, oggi, verso traguardi professionali futuri, inserito in contesti moderni ed in continua evoluzione, sentendosi pienamente protagonista del team odontoiatrico. Ma è anche consapevole che questo nuovo ruolo comporta una serie di responsabilità: l’autonomia acquisita, la maggiore fiducia professionale di cui gode da parte dei pazienti e le aspettative di questi ultimi, impongono una elevato livello di preparazione scientifica e di competenza professionale. Ma queste responsabilità non spaventano gli igienisti, anzi li spronano a confrontarsi ed ad approfondire, giorno dopo giorno.
Sarà anche per questo motivo che gli eventi formativi sono sempre oggetto di entusiasmante partecipazione, attenta e collaborativa.
Come anticipato, questa evoluzione ha in sé, però, alcuni aspetti contraddittori, soprattutto perché, pur avendo la legge trasformato gli igienisti dentali da “operatori sanitari alle strette dipendenze degli odontoiatri” in “lavoratori autonomi”, con tutte le responsabilità che l’evoluzione stessa comporta, questa autonomia, da parte di una minoranza della classe odontoiatrica, è spesso oggetto di discussioni e di tentativi di interpretazioni restrittive.
Faccio riferimento, sia ai vincoli che in alcune regioni, come l’Emilia Romagna, sono stati posti al legittimo svolgimento dell’attività in un proprio autonomo studio di igiene dentale, sia alla non corretta interpretazione del termine “indicazione” (contenuto nel D.M. n 137/99).
L’autonomia professionale non può essere oggetto di limitazioni: o esiste o non esiste.
E se esiste, come la normativa vigente prevede, allora l’autonomia professionale deve essere piena ed effettiva. Questo significa che l’Igienista Dentale deve avere il diritto, se lo ritiene opportuno, di poter operare – come tutti i liberi professionisti – all’interno di un proprio studio professionale e deve poter eseguire la prestazione con la massima autonomia di scelta e di esecuzione, senza essere condizionato da direttive altrui.
Altra contraddizione sorge sul ruolo dell’Igienista Dentale nel campo della prevenzione della salute del cavo orale. Gli Igienisti dentali, grazie anche alle competenze acquisite durante il corso di laurea, non possono non essere inclusi nel novero dei protagonisti principali nel campo della prevenzione e della tutela della salute orale. Purtroppo, questo ruolo continua talvolta ad essere negato: gli Igienisti Dentali spesso sono esclusi dalle campagne di prevenzione e non hanno ancora acquisito il pieno diritto di sedersi intorno ai tavoli ove si pianifica la prevenzione.
Il problema è che, pur non essendo di fatto riconosciuta la piena autonomia professionale, gli Igienisti Dentali soggiacciono a tutte le responsabilità proprie del libero professionista, sia nel campo civile, sia in quello penale. Autonomia e responsabilità sono due concetti che devono viaggiare paralleli: se vi è responsabilità, allora deve esistere anche piena autonomia. Il compito, pertanto, oggi delle associazioni di categoria degli Igienisti Dentali – come IDEA, di cui mi onoro di essere il Coordinatore Nazionale – è quello, in particolare, di lottare per il riconoscimento, effettivo ed incondizionato, sia dell’autonomia professionale sia del ruolo nel campo della prevenzione: riconoscimento che spetta in virtù della normativa vigente, ma che è messo spesso in discussione, come dicevamo, da una parte, ancorché minoritaria, della classe odontoiatrica.
L’igienista dentale oggi è una figura importantissima nel campo della prevenzione e della salute del cavo orale: un ruolo che deve essere svolto sicuramente in team anche con l’odontoiatra, ma con il riconoscimento delle reciproche competenze, della reciproca indipendenza di giudizio e, ovviamente, con le rispettive responsabilità.
Gli igienisti dentali non si sottraggono alle responsabilità, ma pretendono che a queste sia collegata una concreta e reale possibilità di poter operare seguendo la propria coscienza professionale e sulla base di una acquisita ed indiscussa competenza scientifica.
Le associazioni di categoria hanno un grande ruolo, inoltre, nel processo di acquisizione di una identità professionale specifica e della nascita di uno spirito di appartenenza alla categoria professionale.
In questo, l’organizzazione ed il grande successo della prima Dental Hygienist Expo, svoltasi a Verona nello scorso mese di aprile, sono stati i primi passi di questo processo.
Il fatto che sia stata organizzata la prima manifestazione fieristica dedicata all’igiene orale ed agli igienisti dentali ed il fatto che oltre 2300 igienisti dentali vi abbiano partecipato con entusiasmo e con grande spirito di appartenenza, significa che si sta creando finalmente una precisa “identità” e noi di Idea pensiamo di aver avuto un grande ruolo nella conquista e nell’affermazione di questa “identità”.
Siamo riusciti a creare finalmente uno “spirito di categoria”, un nuovo entusiasmo professionale, una nuova e moderna visione della figura professionale dell’igienista dentale che si integra nel team odontoiatrico, non con spirito di subordinazione o di sudditanza professionale, ma con pieno titolo e pari dignità.
Proprio il concetto di “pari dignità” rispetto alle altre figure del team odontoiatrico deve essere il filo conduttore del ruolo dell’igienista dentale oggi.
Il lavoro in team è importante, forse essenziale, per la tutela della salute del paziente, ma deve essere caratterizzato dal riconoscimento della pari dignità e della pari autonomia tra professionisti.
Così non fosse, l’igienista dentale verrebbe relegato nuovamente al ruolo di semplice esecutore di direttive altrui, rinnegando un’evoluzione normativa ventennale e, soprattutto, disconoscendo l’importanza di una figura professionale che, nei paesi evoluti, è ormai considerata indispensabile.
Se è vero che l’igienista dentale in Italia non ha ancora la stessa rilevanza che ha acquisito negli altri paesi occidentali, è altrettanto vero che gli orizzonti che si aprono dinanzi a noi sono così ampi da ipotizzare una imminente evoluzione e gli igienisti dentali italiani hanno tutte le carte in regola per confermarsi anche nel nostro Paese attori protagonisti nel campo della prevenzione e della tutela della salute del cavo orale.