INTRODUZIONE
La paura del dentista e l’ansia legata alle cure odontoiatriche, compresa la seduta d’igiene orale professionale, possono incidere negativamente sulla vita di una persona, limitando l’accesso alle cure necessarie e compromettendo la salute generale. È quindi essenziale riconoscere e affrontare questi timori nei pazienti, facilitando un approccio più sereno alla salute orale e migliorando la qualità della vita.
Considerando il crescente numero di individui che ricercano approcci olistici per promuovere armonia, equilibrio e benessere nella propria vita, le Medicine Complementari e Alternative (CAM) possono essere utilizzate per facilitare il rilassamento del paziente nei casi di ansia dentale fisiologica, moderata o avanzata. Inoltre l’introduzione nella pratica clinica delle CAM, favorisce un utilizzo mirato dei farmaci ansiolitici, limitando la sedazione e l’anestesia generale ai soli casi di ansia dentale più grave, così da garantire un approccio più equilibrato alla gestione dell’ansia e del dolore.
Le CAM includono una vasta gamma di pratiche terapeutiche che non rientrano nella medicina convenzionale; queste possono essere suddivise in due categorie principali:
- Medicina complementare: pratiche utilizzate insieme alla medicina tradizionale per migliorarne gli effetti come ad esempio l’agopuntura, la meditazione, lo yoga e l’uso di integratori naturali.
- Medicina alternativa: pratiche che vengono impiegate al posto della medicina convenzionale; alcuni esempi sono l’omeopatia, la naturopatia e la medicina tradizionale cinese.
Queste discipline si basano su approcci olistici alla salute, spesso focalizzandosi sull’equilibrio tra corpo, mente e spirito.
Oltre a quelle appena citate, le altre CAM più conosciute ed utilizzate sono la floriterapia di Bach, la riflessologia sia auricolare (Figura 1) che plantare, l’aromaterapia, la musicoterapia, (1) il tocco terapeutico, (2) l’ipnoterapia, le essenze vibrazionali provenienti dalle gemme, cristalli e minerali.
L’igienista dentale e l’odontoiatra, dopo aver acquisito una formazione specifica, possono integrare queste tecniche nella loro pratica clinica per favorire il rilassamento dei pazienti e migliorare la gestione di quelli più ansiosi e apprensivi. Questo approccio contribuisce a rendere l’esperienza odontoiatrica più serena e confortevole.
In questo studio è stata applicata l’auricoloterapia, una tecnica spesso impiegata per alleviare contratture muscolari nella zona cranio-sacrale e cervicale, ridurre il dolore corporeo, favorire il rilassamento, gestire l’ansia, migliorare la digestione e regolare la respirazione. Tutti questi benefici contribuiscono, in sintesi, a promuovere il benessere generale dell’individuo.
Auricoloterapia
L’auricoloterapia è una disciplina terapeutica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, volta alla cura e al benessere attraverso la stimolazione del padiglione auricolare (3).
La conoscenza delle proprietà terapeutiche della stimolazione del padiglione auricolare si perde nell’antica tradizione medica cinese e di altri popoli, riaffiorando qua e là nella storia, in un susseguirsi di apparizioni fugaci e lunghi oblii.
È solo grazie all’attenta osservazione di un medico francese di Lione, il dott. Paul Nogier, che a partire dalla seconda metà del Novecento, lo studio del padiglione auricolare ha acquisito carattere scientifico tale da permettergli di essere annoverato come vera e propria branca della medicina occidentale.
Nel 1956 Nogier ipotizzò che a livello dell’antelice esistesse la rappresentazione del rachide e più in generale che ci fosse una corrispondenza tra i punti auricolari e le diverse parti del corpo (mappa auricolare), e nel padiglione auricolare si poteva riconoscere l’immagine di un feto rovesciato (Figura 2).

L’osservazione clinica, gli studi anatomici, elettrofisiologici, termografici del dott. Nogier e degli allievi della sua scuola, fino ai recenti lavori di neurofisiologia con la f-RMN del Prof. David Alimi, hanno portato alla scoperta e alla comprensione di quel complesso sistema olografico, che il padiglione auricolare rappresenta (4).
I punti neuro-riflessi sono quelli che si attivano in presenza di una patologia dolorosa e che per quanto riguarda il dolore muscoloscheletrico seguono le classiche rappresentazioni della mappa francese e cinese (Figura 3).

Innervazione Auricolare
L’auricoloterapia sottolinea la stretta relazione tra l’orecchio e il Sistema Nervoso Centrale (SNC); ogni punto del padiglione auricolare forma un minuscolo complesso neurovascolare, attraverso il quale avviene un continuo scambio di informazioni tra orecchio, cervello e organi.
La stimolazione di uno specifico punto (Figura 4), per riflesso, tocca la parte del corpo interessata realizzando un effetto terapeutico in quanto la stimolazione della parte interessata ristabilisce l’omeostasi interna dell’organo, dell’apparato o della funzione psicofisiologica (Legge di Kahler).

L’estesa innervazione fornita dai nervi (V, X, PCS, IX, VII, III) interfaccia in modo bidirezionale il padiglione auricolare con la sostanza reticolare del tronco encefalico, dove vi è un incrocio tra impulsi nervosi periferici e centri superiori. Ciò che succede nel corpo si rappresenta sul padiglione in modo dinamico, preciso. “C’est comme avoir un écran tactile attaché a notre tète” (È come avere un touchscreen sulla testa), spiega il prof. Alimi; quindi, un’interfaccia privilegiata che ci permette di agire terapeuticamente, ma anche un utile strumento diagnostico (5).
La stimolazione neurofisiologica del padiglione auricolare e quindi del nervo vago, segue la via afferente delle fibre parasimpatiche fino alla zona cerebrale e scende per la via efferente simpatica fino alla parte del corpo interessata (Figura 5).

Il sistema parasimpatico si occupa del riposo e della rigenerazione del corpo, mentre il sistema simpatico della parte attiva, reattiva e vitale.
Con la stimolazione auricolare si vuole raggiungere un nuovo equilibrio funzionale, dove le varie funzioni vitali autonome possano relazionarsi in una ritrovata dimensione fisiologica. Dallo stato di disequilibrio si torna all’equilibrio, eliminando o riducendo la sintomatologia che causava malessere nel paziente.
Accertata la corrispondenza tra i vari punti del padiglione auricolare e il corpo, è facile capire che ognuno di questi, forma un piccolo complesso neurovascolare che ha lo scopo di scambiare informazioni tra l’orecchio, il cervello e le aree riflesse corrispondenti agli organi interni.
Questo comporta che quel che accade nel corpo, in modo puntuale e preciso, viene “segnalato” dall’orecchio, perciò la neuromodulazione auricolare, quando è svolta da un professionista con la conoscenza delle relazioni neuroriflesse tra la periferia e gli organi interni, diventa un utile strumento diagnostico (6, 7).
Tipologie di stimolazione
La stimolazione auricolare può avvenire in 3 modi (Figura 6):




- Impressoria, dove manualmente si procede alla stimolazione per pressione, questo metodo si usa principalmente con i bambini;
- Con micro aghi semipermanenti da 0.6 mm da applicare al lobo auricolare e stimolare picchiettandoli con le dita, da portare per 10 giorni a trattamento;
-
Elettrica T.E.N.S. (2-45 mA / impulsi 10 Hz) o stimolazione laser (650 nm/5 mW) per dare un input frequenziale al padiglione auricolare.
La stimolazione di alcuni punti del padiglione auricolare ha una potenziale azione antinfiammatoria sistemica. Questi punti sono rilevabili con un device elettronico che rileva la maggiore caduta di potenziale elettrico su questi punti quando sono attivi, dovuta alla minore resistenza elettrica della pelle, probabile riflesso della maggiore imbibizione dei tessuti profondi degli organi riflessi, dovuta al maggior afflusso sanguigno dovuto alla reazione infiammatoria (8).
Nella pratica clinica l’orecchio può essere utilizzato da solo o in combinazione con l’agopuntura corporea per alleviare dolori e disfunzioni d’organo attraverso la stimolazione manuale, oppure con l’applicazione di semi di vaccaria, di sferette magnetiche, di aghi intradermici (Figura 7) (9).



Benefici riscontrabili
Vari studi hanno dimostrato che la digitopressione sul padiglione auricolare è efficace per il trattamento dell’insonnia: nel 2005, un gruppo di ricerca del College of Nursing Science dell’Università Kyung Hee in Corea ha progettato uno studio di triangolazione per osservare gli effetti dell’agopuntura auricolare sull’insonnia negli anziani coreani (10); un altro gruppo a Taiwan ha condotto uno studio nel 2011 che ha trovato la relazione tra la qualità soggettiva del sonno e il sistema nervoso autonomo cardiaco nelle donne in postmenopausa con insonnia sotto digitopressione auricolare (11).
Numerosi lavori confermano l’azione ansiolitica della stimolazione auricolare nel trattamento dell’ansia perioperatoria, (12-14) per i disturbi d’ansia e i disturbi depressivi maggiori, (15) l’ansia dei pazienti prima della litotrissia, (16, 17) per gli esami di scuola primaria per l’ansia situazionale, (18, 19) e la riduzione dell’ansia di stato prima dei trattamenti odontoiatrici (20, 21).
Nel 2001 Wang ha dimostrato che la stimolazione con aghi a semipermanenza Pyonex® (Figura 8) era capace di ridurre in maniera efficace i livelli di ansia in un gruppo di volontari a trenta minuti, ventiquattro e quarantotto ore; l’ansia dei partecipanti allo studio è stata valutata con la STAI S-Anxiety Scale, che misura la cosiddetta ansia di stato (22).

Sempre lo stesso autore in un lavoro del 2001 ha trovato che l’auricoloterapia era efficace nel ridurre l’ansia preoperatoria in un gruppo di pazienti operati ambulatorialmente (23).
Successivi lavori hanno confermato l’efficacia della stimolazione auricolare nel ridurre l’ansia in campo anestesiologico-chirurgico e nella medicina di emergenza, (24-27) ma anche l’ansia in campo odontoiatrico è stata oggetto di numerosi lavori che confermano il razionale della terapia auricolare (28, 29).
La neuromodulazione auricolare permette di raggiungere importanti risultati in campo odontoiatrico in quanto nel padiglione auricolare sono ben identificabili il sistema trigeminale, sia sensitivo sia della sua componente motoria, il nervo facciale, il glosso-faringeo, e i punti funzionali dell’articolazione temporo- mandibolare (ATM) e dei denti.
Questo permette di trattare adeguatamente patologie sia croniche che acute, come:
- le disfunzioni dell’ATM,
- la sindrome algo-distrofica dell’apparato masticatorio,
- le glossodinie,
- la sindrome di Sjögren,
- le afte,
- il bruxismo,
- i dolori dentari,
- le nevralgie.
Gli effetti dell’auricoloterapia si iniziano a percepire nell’immediato o entro i primi tre/quattro giorni, a seconda della problematica che si sta trattando.
Un risultato più stabile si ottiene sottoponendo il paziente ad almeno tre sedute e potrebbe costituire una significativa opzione aggiuntiva a disposizione di terapisti che utilizzano questa metodica nella loro attività medico-sanitaria.
Si tratta di una modalità di trattamento semplice ed economica che richiede però una formazione speciale prima di poter essere incorporata nella pratica.
Controindicazioni
La tecnica auricoloterapica ha delle controindicazioni:
- affezioni a carico del padiglione auricolare di tipo dermatologico, infettivo, traumatico;
- paziente agitato, non collaborante (psicosi, demenza senile, oligofrenia grave…);
- gravidanza: bisogna prestare attenzione nei primi mesi se vi è tendenza all’aborto e comunque mai stimolare il punto ShenMen, dal 5° mese in poi non vanno stimolati i punti: utero, ovaio, sistema endocrino, cavità pelvica;
- patologie infettive virali;
- reazioni abnormi alla stimolazione auricolare (esacerbazione dei sintomi, lipotimia);
- pazienti portatori di pace-maker o similari: non fare la diagnosi elettrica e l’elettrostimolazione;
- pazienti con turbe della coagulazione: riguarda solo l’uso di aghi;
- bambini: non impiegare aghi;
- disturbi somatoformi di origine psicologica;
- uso da parte del paziente di farmaci che possono ridurre la risposta alla terapia o impedire una corretta diagnosi auricolare (cortisonici nel primo caso, assunzione di neurolettici o benzodiazepine ad alte dosi nel secondo).
MATERIALI E METODI
Struttura dello studio
Questa indagine è un trial clinico aperto controllato a gruppi paralleli caso/controllo in quanto i partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi distinti: un gruppo che non ha ricevuto nessuna terapia (controllo) mentre l’altro gruppo ha ricevuto consapevolmente un trattamento auricoloterapico.
Questo studio include una componente descrittiva grazie alla raccolta dei dati tramite il questionario domiciliare per permettere di ottenere una visione più completa dei risultati relativi alle percezioni soggettive e alle esperienze dei pazienti riguardo le terapie somministrate.
Il tipo di ricerca non comporta alcuna problematica etico – deontologica per le persone assistite.
Altro aspetto da considerare a livello etico è il consenso informato del paziente: è stata garantita la confidenzialità del trattamento dei dati e le persone assistite sono state informate sullo scopo dell’osservazione, sono a conoscenza di tutti gli eventuali rischi e dopo l’accettazione del consenso possono partecipare allo studio. I dati sono stati raccolti dal 11/09/2024 al 31/01/2025
Popolazione di riferimento
In questo studio sono stati posti a confronto 20 pazienti, 10 donne e 10 uomini, con età compresa tra i 20 ed i 60 anni che hanno rispettato tutti i canoni dello studio e compilato tutti i questionari forniti.
La popolazione oggetto di studio è stata suddivisa in 2 gruppi da 10 pazienti cadauno dove nel:
- Gruppo A: i pazienti non hanno ricevuto nessuna tecnica di ansiolisi;
- Gruppo B: i pazienti hanno ricevuto un trattamento di riflessologia auricolare
I pazienti hanno compilato con il professionista, un consenso per la partecipazione a questo studio ed il questionario DAS-R (scala dell’ansia dentale rivisitata del Dr. L. Norman Corah) risultando con un punteggio da 5 a 16 punti ossia soffrivano di ansia fisiologica o ansia dentale moderata o avanzata (30).
Dopodiché un gruppo di pazienti (Gruppo A) è stato sottoposto ad una seduta di igiene orale professionale.
L’altro gruppo (Gruppo B) ha ricevuto, nella sala operativa prima della seduta d’igiene orale professionale un trattamento di ansiolisi tramite l’auricoloterapia.
Al termine della seduta di igiene orale professionale entrambi i gruppi sono stati motivati a compiere, mostrandogli in seduta, le corrette manovre di igiene orale facendo uso di presidi individuali più accurati ed hanno ricevuto un link personale per completare, in autonomia a casa, un questionario post seduta igiene domiciliare.
Stiletto metallico
Lo Stiletto metallico per la riflessologia auricolare utilizzato in questo studio (Figura 9) è uno strumento assolutamente non invasivo costituito da un bastoncino in acciaio inox, a due punte arrotondate con un diametro di 2,8mm l’una e di 3,3mm l’altra, utile per il massaggio dei meridiani e per individuare e stimolare punti riflessi del corpo e dell’orecchio.

Tecnica di rilassamento a 3 punti
Il nostro corpo ha alcuni punti che possiamo definire “anti-stress” e tutto ciò che deve essere fatto, è massaggiare semplicemente questi punti per alleviare lo stress.
Tra questi punti, a livello auricolare, vi sono due importanti Punti Funzionali, ossia punti che non hanno corrispondenze anatomiche (a differenza degli altri punti auricolari cinese che sono stati ricavati dall’osservazione degli effetti funzionali rispetto agli organi e all’anatomia), ma vengono utilizzati con finalità specifiche o di riequilibrio generale, e sono il Punto Zero Secondario e lo Shen Men.
Il Punto Zero Secondario (Figura 10) è un punto che costituisce un rinforzo del Punto Zero Primario oppure lo vicaria se questo non fosse rilevabile per esempio per un’infezione; è situato nella regione anteriore al trago.

Le sue funzioni sono legate alle funzioni del Qi quindi è un regolarizzatore del movimento del Qi nel corpo e ha un’azione locale sul diaframma e sulla respirazione (in medicina cinese il polmone, organo della respirazione, è il maestro del Qi, quindi ne regola i movimenti).
In auricoloterapia questo punto è utilizzato per fare un “reset” dell’organismo o per attivare le funzioni riflessologiche dell’orecchio spente da sovrastimolazione o dall’uso di sostanze analgesiche; porta tutto il corpo all’equilibrio omeostatico: equilibra l’energia, il sistema ormonale, il sistema nervoso autonomo e l’attività parasimpatica; controlla gli organi viscerali attraverso i gangli dei nervi periferici e promuove la forza di volontà (31).
Ha un effetto “facilitante” e “amplificante” sull’azione degli altri punti ed è per questo che è importante trattarlo sempre per primo; è un punto principale e fa parte dei Master Points che sono ritenuti i più importanti in auricoloterapia perché sono sempre elettricamente attivi rispetto ai punti neuroriflessi.
Il secondo punto della triade è lo Shen Men (Figura 11), chiamato così dagli antichi cinesi che significa “La Porta del Cielo” o “Spirit Gate”, è considerato il centro di tutte le emozioni; è situato nell’apice della fossa triangolare in corrispondenza del terzo medio inferiore della croce superiore dell’antelice del padiglione auricolare, ed è una regione innervata da un ramo del nervo vago.

Le sue funzioni sono:
- riequilibrio psichico generale,
- azione sedativa,
- azione antidolorifica,
- azione antinfiammatoria,
- ridurre lo stress portando ad un rilassamento fisico,
- aumentare il flusso di energia, frequentemente usato come parte del trattamento delle malattie Yang,
- rafforzare la salute generale del corpo,
- alleviare le apprensioni, la paura, l’ansia,
- aiutare a regolare il sistema nervoso simpatico.
Lo Shen Men è noto per avere una potente influenza nel trattamento di varie condizioni, compreso il dolore, la sedazione, il trattamento delle dipendenze e l’infiammazione (32-36).
È stato possibile trovare facilmente questi due punti Maestri, Shen Men e Punto Zero, in tutte le persone esaminate, in quanto sono molto reattivi perché indicano gli effetti dello stress quotidiano personale.
Oltre a questi punti, bisogna trattare anche il Punto Maestro Sensoriale (Figura 12), posto nel terzo inferiore dell’orecchio al lato esterno del lobo.

Il Punto Maestro Sensoriale o Punto Oculare generalmente è indicato per i disturbi oculari esterni, congiuntiviti, cefalee e nevralgie oculari; riduce la sgradevole sensazione di parestesie tattili ed il ronzio nelle orecchie (37).
Essendo un punto riflesso, è ricco di terminazioni nervose e vascolarizzazione che, una volta stimolato, invia impulsi al cervello scatenando un’azione rilassante.
La localizzazione dei punti è stata eseguita manualmente, senza l’uso di dispositivi elettronici o del riflesso atrio-cardiaco proposto nell’auricoloterapia francese per la localizzazione dei punti.
Per identificare aree di elevata sensibilità è stato fatto scorrere localmente lo stiletto metallico con la punta arrotondata chiedendo paziente se un punto è più sensibile di un altro e osservando l’espressione del viso ed eventuali smorfie di dolore.
Il micromassaggio di un punto reattivo può all’inizio condurre ad un incremento del dolore nel punto, ma la sensibilità può diminuire o scomparire continuando il micromassaggio.
A quel punto è stato applicato un movimento circolare, la direzione della pressione da adottare è stata quella che provocava meno disturbo al paziente, ed il massaggio di ciascun punto è durato 1-2 minuti.
È stato necessario stabilire il grado di dolorabilità dei punti a cui è stata applicata la pressione; si può utilizzare una scala numerica di sensibilità riferita dal paziente: 1 = leggera, 2 = moderata, 3 = forte, 4 = molto forte.
Oppure i cinesi hanno sviluppato una valutazione dei gradi di sensibilità basata su risposte espressive e verbali del paziente: (-) per nessun dolore; (+) se sobbalzano o dicono “ahi”; (++) se aggrottano le sopracciglia; (+++) se rabbrividiscono; (++++) se schivano o dicono che il dolore è insopportabile (38).
Una volta che si sono stimolati i 3 punti per orecchio di rilassamento, si è potuto procedere con la seduta di igiene professionale.
Questo trattamento ha richiesto 6 minuti a paziente in quanto ogni punto è stato massaggiato per un minuto e il trattamento è stato fatto in entrambe le orecchie.
RISULTATI
Tenendo in considerazione lo stato di ansia dentale, riscontrato con il questionario DAS-R, si può vedere la diversa distribuzione dei pazienti in ogni singolo gruppo studio (Figura 13).

Il Gruppo A, che non ha ricevuto nessun trattamento aggiuntivo, era composto da:
- 4 pazienti con un livello di ansia fisiologica,
- 3 pazienti con un livello di ansia moderata,
- 3 pazienti con un livello di ansia avanzata.
Il Gruppo B, che ha ricevuto un trattamento di riflessologia auricolare, era composto da:
- 4 pazienti con un livello di ansia fisiologica,
- 5 pazienti con un livello di ansia moderata,
- 1 paziente con un livello di ansia avanzata.
Dalle risposte totali al questionario domiciliare dei pazienti del Gruppo B, trattati con una tecnica di rilassamento, si può dedurre che:
- il trattamento di auricoloterapia è stato molto apprezzato nel 20% dei pazienti, è stato apprezzato abbastanza nel 70 % mentre per il 10 % è stato leggermente fastidioso (Figura 14).
- la diminuzione dei sintomi dell’ansia nei pazienti è avvenuta: nel 30 % appena ricevuto il trattamento, nel 60% durante la seduta d’igiene orale e nel 10% solo alla fine della seduta d’igiene orale (Figura 15).
- la valutazione della diminuzione dei sintomi dell’ansia nei pazienti è stata ottenuta con una scala da 0 a 10 (dove 0 equivale a non aver avvertito nessuna diminuzione dei sintomi e 10 equivale all’immediatezza della risoluzione dei sintomi) e facendo una media dei valori ottenuti dalle risposte dei pazienti, è stata riscontrata una diminuzione del 52% dei sintomi dell’ansia (Figura 16).
- il feedback dei pazienti se vorrebbero rifare e/o consigliare il trattamento è risultato che: rifarebbero il trattamento di ansiolisi nel 70% dei casi e nel 100% dei casi lo consiglierebbero a persone, di loro conoscenza, che hanno il timore della seduta di igiene orale professionale (Figura 17).




Per il trattamento di auricoloterapia non sono stati sostenuti costi per singolo paziente in quanto lo stiletto utilizzato non è monouso ma autoclavabile.
CONCLUSIONI
Questo studio fornisce una panoramica sull’eziologia dell’auricoloterapia con annesse evidenze bibliografiche.
La riflessologia auricolare si basa sul fatto che all’orecchio arrivano i riflessi di tutti gli organi e le parti del corpo, esattamente come accade per la pianta dei piedi e i palmi delle mani. I punti riflessi sono punti ricchi in terminazioni nervose e vascolarizzazione che, una volta stimolati con le mani o strumenti appuntiti, inviano impulsi al cervello, scatenando specifici fenomeni fisiologici e biochimici, come il rilascio di neuropeptidi, ovvero sostanze che hanno la funzione di far parlare tra loro parti differenti del cervello: sono proprio questi fenomeni che portano a un riequilibrio della parte del corpo corrispondente al punto stimolato.
La digitopressione auricolare, come altre modalità di trattamento della Medicina Tradizionale Cinese, è caratterizzata da una facile manipolazione, una stimolazione locale sostenuta, un’ampia gamma di indicazioni appropriate e un’efficienza dei costi con risultati efficaci.
L’efficacia dell’auricolopuntura è stata dimostrata da studi scientifici ed è utilizzata in sale operatorie negli ospedali all’avanguardia, poiché è una tecnica che non ha effetti collaterali indesiderati, ma solo una lista di effetti positivi.
In campo dentale offre un valido aiuto all’implantologo sia nella fase di preparazione dell’impianto sia nella fase operatoria e post intervento in quanto l’effetto analgesico del trattamento di auricoloterapia riduce notevolmente l’iniezione di anestetico, permettendo:
- una considerevole riduzione dell’emorragia intra e post operatoria;
- una più rapida guarigione del sito dentale operato;
- una riduzione della stanchezza articolare nel dover tener aperta la bocca per tempi prolungati.
Inoltre l’auricoloterapia è un grande vantaggio quando si deve trattare pazienti particolarmente sensibili ai farmaci sia nella riduzione della necessità di impiegare medicinali anestetici sia nel post operatorio odontoiatrico, avendo anche un’azione antinfiammatoria e antipiretica, diventa un sostitutivo all’uso di farmaci.
Il beneficio lo sente chiunque si sottoponga a questa terapia, infatti ciò che si è osservato costantemente in tutti i pazienti è:
- diminuzione dello stato di ansia e di tensione emotiva legata al lavoro odontoiatrico;
- maggior relax sulla poltrona, favorendo una più rilassata esecuzione dei lavori anche da parte del medico;
- riduzione/annullamento della percezione del dolore: rimane intatta invece la percezione del tatto, quindi non ci sarà una vera e propria anestesia, ma analgesia. Ciò significa che alla fine della seduta il paziente non avrà la fastidiosa, seppur momentanea paralisi del labbro, e potrà alimentarsi, bere e parlare senza problemi (39-40).
L’auricoloterapia, come ogni altro mezzo terapeutico, deve essere preceduta da un iter diagnostico sia clinico sia strumentale in quanto il semplice trattamento del sintomo, peraltro spesso efficace e risolutivo, può a volte mascherare diagnosi importanti.
Indispensabile quindi la collaborazione del professionista auricoloterapico con lo specialista odontoiatra, in primis, e di altri professionisti che possano affrontare il problema in modo multidisciplinare.
Il protocollo proposto preseduta d’igiene orale professionale, ha ottenuto una riduzione del 52% dei sintomi dell’ansia dentale e i pazienti sottoposti al trattamento ne sono molto soddisfatti e vorrebbero sia rifarlo che consigliarlo quindi è risultato un’ottima sostituzione ai trattamenti di ansiolisi farmacologici per trattare i pazienti con un grado di ansia fisiologica, moderata e avanzata.
Se confrontiamo il protocollo testato con l’auricoloterapia versus altri protocolli di sedazione farmacologia, sia endovenosa che con protossido d’azoto, si avrà un risparmio del 100% rispetto ai protocolli appena citati in quanto non vi sono costi di materiali poiché lo stiletto auricoloterapico è autoclavabile.
L’empatia con il paziente, il giusto approccio terapeutico e le medicine complementari alternative, consentono un ridotto uso dei farmaci ansiolitici solo nei pazienti con ansia dentale grave o fobia.
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