Il paziente ospedalizzato con bisogni speciali rappresenta una categoria complessa che richiede un approccio altamente personalizzato nelle operazioni preventive, diagnostiche e terapeutiche (1). Secondo le indicazioni ministeriali del 2019, tali pazienti necessitano di un ambiente adeguatamente attrezzato e di personale sanitario formato, specialmente in presenza di situazioni di “non collaborazione” (2). Le persone con disabilità, infatti, possono manifestare menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali che, in interazione con barriere ambientali e sociali, limitano la loro partecipazione alla vita su basi di uguaglianza.
I pazienti con bisogni speciali sono generalmente classificati in quattro categorie, sulla base del grado di collaborazione e autonomia: Collaboranti e Autonomi, Collaboranti ma Non Autonomi, Scarsamente Collaboranti e Autonomi e Non Collaboranti. Questa suddivisione è fondamentale per comprendere le specifiche esigenze e limitazioni di ciascun individuo, poiché molti di questi pazienti non sono in grado di mantenere autonomamente l’igiene personale e, in particolare, l’igiene orale (2, 3).
L’Importanza dell’Igiene Orale nei Pazienti Ospedalizzati
La salute orale dei pazienti ospedalizzati è un aspetto spesso trascurato nella letteratura scientifica, ad eccezione dei reparti di terapia intensiva, dove riceve una maggiore attenzione rispetto ad altri contesti ospedalieri. I pazienti ospedalizzati sono esposti a una serie di problematiche orali, quali infiammazioni gengivali, xerostomia, mucositi e infezioni fungine come la candidosi. Queste condizioni possono variare in gravità a seconda del tipo di ospedalizzazione e della complessità del quadro clinico (4).
Studi hanno riportato che tra il 40% e il 60% dei pazienti ospedalizzati sviluppano xerostomia durante il ricovero. Le infiammazioni gengivali, come la gengivite, e le parodontiti, che coinvolgono i tessuti di supporto del dente, sono comuni, con una prevalenza che raggiunge il 70-80%, soprattutto nei pazienti non in grado di mantenere un’igiene orale adeguata (5).

Un’altra complicazione orale riscontrata nei pazienti in degenza è la mucosite orale, che colpisce fino al 40% dei pazienti oncologici, può salire all’80% in quelli trattati con dosi elevate di chemioterapia o radioterapia.
Inoltre, nei pazienti ospedalizzati, la funzione orale, inclusa la deglutizione, è spesso compromessa e associata a un declino delle funzioni cerebrali o motorie. Questa riduzione della capacità di deglutizione, nota come disfagia, è strettamente legata a un deterioramento della salute orale e rappresenta un fattore di rischio per la colonizzazione batterica della bocca, a causa della ridotta clearance salivare e del ristagno del cibo, che può portare a polmonite ab ingestis (6,4).
La disfagia, combinata con fattori come l’età avanzata e la mobilità limitata, aumenta inoltre il rischio di malnutrizione. I pazienti trattati con sondini nasogastrici a lungo termine spesso soffrono di problemi orali come secchezza delle fauci, ridotto flusso salivare e carie, condizioni che possono favorire ulteriormente l’insorgenza di infezioni respiratorie (7).
È noto, quindi, che una buona igiene orale non solo previene tali complicazioni, ma migliora anche l’assunzione di cibo. La cura del cavo orale può infatti migliorare la sensazione orale, alleviare la secchezza delle fauci, aumentare il flusso salivare e, di conseguenza, promuovere l’appetito. La stimolazione meccanica del cavo orale può avere anche un effetto positivo sul recupero delle capacità di assunzione di cibo e di deglutizione, favorendo una ripresa più rapida delle funzioni alimentari (8)
Un’altra complicazione orale riscontrata nei pazienti in degenza è la mucosite orale, che colpisce fino al 40% dei pazienti oncologici, può salire all’80% in quelli trattati con dosi elevate di chemioterapia o radioterapia. Si tratta di una condizione particolarmente dolorosa, che compromette l’alimentazione e l’assunzione di farmaci (9,10). L’infezione da Candida, invece, si verifica nel 30-40% dei pazienti ospedalizzati, con una maggiore incidenza tra coloro che utilizzano protesi dentarie o che seguono terapie antibiotiche o corticosteroidee (11).

L’infezione da Candida, invece, si verifica nel 30-40% dei pazienti ospedalizzati, con una maggiore incidenza tra coloro che utilizzano protesi dentarie o che seguono terapie antibiotiche o corticosteroidee (11).
La scarsa attenzione all’igiene orale nei reparti ospedalieri è attribuibile a due fattori principali: le condizioni del cavo orale che subiscono alterazioni fisiologiche durante il ricovero e l’igiene orale che è spesso considerata un aspetto secondario nell’assistenza infermieristica, soprattutto in presenza di carichi di lavoro elevati e di un rapporto infermieri/pazienti non adeguato. La priorità data ad altre esigenze assistenziali può portare a trascurare, seppur involontariamente, la cura del cavo orale (12).
Le complicanze orali non solo peggiorano lo stato generale di salute del paziente, ma possono prolungare la degenza ospedaliera e compromettere la qualità della vita. Diversi studi dimostrano che interventi preventivi adeguati possono ridurre significativamente l’incidenza di queste problematiche (13).
Un Progetto di Tirocinio presso l’Ospedale San Raffaele di Milano
Di fronte a queste problematiche, risulta imprescindibile affrontare una delle principali sfide della salute pubblica: la gestione dell’igiene del cavo orale nei pazienti ospedalizzati (14). Per rispondere a questa urgente necessità, è stato avviato un progetto di tirocinio presso l’Ospedale San Raffaele (HSR) di Milano, su iniziativa della Coordinatrice del Corso di Laurea in Igiene Dentale, la Dott.ssa Polizzi, e sotto la supervisione delle Dott.sse D’Amicantonio e Contini.
Questo progetto, che coinvolge attivamente gli studenti del terzo anno del Corso di Laurea in Igiene Dentale, ha ripreso slancio dopo l’interruzione forzata causata dalla pandemia di Covid-19. Con rinnovata determinazione, dal lunedì al venerdì, gli studenti prestano servizio nei reparti di terapia intensiva di neurochirurgia, oncologia, medicina avanzata, neuroriabilitazione, pediatria e Stroke Unit, dove le condizioni critiche dei pazienti richiedono un’attenzione particolare alla cura del cavo orale.
Gli studenti, affiancati da un tutor esperto, partecipano attivamente alla detersione del cavo orale utilizzando strumenti e soluzioni specifiche per prevenire infezioni e complicazioni orali. Ogni intervento viene rigorosamente documentato in un diario clinico, sia in formato cartaceo che digitale, al fine di garantire un monitoraggio continuo e dettagliato delle condizioni orali del paziente.
Obiettivi del Progetto
L’obiettivo centrale del progetto è migliorare l’efficacia e la qualità delle cure orali nei pazienti ospedalizzati, ottimizzando al contempo il lavoro del personale sanitario e garantendo un approccio integrato e multidisciplinare. Promuovendo la salute orale e riducendo l’incidenza di patologie orali, il progetto contribuisce direttamente a migliorare la salute sistemica dei pazienti, in particolare di quelli più fragili e a rischio.
Gli igienisti dentali, infatti, svolgono un ruolo cruciale non solo nella prevenzione e nel trattamento delle malattie dentali, ma anche nella promozione di un benessere complessivo che va oltre la salute del cavo orale. Per massimizzare l’impatto delle loro attività, è fondamentale assicurare una stretta coordinazione tra gli igienisti e l’intero team sanitario, favorendo una comunicazione efficace e un’integrazione fluida delle cure orali nel percorso assistenziale globale dei pazienti (6, 15). A tale scopo, il progetto prevede l’implementazione di un sistema di monitoraggio e valutazione delle prestazioni degli igienisti dentali, il cui obiettivo è individuare aree di miglioramento e offrire un feedback costruttivo per la crescita professionale di ciascun membro del team. Questo approccio non solo contribuisce a garantire una qualità elevata delle cure, ma sostiene anche lo sviluppo continuo delle competenze, rafforzando l’efficacia e l’efficienza dell’intero sistema sanitario.
Conclusioni
Il ritorno di questo progetto, interrotto a causa dell’emergenza sanitaria globale, segna un passo fondamentale nella ripresa di pratiche essenziali per la tutela della salute dei pazienti ospedalizzati, riaffermando il ruolo cruciale dell’igiene orale nella prevenzione di complicanze sistemiche. Il tirocinio presso l’Ospedale San Raffaele, con il coinvolgimento attivo degli studenti, rappresenta un avanzamento significativo nella gestione dell’igiene orale dei pazienti ospedalizzati, promuovendo un’assistenza più equa e attenta ai bisogni specifici di ciascun paziente. Rafforzare l’attenzione verso la salute orale in ambiente ospedaliero non solo contribuisce a migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma riduce anche i costi sanitari associati alle complicanze orali, rendendo l’intero sistema sanitario più sostenibile ed efficiente.
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