Igienista dentale: ruolo nel paziente affetto da disturbo dello spettro autistico

disturbo dello spettro autistico

L’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo determinato biologicamente, con esordio nella prima infanzia. In Italia non esistono statistiche ufficiali a livello nazionale, ma si stima che siano circa 100mila tra bambini e adolescenti affetti da autismo e che la sindrome colpisca quattro ogni mille bambini che nascono. A livello europeo ne soffre un bambino ogni cento, e i maschi sono colpiti quattro volte di più rispetto alle femmine, senza differenza tra le varie etnie, condizioni sociali e territorio (1, 2). L’autismo si definisce come una disabilità permanente che accompagna il soggetto lungo tutto il suo ciclo di vita, e le caratteristiche del deficit assumono connotazioni diverse nel corso dello sviluppo dell’individuo (3). È necessario sottolineare che l’autismo è una condizione a “spettro” perché il modo e l’intensità con cui si manifestano i sintomi variano enormemente da individuo a individuo e possono modificarsi nel corso dello sviluppo (4). Il termine “autismo” deriva dal greco “autús” che significa “se stesso” e come malattia o modello particolare di struttura psichica si evidenzia drammaticamente proprio per l’isolamento, l’anestesia affettiva, la scomparsa dell’iniziativa, le difficoltà psicomotorie, l’incompleto o assente sviluppo del linguaggio. Il termine fu utilizzato per la prima volta nel 1908 da Eugen Bleuler (1857- 1939), psichiatra svizzero tra i primi sostenitori dalla teoria psicoanalitica, per riferirsi a una particolare forma di ritiro dal mondo, causata, comunque sempre, dalla schizofrenia.
Ricordiamo che in questi soggetti la salute orale è ancora più importante al fine di prevenire trattamenti odontoiatrici che essi potrebbero non essere in grado di sopportare a causa delle loro condizioni patologiche di base o associate alla malattia.
In collaborazione con l’Ateneo Vita Salute San Raffele di Milano abbiamo frequentato il Centro Diurno Disabili (CDD) Spazio Autismo di San Giuliano Milanese, che ospita 11 pazienti (9 maschi e 2 femmine) tra i 15 e 32 anni, dove si è potuto seguire direttamente i pazienti autistici nella fase igienica del cavo orale e sensibilizzare i familiari e gli operatori sanitari all’importanza della salute e mantenimento orale, al fine di evitare ripercussioni sull’intero organismo. In particolare abbiamo voluto verificare l’importanza della salute orale in queste tipologie di pazienti in cui viene invece molto spesso trascurata.

ruolo nel paziente affetto da disturbo dello spettro autistico

La nostra esperienza

Durante l’intero periodo della nostra esperienza è stato molto importante il supporto e la collaborazione diretta del personale del Centro, che ha sempre partecipato attivamente e con passione a questo progetto di prevenzione.
Alcuni dei ragazzi del centro, tutti affetti da disturbi dello spettro autistico (DSA), risultano essere parzialmente autosufficienti, altri invece hanno necessità di essere seguiti anche durante le normali pratiche quotidiane di cura della persona, e quindi anche nell’igiene orale. È stato effettuato un controllo visivo della cavità orale per avere una idea del livello di IP, BOP e presenza di lesioni cariose o altre patologie meritevoli di valutazione dell’odontoiatra o specialista.
Durante l’esperienza ci siamo focalizzati prima di tutto sulla motivazione di pazienti, familiari e di tutti coloro che si occupano dell’igiene orale del ragazzi attraverso modalità di comunicazione che risultassero efficaci. Abbiamo anche cercato di contribuire alla salute generale dei pazienti fornendo consigli per stimolarli a praticare uno stile di vita adeguato, quindi sulla prevenzione in senso lato comprendendo l’igiene orale e alimentare.
Inizialmente abbiamo rivolto la nostra attività al coinvolgimento e alla collaborazione dei familiari, tutori e personale addetto, illustrando loro le potenzialità delle manovre preventive in ambito odontoiatrico, oltre a dare istruzioni d’igiene domiciliare, consigliando e illustrando i presidi per effettuare un’igiene il più corretta possibile. Durante uno dei primi incontri ci siamo serviti di una presentazione Power Point raffigurante i protocolli di trattamento relativi ai presidi d’igiene orale. Ai familiari abbiamo consegnato una brochure informativa che riassumeva l’importanza della prevenzione e il mantenimento di una buona igiene orale domiciliare. Abbiamo quindi ascoltato e compreso quali potessero essere le loro principali difficoltà riguardanti l’igiene orale dei propri figli e insieme si è cercato di fornire consigli e istruzioni adeguati e personalizzati. Abbiamo perciò verificato l’utilità di personalizzare gli strumenti per l’igiene domiciliare in funzione delle capacità del singolo paziente. L’obiettivo finale è stato quello di collaborare per migliorare l’aspetto estetico e le condizioni del cavo orale del paziente che molto spesso possono incidere sulla qualità della vita e sull’accettazione sociale, per esempio cercando rimedi per la scialorrea e l’alitosi.
Sono stati consegnati presidi a seconda delle esigenze specifiche dei pazienti, quali dentifrici ricchi di fluoro (Elmex protezione carie; Colgate, Roma), collutori, anche sotto forma di bustine monouso, con diverse concentrazioni di clorexidina (0.12% e 0.5%) (Curasept; Curaden, Saronno VA), prodotti per afte ricorrenti (Buccagel collutorio; Curaden, Saronno VA), scovolini (Gum; Sunstar, Saronno VA); inoltre è stato riscontrato un approccio del tutto positivo nell’utilizzo delle salviettine monouso con clorexidina allo 0.12% (Digital Brush, Ena Oral Care; Micerium, Avegno GE) per l’igiene domiciliare del cavo orale nei pazienti per i quali lo spazzolamento dei denti risulta difficoltoso.
Al termine dell’esperienza abbiamo voluto valutare con i genitori l’utilità e la soddisfazione generale del nostro intervento tramite un questionario, anche per capire il tipo di conoscenza nell’ambito dell’igiene orale iniziale e i reali miglioramenti conseguiti in termini di stili di vita e abitudini di igiene orale domiciliare. Ne è emerso che la maggior parte (90%) dei ragazzi ha ricevuto almeno una volta nella propria vita una visita odontoiatrica e molti sono seguiti per le cure del cavo orale con controlli e richiami costanti. È inoltre risultato che i genitori attribuiscono maggiore importanza alla salute orale e alla prevenzione (75%) piuttosto che a un sorriso smagliante o all’alito fresco (25%). Infine, l’80% dei genitori si è dichiarato molto soddisfatto dell’iniziativa e auspicherebbe ulteriori incontri per acquisire maggiore consapevolezza.

L’approccio al paziente autistico

Nell’avvicinarsi a un paziente autistico è importante ricordare che questi soggetti percepiscono gli stimoli in modo diverso, con notevoli differenze emotive nel modo di sentire e di rispondere alle emozioni altrui, a cui si aggiungono le difficoltà nella comprensione e nell’uso dei gesti e quindi nella comunicazione non verbale generalmente a causa del linguaggio del corpo anomalo e della mancanza di espressività facciale e del contatto con lo sguardo. Di solito i soggetti manifestano interessi speciali ristretti e fissi, limitati a particolari elementi, e un eccessivo attaccamento ad alcuni oggetti. Altri comportamenti caratteristici di questi pazienti sono le stereotipie nei movimenti motori e nel linguaggio e la routine, nel senso di aderenza indefettibile a schemi di comportamento. Pertanto i piccoli cambiamenti possono causare forti stress. Ne risulta che la visita medica in generale rappresenta un cambiamento della quotidianità che può generare ansia, perciò i controlli e le visite devono essere rapidi. I pazienti dovrebbero essere visti settimanalmente, nello stesso ambiente e dallo stesso gruppo di operatori per ricreare la routine, effettuando un piccolo passaggio a ciascun incontro. A questi pazienti bisogna necessariamente approcciarsi in modo graduale, cercando di entrare nel “loro mondo” e coinvolgendoli al meglio, al fine di poter essere efficaci in modo tale da influenzare positivamente l’attenzione loro e dei famigliari sull’importanza della salute orale. La manovra igienica orale risulta infatti di per sé complessa nei pazienti affetti dalle forme più severe anche dopo l’insegnamento da parte dell’operatore, perché tale atto richiede concentrazione, memorizzazione, manualità e costanza. La persona autistica può essere totalmente assorbita nel proprio interesse (iperfocus), precludendo le opportunità di apprendimento. In tal senso significativa è stata l’introduzione di presidi di igiene orale domiciliare che non erano conosciuti prima, in particolare le salviettine monouso con clorexidina allo 0.12% (Digital Brush, Ena Oral Care; Micerium, Avegno GE), di facile utilizzo in alternativa a spazzolino e dentifricio.
Bisogna poi sempre ricordarsi di usare un linguaggio semplice e di facile comprensione (evitare battute e doppi sensi), che comunque va personalizzato in base alle caratteristiche del soggetto. A tal fine, è risultato utile per tutti (pazienti, familiari e tutti coloro che si occupano dell’igiene orale del ragazzi) l’intervento di motivazione con ausili audiovisivi.
Come operatori, per noi è stato motivante e stimolante apprendere che gli stessi genitori dei pazienti ritengono importante la salute del cavo orale, dichiarando di essere disposti a far effettuare ai propri figli controlli periodici specialistici odontoiatrici, nonostante le difficoltà. Infatti una normale seduta odontoiatrica può rappresentare una fonte di stress e ansia per entrambi. L’igienista dentale rappresenta quindi una figura professionale fondamentale nell’ambito della prevenzione e della sensibilizzazione alle corrette istruzioni di salute orale, la cui presenza sarebbe auspicabile presso strutture che accolgono questi pazienti per seguire ed essere partecipi del mantenimento di una buona salute e benessere orale.

Bibliografia

  1. Ministero della Salute. www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=62&area=Disturbi_psichici
  2. Ministero della Salute. Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico. www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1908_allegato.pdf
  3. American Psychiatric Association (APA), Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, 5 Edizione (DSM-V), Raffaele Cortina Editore, Milano 2014
  4. Istituto Superiore della Sanità, Sistema Nazionale per le Linee Guida, Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti, ottobre 2011, http:/snlg-iss.it/cms/files/LG autismo def.pdf.