Trattamento dell’ipersensibilità dentinale: studio comparativo sulla nanoidrossiapatite versus effetto placebo della saliva

Dental Hypersensitivity; Professional Treatment; Nano-hydroxyapatite

trattamento ipersensibilità dentinale
Fig. 3 media valori scala VAS gruppo CASO VS gruppo CONTROLLO.
Scopo del lavoro: Testare l’efficacia di un prodotto desensibilizzante a base di nanoidrossiapatite rispetto al solo effetto placebo della saliva, valutando le quantità di dolore prima e dopo il trattamento e ai successivi controlli a una settimana, un mese e tre mesi.
Materiali e metodi: La ricerca è stata condotta su un campione di 25 pazienti con età compresa tra 21 e 71 anni affetti da ipersensibilità dentinale. I soggetti hanno fatto parte contemporaneamente sia del gruppo caso che del gruppo controllo, grazie al disegno split mouth dello studio; per ogni paziente il protocollo operativo usato era il medesimo. Il cavo orale dei pazienti è stato suddiviso in due emiarcate, una destra e una sinistra, le quali sono state assegnate in modo randomizzato al gruppo caso e al gruppo controllo, rispettivamente trattato con il prodotto a base di nanoidrossiapatite e non trattato con alcun prodotto. Successivamente sono stati effettuati controlli a distanza di una settimana, un mese e tre mesi dall’applicazione del prodotto per verificare se ci fosse un sostanziale miglioramento tra gli elementi caso e quelli controllo.
Risultati: La sensibilità dentinale è diminuita in maniera ingente nel gruppo caso rispetto al gruppo controllo, con una differenza statisticamente e clinicamente significativa. Tale riduzione si protrae a distanza di una settimana, un mese e tre mesi dal trattamento.

INTRODUZIONE

L’ipersensibilità dentinale rappresenta una patologia odontoiatrica di grande interesse clinico, la quale è caratterizzata da dolore acuto, breve e passeggero che cessa al momento della rimozione dello stimolo.

Essa origina dall’esposizione della dentina in risposta a stimoli termici, tattili, osmotici e chimici.

Questi impulsi sul versante esterno della dentina, secondo la teoria idrodinamica, causano un movimento di fluidi all’interno dei tubuli dentinali aperti, il quale esercita pressione sulle terminazioni nervose situate all’interno dei tubuli; lo stimolo periferico viene trasmesso tramite le fibre nervose al SNC, il quale risponde con una specifica sensazione di dolore.

L’incidenza di ipersensibilità dentinale è molto variabile e l’età con un picco di tale disturbo è compresa tra i 20 ed i 40 anni; tale incidenza e gravità diminuiscono col passare degli anni grazie alla dentina secondaria che viene depositata gradualmente sul tetto e sul pavimento della camera pulpare dopo che i denti hanno raggiunto lo stadio di sviluppo completo. Inoltre colpisce più le donne degli uomini, anche se la differenza non è significativa.

Esistono in commercio numerosi prodotti desensibilizzanti, alcuni per uso domiciliare e altri per uso professionale, i quali sfruttano diverse tecnologie e modalità di azione, come per esempio i sali di potassio, i quali riducono la depolarizzazione della membrana cellulare nervosa e la trasmissione dell’impulso nervoso, i fluoruri, i quali fanno precipitare all’interno del tubulo dentinale cristalli di calcio per diminuire il diametro del lume, gli ossalati, che bloccano i tubuli dentinali aperti tramite la precipitazione di cristalli di ossalato di calcio nei tubuli, la glutaraldeide, la quale coagula le proteine e gli amminoacidi all’interno del tubulo dentinale per diminuirne il diametro del lume, fosfato di calcio bibasico/idrossido di calcio, che crea cristalli di calcio all’interno del tubulo per diminuirne il diametro, e il fosfato di calcio, che occlude le aperture tubulari dentali.

Il prodotto utilizzato per presente studio è costituito da una sospensione di nanoidrossiapatite in alcol assoluto (Dentin Desensitizer®; Ghimas, Casalecchio di Reno, Bo).

Esso è indicato nel trattamento dell’ipersensibilità della dentina esposta di colletti, radici esposte, erosioni dello smalto, lesioni dovute a bracket o a bruxismo.

Inoltre può essere impiegato nel trattamento desensibilizzante e protettivo dei monconi di denti vitali da riabilitare con protesi fissa.

Con l’impiego di tale prodotto si occludono i tubuli dentinali grazie alla sua dimensione nanometrica che gli permette di penetrare in profondità in tali tubuli esposti, sigillandoli velocemente, stabilmente e per un tempo prolungato.

L’idrossiapatite in esso contenuta presenta caratteristiche strutturali, dimensionali e biofunzionali tali da replicare quelle della dentina naturale; essa ha dimensioni di 70-100 millesimi di micron e ciò le permette di sigillare meccanicamente i tubuli dentinali, poiché si lega alle fibrille collagene presenti sulla superficie dei canalicoli dentinali, occludendoli e, conseguentemente, riducendo ed eliminando lo stimolo doloroso.

La nanoidrossiapatite attiva, una volta che abbia occupato ed occluso gli orifizi beanti dei canalicoli dentinali, è resistente agli attacchi acidi che si hanno nella cavità orale e, quando applicata sui monconi, penetra nella dentina, proteggendola.

MATERIALI E METODI

La ricerca è stata condotta su un campione di 25 pazienti affetti da ipersensibilità dentinale e trattati tra Gennaio e Agosto 2017 nel Centro di Igiene Orale della Clinica Odontoiatrica dell’Ospedale San Gerardo di Monza, convenzionata con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. I pazienti selezionati per lo studio avevano un’età anagrafica compresa tra 21 e 71 anni, erano di sesso sia maschile che femminile (6 ♂ e 19 ♀).

I 25 pazienti selezionati sono stati inclusi sia nel gruppo caso che in quello controllo, grazie al disegno split mouth dello studio, secondo il quale la cavità orale del paziente è stata divisa in due metà, una delle quali è stata trattata con il prodotto desensibilizzante, mentre l’altra è non è stata trattata con alcun prodotto.

Per ogni paziente il protocollo adottato è stato il medesimo e prevedeva cinque raccolte di dati tramite l’utilizzo della scala VAS del dolore.

Abbiamo eseguito inizialmente la compilazione di un questionario circa le generalità del paziente, la sua anamnesi e le sue abitudini di igiene orale domiciliare, nonché informazioni riguardanti la durata, le cause e gli stimoli che evocassero l’ipersensibilità.

Abbiamo proseguito con la detartrasi sopragengivale e successivamente con l’applicazione del prodotto. La raccolta dei dati è stata effettuata immediatamente prima e dopo il trattamento desensibilizzante, a una settimana, a un mese e a tre mesi da tale applicazione.

Tutti i pazienti inoltre sono stati istruiti sulle modalità più corrette per effettuare le manovre quotidiane di igiene orale domiciliare.

Per lo svolgimento del suddetto protocollo è stato utilizzato un prodotto desensibilizzante (Dentin Desensitizer®; Ghimas, Casalecchio di Reno, Bo).

RISULTATI

Dall’analisi statistica dei dati sono scaturite alcune importanti osservazioni. Prima fra tutte la marcata differenza tra le medie percentuali di riduzione della sensibilità tra il gruppo caso e il gruppo controllo.

Si nota nelle tabelle 1, 2, 3 e nella figura 1, che a T0 prima, il valore medio di sensibilità nei casi è maggiore rispetto a quello dei controlli: si ha un valore di 6,41 nei primi e 5,4 nei secondi.

Nella rivalutazione del dolore dopo l’applicazione si può notare la brusca diminuzione di sensibilità negli elementi caso fino a un valore VAS di 2,81, con un decremento del 56,64%, mentre nei controlli il valore rimane invariato rispetto al pretrattamento.

Quindi, a questo punto dello studio, si ha già un valore nettamente inferiore di sensibilità dentinale nei denti trattati rispetto a quelli utilizzati per il confronto, pur avendo valori iniziali sensibilmente maggiori nei casi, di circa 1 punto VAS.

La terza valutazione della sensibilità, corrispondente a T1, è stata effettuata a distanza di una settimana dall’applicazione del prodotto.

Negli elementi del gruppo dei casi la media dei valori risulta leggermente aumentata a 2,97 punti VAS, rispetto ai 2,81 del T0 dopo, corrispondente al +3,70%. Mentre nei controlli il valore vas diminuisce fino ad un valore di 4,54, con un decremento percentuale del 9,67%.

A T2, ovvero la quarta valutazione effettuata a distanza di un mese, si ha di nuovo un decremento della sensibilità sia per quanto riguarda i casi che i controlli. Nei primi si passa da 2,97 punti VAS a 2,81 (-3,70%), mentre nei secondi si arriva un valore di 4,31 (-2,89%).

Durante l’ultima visita di controllo, avvenuta a tre mesi dall’applicazione del prodotto e corrispondente a T3, i valori degli elementi caso raccolti corrispondevano ad un valore VAS di 2,28, con un ulteriore decremento del 18,25%. Negli elementi controllo il valore di scala VAS a T3 corrispondeva a 3,66, quindi in diminuzione del 11,61%.

Da T0 prima a T3 abbiamo ottenuto un importante decremento dei valori VAS nel gruppo caso se confrontati ai rispettivi valori del gruppo controllo.

I valori sono scesi nel gruppo caso da 6,41 a 2,28, e nel controllo da 5,4 a 3,66, con un decremento percentuale rispettivamente di -63,13 e -26,33%.

La differenza tra le due medie risulta essere del 36,8% con un p-value <0,001, permettendo così di considerare lo studio statisticamente significativo.

DISCUSSIONE E CONCLUSIONI

I risultati della ricerca dimostrano un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo del disagio iniziale conseguente alla terapia che prevede l’applicazione topica di un prodotto a base di nanoidrossiapatite immersa in alcool assoluto rispetto al solo effetto placebo della saliva.

I limiti dello studio eseguito sono stati la numerosità del campione e il periodo di osservazione limitato, tale da non permettere di trarre conclusioni su una soluzione definitiva al problema.

Inoltre, avendo utilizzato per documentare la risposta allo stimolo doloroso, una scala soggettiva quale la scala VAS, i risultati non sono oggettivi. Pertanto, in futuro sarebbe auspicabile eseguire un trial clinico con un periodo di osservazione maggiore per arrivare a identificare un trattamento che possa rappresentare il “gold standard” tra i numerosi disponibili.

Dai dati rilevati tramite l’utilizzo di scala VAS del dolore, riportati nelle tabelle 1 e 2, si evince che l’utilizzo del prodotto desensibilizzante allevia la sensazione di ipersensibilità dentinale nell’immediato, e che tale beneficio persiste a distanza di una settimana, un mese e tre mesi dall’applicazione.

MEDIA VALORI SCALA VAS GRUPPO CASO
Codice pazienteT0 CASO (prima)T0 CASO (dopo)T1 CASOT2 CASOT3 CASO
164.532.52.5
29.53.5232.5
37.673.332.672.332
44.51211
553122
65.52.52.51.50.5
782.53.53.50
8732.522
9942.510
107.85.464.64.6
11102.67210.33
1263.752.753.753.5
1384.672.6743.33
145.753.543.753.75
1573.54.537
165.140.57344.29
17503.53.52
182.3310.670.330.67
199554.54
207.2544.254.253.5
216.50342
223.672.52.52.51.83
233.81.52.41.91.1
246.543.53.52
254.380.922.852.770.67
MEDIA6.412.812.972.812.28
MEDIANA6.532.7532
MIN2.3300.670.330
MAX105.464.67
DEV ST1.951.551.171.221.67
tab. 1 Media valori scala VAS gruppo caso.

 

MEDIA VALORI SCALA VAS GRUPPO CONTROLLO
Codice pazienteT0 CTR (prima)T1 CTRT2 CTRT3 CTRT3 CASO
115.54.565.5
226.543.54
335.673.333.333
446.55.52.52
555344
663442.5
777.56.562.75
887544
9910862
10107975
11119.3346.673.67
12125.53.753.253.5
13135.675.335.674.67
14143.673.673.674
15156.5656
16165.554.56
17173442
1818222.332.33
19194311
20207.675.3366.67
21212.334.6763
22222.832.332.171.67
23233.332.922.752.17
24245446
25254.924.694.314.15
MEDIA5.44.544.313.662.28
MEDIANA5.5443.672
MIN22110
MAX10976.677
DEV ST2.081.631.561.561.67
tab. 2 Media valori scala VAS gruppo controllo.

La chiusura dei tubuli dentinali da parte della nanoidrossiapatite applicata, come dimostrato dai dati raccolti, si protrae a una settimana, a un mese e a tre mesi dall’applicazione, con una continua riduzione del dolore percepito dai pazienti, raggiungendo a tre mesi un valore con una media del 60% inferiore rispetto al valore iniziale, come riportano la tabella 3 e la figura 1.

MEDIA VALORI SCALA VAS GRUPPO CASO
Codice pazienteda T0 prima a T1da T1 a T2da T2 a T3da T0 a T3da T0 prima a T1da T1 a T2da T2 a T3da T0 a T3
1-0.5-0.16670-0.5833-0.18180.3333-0.08330
2-0.78950.5-0.1667-0.7368-0.3846-0.1250.1429-0.3846
3-0.6522-0.125-0.1429-0.7391-0.41180-0.1-0.4706
4-0.5556-0.50-0.7778-0.1538-0.5455-0.2-0.6923
5-0.810-0.6-0.40.33330-0.2
6-0.5455-0.4-0.6667-0.90910.33330-0.375-0.1667
7-0.56250-1-1-0.1333-0.0769-0.5417-0.6333
8-0.6429-0.20-0.7143-0.2857-0.20-0.4286
9-0.7222-0.6-1-1-0.2-0.25-0.6667-0.8
10-0.2308-0.23330-0.41030.2857-0.2222-0.2857-0.2857
11-0.8-0.5-0.6667-0.9667-0.57140.6667-0.45-0.6071
12-0.54170.3636-0.0667-0.4167-0.3182-0.13330.0769-0.3636
13-0.66670.5-0.1667-0.5833-0.05880.0625-0.1765-0.1765
14-0.3043-0.06250-0.3478000.09090.0909
15-0.3571-0.33331.33330-0.0769-0.16670.2-0.0769
16-0.41670.33330.0714-0.1667-0.0909-0.10.33330.0909
17-0.30-0.4286-0.60.33330-0.5-0.3333
18-0.7143-0.51-0.714300.166700.1667
19-0.4444-0.1-0.1111-0.5556-0.25-0.66670-0.75
20-0.41380-0.1765-0.5172-0.30430.1250.1111-0.1304
21-0.53850.3333-0.5-0.692310.2857-0.50.2857
22-0.31820-0.2667-0.5-0.1765-0.0714-0.2308-0.4118
23-0.3684-0.2083-0.4211-0.7105-0.125-0.0571-0.2121-0.35
24-0.46150-0.4286-0.6923-0.200.50.2
25-0.3509-0.027-0.7593-0.848-0.0469-0.082-0.0357-0.1563
MEDIA-0.5199-0.037-0.1825-0.6313-0.0967-0.0289-0.1161-0.2633
tab. 3 Percentuale riduzione sensibilità gruppo caso vs gruppo controllo.
sensibilità dentinale
Fig. 3 media valori scala VAS gruppo CASO VS gruppo CONTROLLO.

Sulla base dei dati emersi da questo studio si delinea come il prodotto analizzato (Dentin Desensitizer®; Ghimas, Casalecchio di Reno, Bo) sia in grado di espletare la sua funzione di occlusione dei tubuli dentinali, riducendo il dolore avvertito dal paziente, anche a distanza di tre mesi dalla sua applicazione.

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