La fito-odontoiatria

miswak

Nel corso degli ultimi decenni, le aziende farmaceutiche si sono interessate allo studio delle piante come fonti per nuovi agenti fitoterapici di comprovata efficacia, sicurezza e qualità. I più importanti motori di ricerca online mostrano un numero sempre più significativo di lavori che indagano le piante medicinali e il loro potere terapeutico, anche in ambito odontoiatrico. In odontoiatria, nonostante l’uso della fitoterapia sia una pratica antica, l’uso di piante medicinali per il trattamento di malattie orali o sistemiche con manifestazioni orali è ancora poco utilizzato. Tuttavia, negli ultimi anni la ricerca relativa ai prodotti naturali è cresciuta in modo significativo grazie alla maggiore esigenza di prodotti con minore tossicità, maggiore attività farmacologica e biocompatibilità.

In odontoiatria, la fitomedicina è stata utilizzata con effetto antinfiammatorio, antibiotico, analgesico, sedativo e anche come irrigante in endodonzia e parodontologia.
Molte sono le piante che svolgono un’azione benefica sui tessuti del cavo orale.

L’India è tra i maggiori produttori mondiali di piante medicinali e il loro utilizzo in odontoiatria è iniziato con il miswak o siwak, uno strumento per l’igiene dentale a metà tra lo stuzzicadenti e lo spazzolino. Ricavato da un alberello, Araak, piuttosto comune nel Medio oriente (Salvadora persica) il miswak è popolare non solo in India ma anche in parte del mondo arabo e le sue fibre sono state promosse dall’Organizzazione mondiale della sanità per l’uso nell’igiene orale. La tradizione attribuisce al miswak numerose proprietà benefiche: aiuta a sbiancare i denti e a rimuovere le tipiche macchie di tè, vino o caffè; contribuisce a igienizzare la bocca, rinfresca l’alito, stimola la circolazione gengivale, rafforza le gengive; pulisce i denti senza risultare abrasivo; rimuove e previene la formazione di carie, placca e tartaro.

Gli agenti antimicrobici contro i microrganismi orali, in particolare quelli che contribuiscono alla modificazione del biofilm sotto e sopragengivale, svolgono un ruolo importante nella prevenzione della carie dentale e delle malattie parodontali. Esiste una vasta gamma di piante medicinali aggiunte a dentifrici e collutori con azione antimicrobica. Come pure piante che favoriscono la guarigione dei tessuti e contribuiscono al miglioramento dell’alitosi.

Analizziamone brevemente alcuni.

L’Aloe vera viene frequentemente utilizzata nella cura delle lesioni della bocca per la capacità naturale delle sue foglie di cicatrizzare le escoriazioni. È ricca di mucillagini, componenti in grado di creare una specie di film protettivo sulla pelle, svolgendo un’azione antidolorifica e antinfiammatoria. Impacchi a base di Aloe hanno proprietà lenitive e calmano immediatamente il dolore provocato dalla lesione. Dalla pianta è possibile estrarre due diversi preparati:
il succo (amaro e giallastro) che si ottiene tagliando e spremendo le foglie esterne viene poi fatto bollire per aumentare la sua concentrazione;
Il gel, più indicato per il cavo orale, si estrae direttamente dalla foglia facendo fuoriuscire il liquido denso contenuto al suo interno, ricco di mucillagini. Successivamente è sufficiente applicarlo sulla lesione per ottenere miglioramenti. Il gel di Aloe è indicato anche nella cura di ulcere della bocca e gengive doloranti.
Il risciacquo orale con una soluzione contenente Aloe vera riduce l’infiammazione gengivale e il sanguinamento (4).

Il gel di Aloe vera ha mostrato anche una significativa diminuzione della profondità della tasca e quindi degli indici gengivali, quando applicato a livello sub-gengivale (5)
Definito miracoloso è il tea tree oil, od olio dell’albero del tè (Melaleuca alternifolia). Appartiene alla famiglia delle Myrtacee. Svolge un’azione antisettica e viene impiegato per la sua potentissima proprietà antibiotica ad amplissimo spettro su batteri, virus e infezioni fungine.
Se “puro al 100%” può essere utilizzato anche per uso interno, ma sempre veicolato (max. 2 gocce in un cucchiaino di miele da assumere sempre a stomaco pieno), in caso di infezioni virali o batteriche.
Può essere applicato direttamente sulle gengive infiammate, per un immediato sollievo (6). Ha mostrato una buona efficacia nel controllo del biofilm microbico, con una significativa riduzione dell’indice di sanguinamento gengivale (7).

Il tea tree oil ha dimostrato in vitro la capacità di sopprimere la produzione di citochine infiammatorie (8). Ha proprietà antivirali ed è un buon analgesico. Trova impiego in svariate patologie del cavo orale come nella cura dell’herpes: la sua azione risulta molto efficace, se tempestiva, attraverso tamponature della parte interessata al primo stadio di formazione dell’herpes per attenuare il dolore e limitare lo sfogo, facilitando la guarigione.
Utile contro le irritazioni e le lesioni delle mucose della bocca è la malva (Malva sylvestris), anch’essa ricca di mucillagini e dalle proprietà analgesiche e antinfiammatorie.

Spennellature di un composto a base di malva aiutano a combattere gengiviti e favorire la guarigione dei tessuti post estrazione: il decotto si può facilmente ottenere facendo bollire 50 g di fiori di malva secchi in un litro d’acqua per 20 minuti.

Efficace contro le afte è anche la tintura madre ricavata dalla calendula (Calendula officinalis): toccature con un batuffolo d’ovatta imbevuto di una soluzione composta da 10 ml di tintura madre (TM) di calendula, 5 ml di TM di iperico e 15 di soluzione fisiologica aiutano la guarigione della lesione.

Sempre contro le afte sono efficaci le tamponature con il succo fresco di origano (Origanum vulgare) mediante un batuffolo d’ovatta imbevuta. Trova applicazione anche come leggero antidolorifico nel processo di dentizione: toccature con la tintura madre prodotta con le foglie di calendula alleviano il dolore.

La propoli, sostanza elaborata dalle api a partire dalla resina di alcune piante, è un potente antisettico e cicatrizzante naturale. La propoli esiste anche in comode formulazioni liquide senz’alcol (perfette, quindi, anche per piccole ulcere), con cui eseguire toccature più volte al giorno.


L’olio essenziale di mirra (Commiphora myrrha) agisce come analgesico e disinfettante. Se ne possono versare 5 gocce in un bicchiere d’acqua tiepida o in un collutorio preparato con camomilla, con cui fare sciacqui orali un paio di volte al giorno.
La camomilla (Matricaria chamomilla) appartiene alla famiglia delle Asteraceae, ed è una delle erbe più popolari. Viene utilizzata come ingrediente per sciacquare la bocca e nella prevenzione e nel trattamento della gengivite e malattie parodontali. Può essere utilizzata anche in forma di capsule, compresse, o tinture.

Ha evidenziato una riduzione dell’indice gengivale e di sanguinamento mostrando risultati statisticamente significativi (p <0,05 ) nei diversi periodi di valutazione (0,7 e 15 giorni). (9). Batista ha usato un collutorio a base di estratti di camomilla e melograno, che si è mostrato efficace nel ridurre il sanguinamento gengivale, suggerendo che entrambi gli estratti hanno azione antinfiammatoria e antimicrobica analoghe a quelle della clorexidina 0,12%, e quindi possono essere utilizzati anche come terapia per ristabilire e mantenere la salute parodontale (10).

La menta piperita (Mentha) appartiene alla famiglia Laminaceae. L’olio di menta piperita, quando usato localmente, ha un effetto analgesico. Come collutorio riduce l’infiammazione gengivale dopo il trattamento parodontale.
I suoi più importanti composti fenolici sono i flavonoidi e mostrano attività antiossidante, antiulcera, citoprotettiva, chemiopreventiva e antinfiammatoria (11).

L’Echinacea, un’erba che appartiene alla famiglia delle Asteraceae, rinforza il sistema immunitario. I suoi componenti agiscono insieme per aumentare la produzione e l’attività dei globuli bianchi (linfociti e macrofagi). Sciacqui con echinacea, salvia, olio di menta e camomilla hanno mostrato effetti antinfiammatori e antibatterici in gengiviti e trattamento della malattia parodontale (12).

L’olio essenziale di salvia ha proprietà antivirali, antibiotiche, antimicotiche ed è stato utilizzato per ridurre il processo infiammatorio in stomatiti e faringiti. Per la terapia: 3 g di foglia di salvia tritata aggiunta a 150 ml di acqua bollente per 10 minuti da usare come sciacquo della bocca più volte al giorno o per gargarismi più volte al giorno per 5-10 minuti (13).

Il crespino (Berberis vulgaris) appartiene alla famiglia berberidaceae. Viene aggiunto a dentifrici e collutori per le sue attività antimicrobiche. Il gel di crespino è stato utilizzato come coadiuvante efficace per il controllo del biofilm orale e per la riduzione dell’infiammazione gengivale nei bambini. Il succo contiene livelli elevati di vitamina C, aumenta la risposta immunitaria dell’ospite e stimola l’assorbimento del ferro. Alcaloidi come la berberina si sono dimostrati efficaci contro batteri come actinomycetemcomitans Aggregatibacter e Porfyromonas gingivalis inibendo la collagenasi (14,15).

L’aglio (Allium sativum) ha proprietà antibatteriche, soprattutto sullo S. Mutans, antimicotiche e antivirali. Questa pianta è un alleato importante nel trattamento di pazienti affetti da parodontite.

Il lentisco (Pistacia lentiscus) è conosciuto per le sue proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie e antisettiche. Dalla resina della pianta si ricava il mastice di Chio (dal nome dell’isola greca sua maggior produttrice) che veniva usato in passato come chewing gum per le sue proprietà benefiche sui tessuti orali. Viene usato anche nella produzione di paste a uso odontoiatrico. È anche attivo sull’Helycobacter pylori.

La ratania (Krameria iappacea) è un piccolo arbusto delle Ande peruviane i cui principi attivi sono contenuti nella radice, ricca di tannini, di ossalati e di altre sostanze astringenti: a contatto con le mucose orali, prevengono e bloccano le infiammazioni, rallentano la formazione della placca, contribuendo a combattere le carie. La ratania è anche un efficace antiemorragico e antibatterico: per questo, è adatta a chi soffre di sanguinamento delle gengive, afte o stomatiti.

Bibliografia

  1. Scherer W, Gultz J, Lee SS, Kaim J, The ability of an herbal mouthrinse to reduce gingival bleeding, J Clin Dent 9: 97-100. 1998
  2. Bhat G, Kudva P, Dodwad V, 2011
  3. Taheri JB, Azimi S, Rafieian N, Akhavan Zanjani H, , 2011
  4. Soukoulis S, Hirsch R, , 2004
  5. Nogueira MNM, Aquino SG, Junior SR, Spolidorio DMP, Terpinen-4-ol and alpha-terpineol (tea tree oil components) inhibit the production of IL-1ß, IL-6 and IL-10 on human macrophages, Inflamm Res 63: 769-778. 2004
  6. Lucena RN, Lins RDAU, Ramos INC, Cavalcanti AL, Gomes RCB et al., Estudo clínico comparativo do efeito anti-inflamatório da Matricaria recutita e da clorexidina em pacientes com gengivite crônica, Rev Bras Pesqui 11: 31-36.2009
  7. Batista ALA, Lins RDAU, de Souza CR, do Nascimento BD, Belém NM, Celestino FJA, 2014
  8. Mimica-Dukic N, Bozin B, Mentha L. species (Lamiaceae) as promising sources of bioactive secondary metabolites.Curr Pharm Des 14: 3141-3150.2008
  9. Kumar P, Ansari SH, Ali J, Herbal remedies for the treatment of periodontal disease-a patent review, RecentPat DrugDeliv Formul 3: 221-228. 2009
  10. ESCOP 1996. Salviae folium (Sage leaf). Monographs on the Medicinal Use of Plant Drugs. Exeter, UK: European Scientific Cooperative on Phytotherapy; 1997.
  11. Taghavi AM, Shabzendedar M, Parissay I, Makarem A, Orafaei H et al., Effect of Berberine Gel on Periodontal Inflammation: Clinical and Histological.J Periodontol4: 7-11. 2012
  12. Makarem A, Khalili N, Asodeh R, Efficacy of barberry aqueous extracts dental gel on control of plaque and gingivitis. Acta Med Iran 45:91-94. 2007