L’ansia dentale è un’apprensione irragionevole nei confronti delle procedure odontoiatriche, con una prevalenza che varia dal 4% al 20% nella popolazione adulta mondiale e picchi del 30% tra i giovani. La gestione efficace dell’ansia dentale è essenziale per migliorare l’esperienza del paziente e l’efficienza del trattamento odontoiatrico. Questo studio sperimentale aperto, controllato a gruppi paralleli, ha analizzato l’efficacia di quattro protocolli di ansiolisi mediante l’uso delle Medicine Complementari e Alternative (CAM) su pazienti con ansia dentale fisiologica, moderata e avanzata. Cinquanta pazienti sono stati suddivisi in cinque gruppi: gruppo di controllo (A), floriterapia con diffusione di Impatiens (B), aromaterapia e digitopressione con olio essenziale di lavanda vera (C), auricoloterapia (D), e combinazione delle tre tecniche (E). I dati raccolti tramite questionari pre- e post-trattamento indicano che la combinazione di floriterapia, digitopressione con aromaterapia e auricoloterapia (gruppo E) ha ottenuto il maggior beneficio nel ridurre l’ansia dei pazienti, risultando anche la tecnica più apprezzata. Inoltre, l’analisi economica evidenzia che le CAM consentono un risparmio superiore al 96% rispetto ai trattamenti farmacologici tradizionali.
INTRODUZIONE
L’ansia associata al pensiero di visitare il dentista sia per la cura preventiva che per le procedure dentali viene denominata ansia dentale; è stata citata come la quinta causa più comune di ansia da Agras et al. (1).
L’ansia dentale può insorgere a causa di molteplici fattori, come precedenti esperienze negative o traumatiche, specialmente durante l’infanzia (esperienze di condizionamento), apprendimento vicario da familiari o coetanei ansiosi, caratteristiche della personalità individuale come nevroticismo e autocoscienza, mancanza di comprensione, esposizione a ritratti spaventosi dei dentisti nei media, lo stile di coping della persona, la percezione dell’immagine corporea e la posizione vulnerabile di sdraiarsi su una poltrona odontoiatrica (2-5).
L’ansia può anche essere provocata da fattori sensoriali come la vista di aghi e trapani a turbina d’aria, suoni di perforazione e urla, l’odore di eugenolo e dentina tagliata, e anche sensazioni di vibrazioni ad alta frequenza nell’ambiente odontoiatrico (6-8).
Alcune paure comuni che danno origine all’ansia dentale sono: la paura del dolore, la paura di lesioni dovute al sangue, la mancanza di fiducia, la paura di essere ridicolizzati, la paura dell’ignoto, la paura di un trattamento distaccato da parte di un dentista o la sensazione di depersonalizzazione, la paura dell’avvelenamento da mercurio, la paura dell’esposizione alle radiazioni, la paura di soffocamento e/o di conati di vomito, un senso di impotenza sulla poltrona dentale, e la mancanza di controllo durante il trattamento dentale.
Sia l’ansia dentale che la paura evocano risposte fisiche, cognitive, emotive e comportamentali in un individuo ed è un problema frequente negli studi dentistici. L’ansia è spesso strettamente legata a stimoli dolorosi e aumento della percezione del dolore, e quindi questi pazienti sperimentano più dolore che dura più a lungo; inoltre, esagerano anche la loro memoria del dolore (9,10).
Terminare tali pazienti ansiosi è stressante per il dentista, a causa della cooperazione ridotta, che richiede più tempo e diverse risorse di trattamento; in ultima analisi, ciò comporta un’esperienza spiacevole sia per il paziente che per il dentista (11,12).
Tra le altre variabili negative, studi hanno anche riportato che un rapporto paziente-dentista teso, dominato da una grave ansia, ha portato ad esempio a diagnosi errate durante i test di vitalità per la terapia endodontica (13).
Le persone timorose e ansiose sentono che qualcosa di spaventoso sta per accadere durante il trattamento dentale e quindi non visitano il dentista. Tale comportamento in ultima analisi si traduce in cattiva salute orale, con più denti mancanti, denti cariati, e cattivo stato parodontale (14).
Questi ultimi sono pazienti che si presentano nello studio dentistico solo quando sono in situazioni di emergenza acuta che spesso richiedono procedure di trattamento complicate e traumatiche. La loro paura è quindi più forte e più severa, con il risultato di evitare completamente le cure in futuro.
La paura e l’ansia nei confronti del dentista e del trattamento dentale sono entrambe caratteristiche significative che contribuiscono ad evitare le cure dentali (15,16).
Di conseguenza, si instaura un circolo vizioso della paura dentale (Figura 1), soprattutto se questi pazienti non sono gestiti in modo appropriato (17-20).

Il dentista ha una varietà di modi per aiutare il paziente pauroso; il metodo più comune e tradizionale per gestire l’ansia dentale è utilizzando tecniche farmacologiche. Le benzodiazepine sono i farmaci più frequentemente utilizzati in situazioni cliniche associate a disturbi d’ansia e di panico (21).
Il midazolam sembra essere superiore ad altre benzodiazepine a causa della sua breve durata d’azione (20-40 minuti) e della breve emivita di eliminazione (da 1 ora e 30 minuti a 3 ore). La via intranasale offre un vantaggio significativo rispetto al midazolam somministrato per via orale o rettale perché bypassa il sistema portale e non è alla base dell’elevata eliminazione epatica di primo passaggio. Somministrato come spray intranasale invece che in gocce, l’assorbimento di midazolam attraverso la mucosa nasale è stato riportato essere praticamente completo (83%) perché una piccola parte della sostanza viene ingerita (22).
Tuttavia, l’uso di benzodiazepine o altri farmaci sedativi può essere associato a eventi avversi, come depressione respiratoria o sedazione prolungata. A causa dell’elevato rischio connesso agli interventi farmacologici, è obbligatorio che il dentista e l’équipe odontoiatrica seguano linee guida adeguate e siano adeguatamente formati.
Inoltre gli approcci farmacologici sono considerati meno accettabili dai pazienti e si sono dimostrati efficaci solo a breve termine rispetto alle tecniche psicologiche, impiegate per attenuare le dimensioni emotive, cognitive, comportamentali e fisiologiche dell’ansia e della paura dentale, che si sono dimostrate efficaci a lungo termine con effetti positivi sui pazienti (23-25).
La gestione naturopatica, invece, prevede l’utilizzo di strategie con lo scopo di stimolare un rilassamento in quanto gli stimoli ansiogeni danno origine a tensione fisica, che a sua volta aumenta la percezione dell’ansia da parte della persona.
Una risposta di rilassamento è l’opposto di una risposta allo stress e, se praticata regolarmente, non solo abbassa i livelli di stress e ansia, ma consente anche a un individuo di far fronte ai sintomi dell’ansia.
Questo rilassamento muscolare può essere ottenuto sia con la respirazione profonda che con delle tecniche di rilassamento ad esempio mediante l’utilizzo dei fiori di Bach, della digitopressione con gli oli essenziali e dell’auricoloterapia.
STRUTTURA DELLO STUDIO
Questa indagine è uno studio sperimentale controllato a gruppi paralleli in quanto i partecipanti sono stati suddivisi in gruppi distinti ciascuno dei quali ha ricevuto un trattamento specifico o nessuna terapia (gruppo di controllo). Ogni gruppo è stato trattato in modo parallelo, cioè contemporaneamente, senza scambiarsi i trattamenti.
In particolare, poiché i pazienti erano consapevoli della terapia che hanno ricevuto, si tratta di uno studio sperimentale aperto o trial clinico aperto.
Questo studio include una componente descrittiva grazie alla raccolta dei dati tramite il questionario domiciliare per permettere di ottenere una visione più completa dei risultati relativi alle percezioni e alle esperienze dei pazienti riguardo le terapie somministrate.
Il tipo di ricerca non comporta alcuna problematica etico – deontologica per le persone assistite.
Altro aspetto da considerare a livello etico è il consenso informato del paziente: è stata garantita la confidenzialità del trattamento dei dati e le persone assistite sono state informate sullo scopo dell’osservazione, sono a conoscenza di tutti gli eventuali rischi e dopo l’accettazione del consenso possono partecipare allo studio. I dati sono stati raccolti dal 11/09/2024 al 31/01/2025.
Popolazione di riferimento
I pazienti hanno compilato con il professionista, un consenso per la partecipazione a questo studio ed il questionario DAS-R; dopodiché i pazienti sono stati sottoposti ad una seduta di igiene orale professionale con il protocollo GBT® e sono stati motivati a compiere, mostrandole in seduta, le corrette manovre di igiene orale facendo uso di presidi individuali più accurati. Al termine della seduta di igiene orale professionale hanno ricevuto un link personale per completare, in autonomia a casa, un questionario post seduta igiene domiciliare.
In questo studio sono stati posti a confronto 50 pazienti, 25 donne e 25 uomini, con età compresa tra i 20 ed i 60 anni; con un punteggio sulla scala DAS-R da 5 a 16 punti e che hanno compilato correttamente tutti i questionari forniti.
La popolazione oggetto di studio è stata suddivisa in 5 gruppi da 10 pazienti (Tab. 1).

La seduta ha avuto la durata complessiva di un’ora.
Questionario DAS-R
La scala dell’ansia dentale rivisitata del Dr. L. Norman Corah (DAS-R) è uno strumento che consiste in un questionario suddiviso in quattro domande che descrivono diverse situazioni dentali; ogni domanda è valutata da 1 (non ansioso) a 5 (estremamente ansioso), quindi il range di punteggio possibile va da 4 a 20 (26).
Compilato il questionario, si effettua una valutazione più dettagliata del test, calcolando il punteggio totale come riportato in tabella 2.

In questo studio sono stati reclutati pazienti con un punteggio da 5 a 16 in quanto con il punteggio superiore a 16, che indica un alto livello di ansia o possibilmente fobia, bisogna agire con metodiche differenti.
Floriterapia di Bach: Impatiens
La floriterapia si basa sull’idea che le emozioni negative possono contribuire allo sviluppo di malattie fisiche ed i fiori di Bach, mirano a riequilibrare queste emozioni, promuovendo il benessere mentale e fisico.
Sulla base di questi principi il Dottor Edward Bach ha evidenziato 38 tipi comportamentali (37 fiori e l’acqua di una fonte) che interagiscono con il paziente trasmettendogli l’energia del fiore e ristabilendo l’armonia tra mente e corpo.
I fiori di Bach, sono un rimedio naturale basato sulle sostanze energetiche estratte da fiori selvatici raccolti in luoghi incolti nelle prime ore del mattino, lasciati in immersione in acqua di fonte esposta al sole oppure fatta bollire. Ogni fiore è associato a specifici stati emotivi, e la scelta del fiore o della combinazione di fiori dipende dalle esigenze individuali.
Sebbene non ci siano prove scientifiche definitive sull’efficacia dei fiori di Bach, molti utenti riportano benefici nel trattamento di ansia, stress, depressione e altri disturbi emotivi (27).
I Fiori di Bach agiscono per “informazione”, quindi ogni fiore ci trasmette una determinata informazione; dunque la Floriterapia non è una terapia nel senso etimologico della parola, ma è un’informazione che entra nel nostro spazio vitale apportandovi vari cambiamenti e disinnescando in noi ciò che portava allo squilibrio e alla malattia, elevando le nostre vibrazioni.
In questo studio è stato utilizzato il rimedio Impatiens, in quanto viene dato a coloro che manifestano un’accelerazione che gli provoca frequentemente rigidità dettata dall’impossibilità di rilassarsi e dalla mancanza di flessibilità nell’adeguarsi al ritmo armonico del proprio essere legato con l’esterno.
Quest’essenza ha un vero potere ansiolitico in quanto l’ansia rappresenta un’evidente accelerazione, perché aumenta la frequenza del battito cardiaco e del respiro; l’inalazione di Impatiens porta ad un momentaneo rilassamento, sia mentale che fisico (28-30).
Impatiens come tutti i Fiori di Bach non presenta controindicazioni, non presenta nemmeno effetti collaterali, non crea dipendenze e può essere assunto anche in concomitanza di cura farmacologiche, ma non nello stesso tempo, in quanto è consigliabile prendere queste gocce lontano dai pasti e da altre ingestioni.
In questo studio abbiamo preferito utilizzare questo rimedio in diluizione nell’acqua di un diffusore aromaterapico ad ultrasuoni sia nel Gruppo B sia nel Gruppo E.
Aromaterapia e Digitopressione con l’olio essenziale di Lavanda Vera
In questo studio abbiamo utilizzato l’olio essenziale di Lavanda Vera o Lavanda Angustifolia in quanto la sua monografia è redatta nella Farmacopea Europea. I primi studi che hanno dimostrato la natura sedativa della lavanda, (31,32) sono relativi alla fine del 1980 ma recentemente, studi etno-farmacologici hanno riportato l’uso medico dell’olio essenziale della lavanda per trattare lo stress, l’ansia e la depressione in tutto il mondo (33,34).
L’olio essenziale di lavanda, ottenuto per estrazione in corrente di vapore, deve contenere: linalolo (20-45%), acetato di linalile (25-46%), terpinen-4-olo (0,1-6 %), 3-octanone (0,1-2,5 %); lavandulolo (>0,1 %), acetato di lavandulile (>0,2%); limonene (< 1%), cineolo (< 2,5%), canfora (< 1,2 %), α terpineolo (< 2 %)(35).
L’olio essenziale di Lavanda Vera ha un elevato potere di penetrazione transcutanea che gli consente di raggiungere in tempi rapidi organi profondi sottostanti al punto di applicazione e raggiungere il sistema recettoriale per esercitare gli effetti sistemici propagandosi per diffusione nei liquidi extracellulari, per giungere sino al sangue ed alla linfa, garantendo un sollievo immediato sia degli stati d’ansia che di tensione muscolare (36).
Oltre alla dimensione somatica dell’olio essenziale, rappresentata dalle sue peculiarità chimiche ed organolettiche, esiste una dimensione psico-chimica degli odori: tale dimensione per un olio essenziale è ben rappresentata dal suo specifico aroma, che gioca un ruolo comunicativo importante sia nel mondo vegetale che in quello animale.
Il potere terapeutico di un olio essenziale è direttamente proporzionale alla sua velocità di evaporazione, che varia da sostanza a sostanza. Nel caso della lavanda, il tono, ossia il livello di volatilità, è considerato medio, ed ha la caratteristica di agire prevalentemente su metabolismo ed emotività (37).
Un modo promettente per sfruttare gli effetti benefici della lavanda è la somministrazione inalatoria dovuta al fatto che la via olfattiva è una via diretta e rapida verso il cervello (38).
La via nasale di somministrazione del farmaco presenta diversi vantaggi rispetto alla somministrazione orale o endovenosa, che includono non invasività, autosomministrazione, tempo di insorgenza degli effetti più breve e maggiore biodisponibilità grazie all’evitamento del metabolismo epatico di primo passaggio.
Inoltre, bypassare la barriera ematoencefalica può potenzialmente aumentare la disponibilità del farmaco nel SNC (39).
Evidenze anatomo-funzionali corroborano il ruolo dell’inalazione di EO della lavanda nella modulazione delle funzioni cognitive attraverso specifici percorsi neuroanatomici innescati dal bulbo olfattivo.
Balneoterapia, inalazioni e massaggio effettuati con oli essenziali o con preparati ottenuti dai fiori manifestano proprietà sedative, ansiolitiche, blandamente antidepressive (40).
In diversi studi è stata analizzata una riduzione significativa dell’ansia anticipatoria, un umore più positivo e un livello più elevato di calma nei pazienti odontoiatrici che sono stati esposti, nella sala d’aspetto, alla diffusione di oli essenziali di lavanda (41-43).
Il profumo di lavanda è stato testato in molti studi di ricerca senza alcun effetto collaterale segnalato (41,44) e reazioni cutanee avverse, dermatiti e allergie da contatto alla pianta e al suo olio essenziale sono state osservate solo con uso topico (45).
La combinazione di due terapie complementari non invasive, come la digitopressione con la fitoterapia, può fornire un approccio olistico per affrontare le condizioni di ansia combinando sia gli effetti olfattivi che gli effetti transcutanei dell’olio essenziale (46).
Il massaggio è già, per sua natura, un’esperienza rilassante e gratificante, non solo per la comunicazione non verbale basata sul contatto ma anche perché assicura che gli oli vengano assorbiti bene dalla pelle ed entrino in circolo.
In questo studio sono stati massaggiati (Figura 2) con un movimento circolare nella parte interna del polso lungo tutto l’avambraccio, diversi punti corporei ben identificati dalla Medicina Tradizionale Cinese, servendosi di una goccia di olio essenziale di lavanda vera per ogni punto.

Attraverso la stimolazione con la digitopressione di questi punti (P6, HE7, LU9, P7, LU5, P4 mostrati nella Figura 3), viene riequilibrato il flusso dell’energia vitale, permettendo di liberare le tensioni e l’energia bloccata, di alleviare il dolore, di favorire il rilassamento, di stimolare le funzionalità dell’organismo e di ripristinare il benessere generale portando a una riduzione dei sintomi di stress e ansia (47).

Auricoloterapia
La riflessologia auricolare si basa dunque sulla profonda connessione esistente tra orecchio e SNC e in ciò si differenzia dall’agopuntura auricolare, che invece si fonda sui principi propri della MTC e sulla teoria dei meridiani energetici.
Questa tecnica non causa dolore o fastidio e contrariamente all’agopuntura, il contatto è totalmente superficiale, prevenendo così qualsiasi infezione.
Per quanto riguarda l’azione ansiolitica della stimolazione auricolare ci sono diversi studi che ne confermano le interessanti potenzialità nella pratica clinica nell’ansia perioperatoria, (48, 49) per i disturbi d’ansia e i disturbi depressivi maggiori, (50) l’ansia dei pazienti prima della litotrissia, (51, 52) per gli esami di scuola primaria per l’ansia situazionale, (53, 54) e la riduzione dell’ansia di stato prima dei trattamenti odontoiatrici (55, 56).
L’uso dell’auricoloterapia per l’ansia permetterà il rilascio di endorfine, che sono neurotrasmettitori che hanno un effetto analgesico sul nostro corpo, permettendo al paziente di sentirsi più rilassato e con un atteggiamento migliore per affrontare la seduta di igiene orale professionale (57, 58).
La localizzazione dei punti è stata eseguita manualmente, senza l’uso di dispositivi elettronici o del riflesso atrio-cardiaco proposto nell’auricoloterapia francese per la localizzazione dei punti. Nel Gruppo D e nel Gruppo E, è stato utilizzato un protocollo di rilassamento auricoloterapico che si suddivide in due momenti: la stimolazione dei punti di adattamento e la stimolazione dei punti “anti-stress”; questo trattamento ha richiesto 12 minuti a paziente in quanto ogni punto è stato massaggiato per un minuto e il trattamento è stato fatto in entrambe le orecchie.
Dopo aver stimolato i punti di adattamento, sono stati stimolati dei punti antistress (Figura 4) (59).

RISULTATI
Dai questionari DAS-R, effettuati alla popolazione oggetto di studio, composta da 50 pazienti con un range da 5 a 16 punti, è emersa la situazione illustrata in figura 5.

Dalle risposte totali al questionario domiciliare, si può dedurre che la maggior parte dei pazienti:
- il 55% ha avvertito una diminuzione dell’ansia durante la seduta di igiene orale;
- in un punteggio da 0 a 10, che quantificava la diminuzione dei sintomi (dove 0 = non ho avvertito una diminuzione dei sintomi e 10 = mi sono passati immediatamente), facendo una media tra i valori massimi del gruppo, i pazienti hanno valutato 6;
- il 78% non preferirebbe assolutamente ricevere un trattamento farmacologico pre seduta di igiene orale professionale per ridurre l’ansia;
- il 57,5% probabilmente vorrebbe ricevere un trattamento di medicina naturale con lo stesso scopo;
- il 42,5% il trattamento aggiuntivo ricevuto è stato molto piacevole;
- il 42,5% probabilmente rifarebbe il trattamento aggiuntivo anche nella prossima seduta di igiene orale professionale;
- il 45% decisamente consiglierebbe il trattamento aggiuntivo a persone, di loro conoscenza, che hanno il timore della seduta di igiene orale professionale;
- il 40% probabilmente gli piacerebbe ricevere altri trattamenti di medicina naturale, pre seduta di igiene orale professionale, con il fine di ridurre i sintomi dell’ansia
- il 62,5% probabilmente gli piacerebbe ricevere altri trattamenti di medicina naturale per altre problematiche.
A seguito dei dati appena descritti e suddividendoli in base ai gruppi di riferimento (Fig. 6), si può enunciare che:

- il trattamento di floriterapia (Gruppo B) è stata molto apprezzata nel 30% dei pazienti, è stata apprezzata abbastanza nel 10% mentre per il 60% è stato ininfluente;
- il trattamento di aromaterapia e digitopressione (Gruppo C) è stata molto apprezzata nel 70% dei pazienti, è stata apprezzata abbastanza nel 20 % mentre per il 10 % è stato ininfluente;
- il trattamento di auricoloterapia (Gruppo D) è stata molto apprezzata nel 20% dei pazienti, è stata apprezzata abbastanza nel 70% mentre per il 10% è stato leggermente fastidioso;
- la combinazione dei tre trattamenti di ansiolisi (Gruppo E) è stata molto apprezzata nel 40% dei pazienti ed è stata apprezzata abbastanza nel restante 60%.
Allo stesso modo si può analizzare il feedback dei pazienti se vorrebbero rifare e/o consigliare il trattamento (Fig. 7):

- I pazienti del gruppo B rifarebbero il trattamento di ansiolisi nel 60% dei casi e nel 60% dei casi lo consiglierebbe a persone, di loro conoscenza, che hanno il timore della seduta di igiene orale professionale.
- I pazienti del gruppo C rifarebbero il trattamento di ansiolisi nel 80% dei casi e nel 90% dei casi lo consiglierebbe a persone, di loro conoscenza, che hanno il timore della seduta di igiene orale professionale.
- I pazienti del gruppo D rifarebbero il trattamento di ansiolisi nel 70% dei casi e nel 100% dei casi lo consiglierebbe a persone, di loro conoscenza, che hanno il timore della seduta di igiene orale professionale.
- I pazienti del gruppo E rifarebbe il protocollo di ansiolisi nel 100% dei casi e nel 90% dei casi lo consiglierebbe a persone, di loro conoscenza, che hanno il timore della seduta di igiene orale professionale.
Cosicché è stato possibile analizzare quale gruppo ha ottenuto maggior beneficio e apprezzamento:
- Il gruppo che ha avvertito una diminuzione dell’ansia subito appena ricevuto il trattamento aggiuntivo è stato il Gruppo C.
- Il gruppo che ha avvertito di più la diminuzione dei sintomi dell’ansia dentale è stato il Gruppo E.
- Il gruppo dove la maggior parte dei pazienti ha affermato che il trattamento ricevuto è stato molto gradito il Gruppo C.
- Il gruppo che rifarebbe assolutamente il trattamento ricevuto nella prossima seduta d’igiene orale professionale, è stato il Gruppo E.
- Il gruppo che assolutamente consiglierebbe di più il trattamento ricevuto è stato il Gruppo E.
Analisi Economica
Quando bisogna fare un confronto tra diversi trattamenti, è importante anche calcolare i costi sostenuti per eseguire ogni singolo trattamento.
Per il trattamento floriterapico con diffusione del fiore di Bach Impatiens, è stata utilizzata una soluzione di 150 ml di acqua distillata con 3 gocce di fiore Impatiens, per trattare 8 pazienti. Il conteggio è presto fatto:
- 5 lt di acqua distillata sono costati 1,89 € ossia 0,38 € /lt, avendone utilizzata 150 ml costa 0,057 € diviso 8 pazienti = 0,007 € a paziente;
- la boccetta di 10 ml di fiore di Bach Impatiens è costata 11 € che equivalgono a 200 gocce ossia 0,055 € a goccia, avendone utilizzate 3 gocce sono 0,165 € diviso 8 pazienti = 0,021 € a paziente;
- l’elettricità per il funzionamento del diffusore, avendo una potenza 10 W/h, è costata 0,002 €/h ossia a paziente in quanto la seduta di igiene orale professionale ha una durata di un’ora.
Il totale del costo sostenuto per ogni singolo paziente trattato con la floriterapia in diffusione è stato 0,007 € + 0,021 € + 0,002 € = 0,03 €.
Per quanto riguarda il trattamento di aromaterapia e digitopressione, per ogni paziente è stata sostenuta una spesa di 0,33 € calcolati sulla base di un costo di 10,90 € per la boccetta da 10 ml di olio essenziale di lavanda vera che corrisponde a 200 gocce (tenendo in considerazione che una goccia equivale a 0,05 ml quindi costa 0,055 €). Ad ogni paziente è stata massaggiata 1 goccia di olio essenziale puro per ognuno dei 6 punti sull’avambraccio per un totale di 6 gocce a paziente per 0,055 € costo di ogni goccia che totali sono 0,33 € a paziente.
Per il trattamento di auricoloterapia non sono stati sostenuti costi per singolo paziente in quanto lo stiletto utilizzato non è monouso ma autoclavabile.
Nel protocollo del Gruppo E, per ogni singolo paziente che ha ricevuto tutti e tre i trattamenti sopradescritti, è stata sostenuta una spesa di 0,36 € (0,33 € tecnica di ancoraggio + 0,03 € per il protocollo floriterapico e 0 € per il protocollo auricoloterapico).
Se invece avessimo utilizzato una sedazione con protossido di azoto, ci sarebbe stato un costo di 15 €/h ossia a singolo paziente come descritto dalla brochure informativa della più rinomata apparecchiatura di sedazione con protossido d’azoto nel campo odontoiatrico (Tecnogaz); senza contare l’investimento inziale di circa 6 mila euro da ammortizzare nel tempo.
D’altro canto, se avessimo utilizzato una sedazione endovenosa, ci sarebbe stato un costo di 7,50 € a paziente così suddiviso:
- 0,65 € di En perché vengono utilizzate 26 gocce come pre sedazione in sala d’attesa; tenendo presente il costo di 10 € per un flacone di En da 20 ml;
- 2,50 € per una fiala di Valium, tenendo presente il costo di 11 € per 5 fiale di Valium;
- 1,30€ per un ago cannula, tenendo presente il costo di 65 € per 50 aghi cannula;
- 1,20 € per una linea di infusione;
- 1,20 € per un flacone di fisiologica da 250 ml;
- 0,50 € per una garza già imbevuta di disinfettante, tenendo presente che la confezione da 10 garze, già imbevute di disinfettante, costa 5 €;
- 0,15 € per un cerotto, considerando che una confezione da 20 cerotti costa 3 €.
Attuare delle metodiche alternative alla sedazione con protossido o alla sedazione endovenosa (calcolo del costo medio per una sedazione 7,5 + 15 = 22,5 : 2 = 11,25 € media costi sedazione), crea una riduzione dei costi per paziente superiori al 96%:
- se faccio un protocollo con tutti e tre i trattamenti di rilassamento citati si avrà un risparmio del 96,8% sui costi (11,25 € – 0,36 € = 10,89 € a paziente);
- se faccio digitopressione con olio essenziale alla lavanda vera, che costa 0,33 € a paziente, si avrà un risparmio del 97,06% sui costi (11,25 € – 0,33 € = 10,92 € a paziente);
- se faccio floriterapia in diffusione con Impatiens, che costa 0,03 € a paziente, si avrà un risparmio del 99,73% (11,25 € – 0,03 € = 11,22 € a paziente);
- se faccio auricoloterapia non avendo costi, si avrà un risparmio del 100%.
L’impatto di questa significativa riduzione dei costi si potrà notare sia nel campo privato ma soprattutto nel settore pubblico facendo risparmiare tantissimi soldi.
CONCLUSIONI
Questo studio fornisce una panoramica dell’eziologia dell’ansia dentale (AD) e delle strategie per identificare e gestire individui ansiosi o fobici nello studio dentistico, con annesse evidenze bibliografiche. L’ansia e la fobia dentale possono avere un impatto negativo sulla qualità della vita di una persona, e quindi è imperativo identificare e alleviare questi ostacoli significativi per aprire la strada a una migliore salute orale e al benessere generale dell’individuo. La AD è una situazione complessa caratterizzata da una risposta emotiva a stimoli o esperienze associate ai trattamenti odontoiatrici, (60) che si traduce in una maggiore paura delle procedure odontoiatriche. (61) Alcune procedure odontoiatriche che potrebbero aumentare il livello di AD inducendo disagio, come la durata delle procedure, la sovrastima del dolore (62) e la mancanza di comprensione approfondita dell’intero trattamento odontoiatrico, (63) sono state identificate come possibili fattori di rischio per AD.
I pazienti con un alto livello di AD possono esacerbare i disagi come il dolore o la sensibilità al disgusto associati alle cure odontoiatriche, percependoli come più invalidanti sia prima, durante e dopo il trattamento odontoiatrico, inducendo o aumentando così la AD dei pazienti. (64)
L’ansia di un paziente pone grossi problemi di gestione per l’équipe odontoiatrica perché sarà necessario più tempo di trattamento per un paziente ansioso che molto probabilmente ritarderà o annullerà gli appuntamenti, spesso con breve preavviso.
Il comportamento di evitamento e l’ansia prima del trattamento dentale hanno un impatto negativo sul trattamento dentale e sulla salute dentale e possono comportare il rinvio alle unità di sedazione ospedaliere per le cure dentistiche di routine. Una corretta gestione dei pazienti con AD può aiutare i medici a ridurre lo stress, le conseguenze negative, rafforzando la relazione dentista-paziente e dovrebbe essere parte integrante della pratica clinica.
Le tecniche di farmaco-sedazione sono ben strutturate, gli obiettivi abbastanza chiari e i dentisti che utilizzano queste modalità sono sicuri della loro efficacia sia perché l’ansia preoperatoria ha un impatto negativo sugli esiti postoperatori, (65) sia perché i farmaci sedativi e i programmi di preparazione sono usati anche per trattare l’ansia preoperatoria. (66,67)
Tuttavia, bisogna riconoscere che la farmacosedazione non riduce o elimina la paura, la elude temporaneamente; il suo valore risiede principalmente nel rendere il trattamento odontoiatrico accessibile al paziente, diminuendo la consapevolezza e producendo uno stato temporaneo di tranquillità.
Inoltre molte persone hanno ansie riguardo alla sedazione per inalazione a causa di una minaccia immaginaria alla respirazione; alcuni riguardo la sedazione endovenosa basata su una sensazione di perdita di controllo; mentre altri si oppongono all’uso di farmaci in qualsiasi forma.
Entrambi questi interventi, tuttavia, sono associati a un aumento dei costi operativi per il sistema sanitario che si aggirano sui 15 € a paziente in caso di sedazione con protossido di azoto e 7,50 € a paziente in caso di sedazione endovenosa. Interventi alternativi a bassissimo costo come l’approccio psicologico, le CAM e le tecniche correlate meritano quindi di essere presi in considerazione per il trattamento per la AD.
L’empatia con il paziente, il giusto approccio e le terapie alternative consentono un uso intelligente dei farmaci ansiolitici, riservando la sedazione e l’anestesia generale alle condizioni gravi.
La terapia dovrebbe essere personalizzata per ogni individuo dopo un’adeguata valutazione e dovrebbe essere basata sull’esperienza, la competenza, il grado di ansia, l’intelletto del paziente, l’età, la cooperazione e la situazione clinica.
I pazienti lievemente e moderatamente ansiosi possono essere frequentemente gestiti utilizzando interventi di floriterapia, auricoloterapia e digitopressione mentre per i pazienti estremamente ansiosi o fobici richiedono più frequentemente approcci di gestione combinati delle CAM con farmaci ansiolitici o in sedazione cosciente.
L’utilizzo di uno strumento veloce, valido e affidabile per determinare la presenza e il livello di ansia dentale, come il questionario DAS-R, aiuta i medici a identificare i pazienti che soffrono di ansia, paura o fobia dentale in un modo più semplice.
L’igienista deve comunicare con il paziente e identificare la sua fonte di paura e ansia, con l’uso adiuvante di scale di ansia e paura auto-riferite per consentire la categorizzazione come ansia lieve, moderata o estrema o odontofobica.
Tutti i trattamenti di successo si baseranno sulla cooperazione igienista-paziente, e quindi un paziente rilassato si tradurrà ovviamente in un’atmosfera meno stressante per il team odontoiatrico e in migliori risultati di trattamento.
Considerando l’elevato numero di pazienti timorosi che visitano regolarmente i dentisti, una migliore conoscenza di tali metodi migliorerebbe le cure odontoiatriche per la maggior parte di questi pazienti e aiuterebbe anche a prevenire l’aggravamento delle paure tra gli individui a rischio.
Con questo studio abbiamo potuto confrontare quattro protocolli di ansiolisi ed è stato possibile identificare quale gruppo ha ottenuto i migliori risultati e il maggiore gradimento da parte dei pazienti. Il protocollo in questione è quello adottato nel gruppo E che comprendeva l’unione della floriterapia con il fiore di Bach Impatiens in diffusione nella stanza, l’aromaterapia e la digitopressione con l’olio essenziale di lavanda vera sull’avambraccio destro del paziente ed un trattamento auricoloterapico, il tutto eseguito prima della seduta di igiene orale professionale.
Poter adottare questo protocollo di rilassamento consente agli igienisti dentali di ridurre la sensazione di panico dimostrata da molti pazienti adulti prima di una seduta di igiene orale, migliorare il rapporto di fiducia con i propri pazienti e può incoraggiare i pazienti a iniziare comportamenti collaborativi con l’igienista dentale.
Per la ricerca futura, visto che un numero crescente di persone sta cercando dei modi olistici per creare armonia, equilibrio e benessere nella loro vita, sarà importante testare l’affidabilità e la validità di questo protocollo anche nei pazienti che necessitano di un intervento di chirurgia odontoiatrica più invasivo.
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