Protocollo di mantenimento igienico per gli strumenti musicali a fiato

mantenimento igienico per gli strumenti musicali a fiato
particolare de: Édouard Manet “Il pifferaio” (1866) - Musée d’Orsay, Parigi

Tra le varie tipologie di pazienti che richiedono attenzioni particolari bisogna annoverare anche i musicisti di strumenti a fiato, non solo per i disturbi funzionali di interesse odontoiatrico derivanti dalla protrusione mandibolare esercitata per suonare lo strumento, ma anche per i rischi legati a una carente igiene degli strumenti stessi.

Vi è poi la percezione che i musicisti non abbiano in generale la consapevolezza che, quando si suona uno strumento a fiato, sia i denti che i tessuti molli del cavo orale sono esposti a fattori di rischio per lo sviluppo di diverse patologie e che è importante seguire un programma di profilassi e mantenimento di igiene orale professionale per avere una salutare e lunga carriera musicale.

I disturbi funzionali a carico del sistema muscolo-scheletrico sono principalmente malocclusioni, malposizioni con sventagliamento del settore anteriore, e disturbi dell’ATM, nonché problematiche protesiche, traumi dei tessuti molli e distonia focale (1, 2, 3), ma anche bruxismo, xerostomia, herpes labiale ricorrente e aumento della formazione di tartaro (4).

I pochi studi disponibili sui tessuti molli di questi pazienti sono focalizzati principalmente sullo sfintere velofaringeo, quindi di pertinenza otorinolaringoiatrica (5), e pochissimi sono poi i dati relativi alla sopravvivenza dei batteri sulle superfici degli strumenti musicali a fiato, nonostante il potenziale affatto trascurabile di contaminazione dei musicisti dai loro stessi strumenti, o le contaminazioni crociate di microbi orali e delle vie aeree fra musicisti che condividono gli strumenti (6-12).

Infatti, all’interno delle imboccature e delle componenti non puliti regolarmente può crescere rapidamente una grande quantità di materiale organico. L’utilizzo continuativo di strumenti non correttamente asciugati, igienizzati e disinfettati è stato correlato a mal di gola ricorrente e a infiammazioni croniche delle vie respiratorie (13).

L’asma è la più comune alterazione cronica polmonare (14). Questi soggetti, inoltre, presentano con maggiore prevalenza una ridotta funzione polmonare, ma le vere cause sono sconosciute (15).

La modesta, ma interessante evidenza che batteri potenzialmente patogeni possono sopravvivere per periodi di tempo significativi sugli strumenti musicali a fiato suggerisce l’opportunità di attuare maggiori precauzioni nell’utilizzo degli strumenti stessi sia all’interno di scuole e Conservatori di Musica sia nell’esercizio privato.

A tutt’oggi non esistono, però, linee guida per la prevenzione della salute in tale ambito e per aumentare l’attenzione da parte di musicisti e professionisti del settore odontoiatrico.

tali ragioni presso il nostro reparto abbiamo condotto, grazie alla collaborazione di 27 musicisti arruolati presso scuole di musica di Milano e Pordenone, uno studio volto a verificare le problematiche di questi pazienti e quindi formulare un protocollo di mantenimento igienico per le imboccature degli strumenti a fiato.

L’esperienza dello studio

L’analisi degli strumenti (9 clarinetti, 9 trombe e 9 flauti) ha evidenziato alti livelli di contaminazione microbica concentrata nella parte superiore e nelle imboccature (si consideri che dopo la detersione l’ebanite dei clarinetti tende a trattenere uno strato omogeneo di biofilm, mentre il metallo di trombe e flauti risulta meno ritentivo), confermando la possibilità di contaminazione crociata in caso di utilizzo condiviso e di re-inoculazione nello stesso suonatore tra una esercitazione e l’altra.

Dallo studio è risultato che l’azione meccanica di spazzolamento per 1 minuto delle imboccature degli strumenti con spazzolino a setole morbide, che permette di raggiungere maggiormente i punti più stretti, e collutorio contenente clorexidina 0,2%, per sfruttare l’azione chimica, permette la rimozione di quasi tutto il biofilm visibile.

Inoltre, intervistando i musicisti è emerso che questi pazienti, nonostante si sottopongano a cure odontoiatriche o seguano controlli periodici professionali di igiene orale, non sembrano porre attenzione ai cambiamenti temporanei o permanenti cui sono inevitabilmente sottoposti ATM, labbra, lingua, denti, gengiva e mucosa orale in seguito all’attività strumentale.

Il protocollo

Il musicista dovrebbe essere seguito attentamente sin dalla fase di crescita per intercettare precocemente eventuali cambiamenti orofacciali e mantenere, in età adulta, lo stato di salute e garantire una lunga carriera musicale.

Abbiamo, quindi, formulato il seguente protocollo di mantenimento igienico per le imboccature degli strumenti musicali a fiato.

Norme igieniche generali

  • Ogni musicista dovrebbe avere il proprio strumento personale; se ciò non fosse possibile, ogni musicista dovrebbe possedere almeno la propria imboccatura.
  • Le ance non devono essere assolutamente condivise.
  • Gli strumenti devono essere correttamente smontati e puliti alla fine di ogni esecuzione.
  • Cambiare sempre il panno con cui si asciuga lo strumento, se ciò non fosse possibile, conservarlo in una custodia a parte o, almeno, avere cura di non riporlo ancora umido.
  • Gli scovolini, gli stracci e i panni per asciugare dovrebbero essere regolarmente passati nel microonde, per velocizzare l’asciugatura e per diminuire la contaminazione degli stessi.

Pulizia e manutenzione dello strumento

  • Le imboccature dovrebbero essere igienizzate con cura almeno una volta a settimana.
  • Per la pulizia, soprattutto in caso di condivisione dello strumento, è consigliato lo spazzolamento dell’imboccatura per almeno 1 minuto, con spazzolino a setole morbide e collutorio alla clorexidina (0,2%).
  • Per una disinfezione accurata, riempire di collutorio un contenitore (piccolo per consumare minori quantità di prodotto) atto a ospitare l’imboccatura e posizionare le parti che entrano in contatto con pelle e saliva verso il basso.
  • Dopo 1-5 minuti di immersione, procedere allo spazzolamento delle superfici, per almeno 1 minuto. Potrebbe essere necessario ripetere questo passaggio se l’imboccatura è eccessivamente sporca. Ci si può avvalere anche di scovolini di dimensioni ridotte per raggiungere meglio le zone strette dell’imboccatura.
  • Sciacquare accuratamente
  • Durante questi passaggi bisogna porre attenzione nel maneggiare le parti in sughero degli strumenti per proteggerle dall’umidità.
  • Deporre le componenti su un panno o un tovagliolo di carta e asciugarle accuratamente (anche all’interno).
  • Fare attenzione a non graffiare le superfici con le parti plastiche dei presidi utilizzati.
  • La decontaminazione delle ance con questo metodo può essere efficace, ma può provocare il prematuro deterioramento di quelle ance realizzate con materiali naturali (16).

Bibliografia

  1. Yeo DK, Pham TP, Baker J, Porters SA. Specific orofacial problems experienced by musicians. Aust Dent J 2002; 47:v2-11.
  2. O’Brien M. Orthodontic considerations in selecting wind instruments. J Gen Orthod 1993; 4: 11-13.
  3. Yasuda E, Honda K, Hasegawa Y, Matsumura E, Fujiwara M. Prevalence of temporomandibular disorders among junior high school students who play wind instruments. Int J Occup Med Environ Health 2016; 29: 69-76.
  4. Lattanzio R, Abbinante A, Agneta MT, Nisio A, Tritto F, Palmisano A, Cagiano R. Musicisti di strumenti a fiato e salute orale. Dental Tribune Italian Edition, Teknoscienza; 2016.
  5. Evans A, Ackermann B, Driscoll T. Functional anatomy of the soft palate applied to wind playing. Med Probl Perform Art 2010; 25: 183-189.
  6. Walter WG, Chaffey D. Bacteriological and Cleaning Studies on the Mouthpieces of Musical Instruments. Department of Botany and Bacteriology, Montana State College, Appl Microbiol 1959; 7(2):126–130.
  7. Protheroe C. Epidemic of pulmonary tuberculosis in a closed community. BMJ 1957; 80–82.
  8. Osterholm MT, Max BJ, Hanson M, Polesky HF. Potential risk of salivary-mediated viral hepatitis type B transmission from oral exposure to fomites. J Hygiene 1979; 83(3):487-490.
  9. Jackson LA, Schuchat A, Reeves MW, Wenger JD. Serogroup C meningococcal outbreaks in the United States: an emerging threat. JAMA 1995; 273(5):383–389.
  10. Tønseth S. Horn with nasty microbes. 2002. Accessed from the website.
  11. Moore JE. Always blow your own trumpet! Potential cross-infection hazards through salivary and respiratory secretions in the sharing of brass and woodwind musical instruments during music therapy sessions. J Hosp Infect 2004; 56(3):245.
  12. Marshall BM, Flynn PA, Kamely D, Levy SB. Survival of Escherichia coli with and without Col E1:Tn5 after aerosol dispersal in a laboratory and a farm environment. Appl Env Microbiol 1988; 54(7):1776–1783.
  13. Woolnough-King C. A microbiological survey into the presence of clinically significant bacteria in the mouthpieces and internal surfaces of woodwind and brass musical intstruments. 1994. Accessed from the website.
  14. Gilbert TB. Breathing difficulties in wind instrument players. Maryland Med J 1998; 47(1): 23–27.
  15. Deniz O, Savci S, Tozkoparan E, Ince ID, Ucar M, Ciftci F. Reduced pulmonary function in wind instrument players. Arch Med Res 2006; 37(4):506–510.
  16. Casadonte DJ. The clarinet reed – an introduction to its biology, chemistry and physics. Diss. Columbus, OH: The Ohio State University; 1995.