Odontoiatria pubblica e odontoiatria sociale: quali prospettive? L’esperienza del FVG

Nel 2014 la Presidente e l’Assessore alla Salute della Regione Friuli Venezia Giulia hanno lanciato, tra lo scetticismo generale, l’idea del progetto di Odontoiatria Sociale regionale. Nei due anni successivi si è svolto un difficile lavoro di raccolta e analisi dei dati, di programmazione, confronto rifinitura. Finalmente si parte!
Il modello organizzativo scelto è quello delle reti cliniche integrate e si basa su due livelli secondo l’ormai diffusa organizzazione “HUB and spoke”. Del primo livello fanno parte gli ambulatori collocati negli ospedali di base, nei distretti e nei presidi ospedalieri per la salute; questi assicurano le visite e le prestazioni odontoiatriche ambulatoriali incluse nelle prestazioni che il servizio sanitario fornisce ai cittadini (LEA). Ci sono poi 4 centri “Hub” che oltre alle attività garantite dal primo livello, essi svolgeranno anche le funzioni di tipo diagnostico-terapeutiche di alta complessità e quelle su pazienti ad alto rischio.
Il programma di odontoiatria sociale erogherà prestazioni comprese all’interno dei LEA (più ampie di quanto previsto dalla normativa nazionale). Fanno parte di questa categoria il pronto soccorso odontoiatrico che, a regime, entro il 1 gennaio 2017, verrà garantito in cinque sedi regionali con apertura 6 giorni su 7; le prestazioni odontoiatriche alle persone di età compresa tra 0 e 14 anni (fino a sei anni compiuti non è richiesta alcuna compartecipazione alla spesa sanitaria); le visite dedicate alla diagnosi precoce delle neoplasie dal cavo orale, con accesso diretto ed invio da parte di MMG e odontoiatri libero professionisti, nonché le prestazioni odontoiatriche a favore dei pazienti con vulnerabilità sanitaria – ossia con patologie croniche, malattie oncologiche ed ematologiche, trapiantati e pazienti disabili con percorsi terapeutici dedicati- o vulnerabilità sociale (ISEE<15000 euro).
Nelle prestazione cosiddette EXTRA-LEA, comunque garantite ai residenti in FVG, rientrano il trattamento dei pazienti “non collaboranti”, quelli affetti da patologie croniche che non rientrerebbero nella vulnerabilità sanitaria e gli interventi odontoiatrici per i pazienti con reddito ISEE>15000 euro. Per queste prestazioni sono previste diverse partecipazioni alla spesa, crescenti col reddito.
È previsto, inoltre, il trattamento ortodontico per i giovani fino ai 16 anni; anche in questo caso la possibilità di accesso alle cure del SSR e l’entità del contributo richiesto varia a seconda dell’indice di gravità della patologia e del valore dell’ISEE del nucleo familiare. Infine, il trattamento e l’inserzione di protesi rimovibili per i pazienti edentuli con età superiore ai 65 anni, e ISEE fino a 15000 euro.
In tutti questi casi la Regione garantirà un contributo extra a favore del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia con il quale affrontare la spesa. Grande attenzione, infine, sarà posta alla prevenzione sia primaria, anche a livello scolastico, vero caposaldo della salute orale, con una campagna regionale in collaborazione con la Commissione degli Albi degli Odontoiatri regionali ed i liberi professionisti del Friuli Venezia Giulia, che secondaria.
In questo senso è condivisa l’intenzione di reclutare sia in regime di dipendenza dal SSR che libero professionale igienisti dentali che progressivamente si faranno carico delle prestazioni di loro competenza attualmente erogate da odontoiatri (in regione FVG nel 2015, poco meno di 35.000) con l’obiettivo di rinforzare la (doverosa) presenza del sistema pubblico nel campo della prevenzione orale.
L’obiettivo complessivo del progetto, coordinato dalla Clinica Odontoiatrica e Stomatologica dell’Università di Trieste è quello di rinforzare le buone pratiche di odontoiatria pubblica già operative in Regione, mirando all’aumento complessivo dell’efficienza del sistema riducendo gli sprechi ed ottimizzando l’utilizzo dei nuovi investimenti.
Il fatto che la Regione FVG, in anni di grave crisi economica, abbia creduto al progetto e lo abbia sostenuto economicamente e politicamente con atti concreti (è di poche settimane fa la notizia che solo le assunzioni di odontoiatri ed igienisti dentali, insieme al personale dell’emergenza, sono escluse dalle limitazioni delle assunzioni in vigore) dimostra che, pur tra mille difficoltà, si può tentare con qualche speranza di successo…