Trattamento personalizzato per il singolo paziente? Una opzione possibile con la naturopatia

le igieniste dentali Angela Mura, Valeria Cau e Maria Rosanna Masala

Scegliere le terapie e modularle per i pazienti grandi e piccoli significa non solo selezionare i materiali in base al grado di biocompatibilità, ma anche differenziare l’impostazione e l’approccio del percorso riabilitativo.

Secondo la visione olistica della persona siamo un tutt’uno, un organismo armonico in cui ogni area influisce o subisce l’influenza di un’altra. Pertanto non ci si può limitare alla sola considerazione che ogni parte del nostro corpo è collegata l’una con l’altra, compresi i distretti più estremi di cui è quasi impensabile stabilire logicamente una connessione (come ad esempio la deglutizione con la postura), ma bisogna sempre ricordarsi che anche la mente e le emozioni giocano un ruolo fondamentale nello stato di salute psicofisica (1).

L’attenzione che poniamo nella scelta dei trattamenti per i nostri pazienti nasce da una concezione molto ampia e profonda, che si concretizza nel rispetto verso ciò da cui ognuno di noi ha origine, del quale ci nutriamo e alimentiamo: la madre Terra. Sin dall’antichità, infatti, i nostri avi hanno tratto dalla natura tutto ciò che ha consentito la loro sopravvivenza ed evoluzione, dal cibo ai medicamenti. E oggi sempre più pazienti chiedono di sostituire, dove possibile, i comuni rimedi chimici in commercio con i loro equivalenti naturali, estratti non dai laboratori di chimica farmaceutica ma direttamente dal terreno in cui crescono.

Nella nostra pratica clinica, la visione e attenzione olistica nei confronti del paziente non riguarda solo la cura della patologia che lo caratterizza in quel determinato momento della sua vita, quando per caso o per sua iniziativa si rivolge all’igienista, ma la scelta del percorso terapeutico e dei rimedi si basa anche su una considerazione più ampia che riguarda sia il piano emotivo che le sue abitudini quotidiane (1). Tendiamo, infatti, ad addentrarci, ovviamente con estrema cautela e rispetto, nella sua sfera psico-emotiva, in quanto crediamo fortemente che situazioni particolari di stress fisico ed emozionale possano rappresentare un valido contributo sia all’insorgenza che alla persistenza del suo stato di salute alterato (2).

Il ragionamento a tal proposito è molto semplice: partiamo dal presupposto che una qualsiasi infezione ha come agente eziologico la presenza di un certo ceppo di batteri “cattivi”, che, se le condizioni si prestano, prendono il sopravvento su quelli buoni. Questo accade soprattutto quando le difese immunitarie dell’organismo non sono in grado di gestirli e combatterli, arrendendosi ad essi.

Ma quali sono i motivi per cui i nostri anticorpi non sono in grado di reagire all’attacco dei rispettivi antigeni? Spesso accade nel momento in cui l’organismo si trova in uno stato di stress, che può essere sia fisico che mentale, relativo magari ad un rallentamento del normale ciclo biologico a causa di una stanchezza eccessiva, oppure a un affaticamento metabolico dovuto a una intossicazione da ciò che viene introdotto con l’alimentazione. Per questo, nella cura dei pazienti, bisogna dare precise indicazioni anche dal punto di vista nutrizionale ed emozionale, in modo che i rimedi somministrati possano agire col loro massimo potenziale d’azione in un terreno il più favorevole possibile (2).

naturopatiaAd esempio, è ormai abbastanza diffuso il concetto sui l’introduzione costante di latte vaccino e derivati nella dieta può determinare problemi. Solo per il fatto che noi esseri umani differiamo biologicamente dalle vacche, è facilmente comprensibile perché il loro latte non può avere effetti benefici sul nostro metabolismo.

Il latte vaccino, esattamente come quello materno, ha una composizione di proteine, vitamine ed altri eccipienti utili per favorire la crescita delle rispettive creature, e un neonato rispetto a un vitellino ha chiaramente esigenze decisamente diverse. Durante la crescita, inoltre, l’essere umano perde col tempo gli enzimi deputati alla digestione dei componenti del latte, per cui, quando questo viene assunto, il metabolismo non è in grado di soddisfare le richieste di sintesi, con conseguente accumulo di questo nello stomaco, fermentazione, produzione di gas e risposta da parte dell’organismo con produzione di globuli bianchi.

Ogni volta che è richiesto l’intervento del nostro sistema immunitario, il nostro corpo impiega delle energie, che lo costringono dunque a stancarsi e a entrare in uno stato di stress (3). È per questo motivo, dunque, che consigliamo ai nostri pazienti di eliminare i cibi contenenti lattosio per tutto il periodo del trattamento, favorendo piuttosto un’alimentazione ricca di fibre, cereali, frutta e verdura che, grazie al suo apporto vitaminico, aiuta a rinforzare il sistema immunitario.

Come operatori il nostro obiettivo è sfruttare le potenzialità degli oli essenziali, delle piante medicamentose, dei fiori di Bach, degli integratori alimentari naturali, sia utilizzandoli individualmente nei casi specifici, sia combinandoli tra loro.

I fitoterapici, gli oli essenziali

le piante sono per tradizione le principali fonti di sostanze con attività farmacologica. Come ogni rimedio, pur se naturale, anche per i fitoterapici è importante utilizzarli con criterio e parsimonia, in quanto una dose eccessiva potrebbe determinare un’irritazione, soprattutto sui bimbi che hanno una costituzione delle mucose ancora più delicata rispetto a quella degli adulti.

Gli oli essenziali possono essere utilizzati in diverse formulazioni, a seconda del caso specifico. Possono essere utilizzati puri, nelle corrette quantità e applicazioni, in caso di lesioni particolari, quali ad esempio afte, herpes o infiammazioni localizzate su qualsiasi punto della mucosa intraorale, o ancora all’interno delle tasche parodontali, sia per irrigazione che tramite l’imbibizione di un frammento di filo retrattore, che verrà posto poi all’interno della tasca, agendo per tutto il tempo ritenuto idoneo alla guarigione dell’infiammazione (4).

Ancora più diffuso e frequente è l’uso diluito in acqua deionizzata nella creazione di specifici collutori personalizzati, dosando e combinando gli oli in base alle caratteristiche del paziente, del tipo di problema e del livello di severità, dell’età, ma anche delle sue abitudini di igiene orale domiciliare. Le combinazioni più frequenti vedono l’associazione tra un olio dal potere principalmente lenitivo a uno disinfettante; per esempio nel caso di un piccolo paziente si tenderà a usare la menta, mentre in presenza di un adulto con gengivite diffusa sarà indicato il tea tree più la lavanda, in proporzioni diverse a seconda dell’intensità del problema da trattare.

Olio essenziale di Tea Tree

Tra gli oli essenziali più comunemente utilizzati in odontoiatria troviamo il Tea Tree, un olio estratto dalle foglie e dai fiori della Melaleuca alternifolia, arbusto originario dell’Australia, tramite un delicato processo di distillazione mediante vapore acqueo. Le sue innumerevoli proprietà benefiche ne consentono un’ampia applicazione in campo odontoiatrico, dalla gestione delle gengiviti più diffuse alla cura di lesioni localizzate. Il suo potere antinfiammatorio, infatti, in associazione a quello lenitivo, permette di applicarlo puro anche in zone più delicate come le mucose, dove viene sfruttato per la sua attività antisettica, e contro l’infiammazione in caso di irritazioni, afte, bruciori, lesioni, pruriti e ragadi. È un ottimo antivirale anche in caso di herpes: una goccia sulla lesione consente una rapida guarigione.

Olio essenziale di lavanda

La lavanda è un arbusto dalle foglie lineari di colore verde-grigiastro e dai fiori molto profumati dal colore blu-violetto, dai quali si ricava un olio essenziale dall’aroma intenso e dai molteplici effetti benefici. Quest’olio esercita un’azione riequilibrante sul sistema nervoso centrale, il suo profumo allevia lo stress, i mal di testa e i disturbi del sonno.

Inoltre, è in grado di sedare tutti quegli stati di ansia, agitazione e paura che comunemente affliggono i pazienti nei loro momenti d’attesa prima di sottoporsi a una seduta odontoiatrica. Per questo motivo viene impiegato nelle sedute di “ancoraggio” del paziente, massaggiandogli l’avambraccio sino a completo assorbimento dell’olio (5).

In questo modo è possibile raggiungere uno stato di calma e rilassatezza, dovuto sia al contatto che all’azione aromatica del prodotto. Il suo potere antisettico, in associazione con quello antinfiammatorio, analgesico, lenitivo e cicatrizzante consente di impiegarlo in caso di infezioni gengivali, nevralgie muscolari ed è un ottimo rimedio in caso di ferite, lesioni, eritemi o irritazioni (6).

Olio essenziale di menta

La menta è una pianta molto diffusa in tutto il mondo, tipica del nostro clima mediterraneo, per cui facilmente reperibile sia in forma pura che ibrida. Anche l’olio essenziale di menta trova molte applicazioni in campo odontoiatrico. Essendo più delicato rispetto al tea tree, ma disponendo, come questo, di un forte potere antibatterico, è il rimedio naturale per eccellenza per i bambini.

Le proprietà battericide della menta si sono dimostrate particolarmente efficaci nel neutralizzare diversi ceppi batterici, per questo è un ottimo alleato nella prevenzione della malattia cariosa. Nella nostra pratica clinica abbiamo elaborato un protocollo per la sigillatura dei solchi che prevede anche delle toccature sui primi molari con olio essenziale di menta. Ne consigliamo anche l’utilizzo diluito in acqua chiarificata per creare un collutorio nei casi di gengiviti o infezioni del cavo orale; riserviamo l’utilizzo puro nei casi di afte, herpes o lesioni della bocca. Le proprietà calmanti di questa essenza aiutano a placare i conati e il senso di nausea e vomito, per questo è un ottimo aiuto nella presa delle impronte soprattutto dei bambini.

Il suo aroma intenso e la sua attività purificatrice garantiscono una buona disinfezione del cavo orale e si rivela molto utile per deodorare l’alito (7).

Olio essenziale di finocchio

L’olio essenziale di finocchio ha anch’esso un elevato potere antinfiammatorio; è indicato infatti per sanare piaghe e lesioni di cute e mucose. Antimicrobico, antisettico ed espettorante, consente di gestire i pazienti con respirazione orale che si trovano abitualmente a soffrire di riniti, sinusiti, raffreddori e mal di gola frequenti con spesso conseguenti lesioni da screpolamento per disidratazione e secchezza di cute e mucose (6).

I probiotici

Nell’ambito delle cure naturali è stato di recente introdotto nella pratica clinica l’utilizzo dei probiotici come coadiuvanti della terapia parodontale. Come sappiamo, in questa patologia, a causa dello stato infiammatorio cronico che si crea, le strutture di sostegno del dente (osso, legamento e gengiva) si distruggono per l’azione dei batteri, soprattutto quelli anaerobi, ma anche a causa della risposta immunitaria del nostro stesso organismo che, per cercare di distruggere i patogeni, aggredisce anche le componenti del nostro corpo. Ciò di solito è dovuto a un insieme di varie cause, tra cui un’igiene non accurata o costante, il ph salivare, il tipo di risposta immunitaria individuale .

I probiotici vengono utilizzati all’interno di quella che viene definita batterioterapia. In pratica, si può dire che utilizziamo batteri “buoni” per eliminare, o quantomeno limitare gli effetti, di quelli “cattivi“ che cercano di alterare l’equilibrio nel cavo orale. Quelli maggiormente usati in studio, nello specifico, contengono due ceppi di Lactobacillus Reuteri che fungono da antibatterico naturale bloccando la crescita dei patogeni che causano gengiviti e parodontiti e che inibiscono la produzione di citochine pro-infiammatorie favorendo la riduzione dell’infiammazione. Si trovano formulati sia in gocce orali, per fare delle irrigazioni durante le sedute di levigatura radicolare, sia come pastigliette da sciogliere lentamente in bocca, che il paziente dovrà assumere per almeno tre mesi dopo la fine del trattamento in studio (8).

Gli integratori alimentari

Laddove vi è particolare necessità di rinforzare il sistema immunitario, la fitoterapia consente di impiegare numerosi rimedi naturali per integrare le vitamine e gli eccipienti utili a rinforzare l’organismo, queste soluzioni le troviamo negli integratori alimentari quali tinture madre e gemmoderivati.

Sia le tinture madri che i gemmoderivati (conosciuti anche come macerati glicerici) sono delle soluzioni erboristiche in cui è possibile raccogliere in forma liquida le proprietà benefiche delle piante, nelle quali sono contenuti i loro fitocomplessi dall’elevato potere curativo. La differenza tra i due rimedi è riconosciuta sia nel metodo di estrazione che nella parte della pianta considerata e la loro forma liquida consente essere assorbita immediatamente dal nostro corpo e agire in massima percentuale senza perdere il potere d’azione.

I gemmoderivati, o macerati glicerici, sono delle soluzioni ricavate dai meristemi, ossia i germogli da cui si originano e differenziano le parti specifiche della pianta. Questi tessuti contengono principi attivi diversi rispetto alla pianta adulta, dal potere curativo più intenso. Le gemme sono ricche di fonti vegetali e di crescita, poiché si trovano in fase di moltiplicazione cellulare, tanto che possono essere paragonate alle cellule staminali dell’uomo. La loro purezza è, infatti, direttamente proporzionale alla loro azione terapeutica. Contengono acidi nucleici, minerali, oligoelementi, vitamine, ormoni ed enzimi, ma soprattutto la linfa degli alberi in primavera (9).

La tintura madre è una soluzione idroalcolica, ottenuta per macerazione a freddo di materiale vegetale fresco. È chiamata “madre” perché può costituire un punto di partenza per altri preparati galenici, e l’estrazione in alcol consente di mantenere inalterato il suo fitocomplesso. La posologia richiede dalle 20 alle 45 gocce al giorno assunte lontano dai pasti, a seconda dell’età e delle esigenze specifiche del paziente (10).

La tintura madre di calendula

Ha elevato potere lenitivo, cicatrizzante, rinfrescante ed emolliente. La presenza di mucillagini consente di utilizzarla sia nella cura che nella profilassi dei pazienti che tendono ad avere ulcere, gastriti, stomatite, afte che interessano tutto il tratto gastrointestinale (10).

Tintura madre di rosa canina

La rosa canina è una pianta ricchissima di vitamina C, per questo costituisce un valido alleato per rinforzare le difese immunitarie dell’organismo, basti pensare che 100 g di bacche contengono la stessa quantità di vitamina C di 1 kg di arance. La sua azione vitaminica si associa sinergicamente a quella antiossidante dei bioflavonoidi, ottimizzando la circolazione sanguigna e favorendo, di conseguenza, l’assorbimento del calcio e del ferro nell’intestino, equilibrando il livello di colesterolo e contribuendo alla sintesi dell’emoglobina. Le si riconosce anche l’attivazione dell’acido folico. È inoltre un eccellente tonico per fronteggiare lo stress e la stanchezza e aiuta a depurare l’organismo stimolandone la detossificazione attraverso la diuresi (9).

Tintura madre di propoli

Si caratterizza per le sue proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie e antiossidanti, al punto da essere considerato un vero e proprio antibiotico naturale. Consigliamo la tintura madre ai pazienti solitamente predisposti a infiammazioni del cavo orale sia di origine batterica che virale e fungina, in quanto il suo ampio spettro d’azione risulta essere molto vasto.
Particolarmente indicata la profilassi nella stagione autunnale, in quanto ci aiuta a prevenire le patologie da raffreddamento. Può essere utilizzata sia per assunzione orale che per effettuare degli sciacqui o gargarismi (10).

Macerato glicerico di Tilia Tomentosa

Tra i gemmoderivati da noi utilizzati in odontoiatria, riconosciamo la Tilia Tomentosa, estratta dalle gemme del tiglio e dalle proprietà ansiolitiche, antispasmodiche e sedative. Una delle emozioni più ricorrenti nei nostri pazienti è la paura: questo specifico macerato glicerico può essere utile nella fase preparatoria del paziente alla seduta odontoiatrica, assunto nei giorni precedenti l’appuntamento in studio, in quanto aiuta a combattere i disturbi del sonno, nervosismo e ansia, svolgendo azione rilassante sul sistema cardiocircolatorio e neurovegetativo (11).

Macerato glicerico di Ribes Nigrum

Un altro efficace gemmoderivato è il Ribes Nigrum, ricavato dalle gemme fresche del ribes nero. Svolge azione antistaminica e antinfiammatoria simile a quella dei classici farmaci cortisonici, col vantaggio di non provocare effetti collaterali né per sovradosaggio né sul lungo termine. Può essere utilizzato nella prevenzione degli stati allergici, assunto almeno uno o due mesi prima della stagione primaverile. Nella fase acuta dell’infiammazione può essere assunto quotidianamente in dosi che dipendono dall’età del paziente, stimolandone le difese immunitarie al fine di rendere l’organismo più reattivo nei confronti degli antigeni causa del malessere. Può essere impiegato in tutte le patologie a eziologia infiammatoria, quali l’artrite, la laringite, la congiuntivite, la dermatite e, nel nostro caso specifico, in tutte le affezioni del cavo orale (11).

Bibliografia

  1. Massaiu G. Cura il sorriso, mordi la vita. Viareggio: Dissensi Edizioni; 2015.
  2. Vanoli GP, Taum A. Guida alla salute Naturale. Milano: Vanoli Editore; 1997.
  3. Furnham A. Why do people choose and use complementary therapies?. Oxford: Butterworth Heinemann; 1996.
  4. Di Chiara A. Il giusto respiro. Torino: Il leone verde edizioni; 2013.
  5. Capasso F, Grandolini G, Izzo AA. Fitoterapia. Impego razionale delle droghe vegetali. Milano: Springer Verlag Italia; 2006.
  6. Sarri S. Integratori naturali in odontoiatria e igiene orale. Milano: Ariesdue; 2016.
  7. Camporese A. Salute e benessere con gli oli essenziali. Milano: Tecniche Nuove; 2003.
  8. Valnet C. Oli essenziali e aromaterapia. Le Grau du Roi (Francia): Edizioni REI; 2016.
  9. Nobili P, Ronchi F. Odontoiatria naturale. Prevenzione, diagnosi e terapie. Milano: Tecniche Nuove; 2010.
  10. Brigo B. L’uomo, la fitoterapia, la gemmoterapia. II edizione. Milano: ecniche Nuove; 2003.
  11. Capasso F, de Pasquale R, Grandolini G. Farmacognosia: Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali. Milano: Springer Verlag Italia; 2011.
  12. Brigo B. Salute e benessere con le piante nelle 7 età dell’uomo. Milano: Gribaudi Editore; 2009.