La European Dental Hygienist Federation (EDHF) sottolinea come la salute orale sia un fattore determinante per la qualità della vita, essenziale per il benessere e parte integrante della salute generale degli individui. Tuttavia, ad oggi le patologie orali rappresentano ancora un problema significativo in Europa. Prevenirle promuovendo la salute orale è il “core business” degli igienisti dentali. Ciononostante, le prestazioni ed i servizi offerti dagli igienisti dentali non sono equamente distribuiti e/o riconosciuti nei paesi europei così come è evidente un disallineamento degli obiettivi formativi dei vari paesi.
Al fine di modificare questa situazione di disomogeneità, la Federazione Europea degli Igienisti Dentali (EDHF) che con i suoi 24 paesi membri rappresenta oltre 38.000 igienisti dentali europei, ha sviluppato nel 2017 il “Common Education Framework” (CEF) ovvero un profilo professionale di competenze per gli igienisti dentali in Europa.
Nello stesso anno, oltre al CEF, l’EDHF ha sviluppato anche il “Common Education Curriculum” (CEC) un curriculum formativo comune per la figura dell’igienista dentale. Gli obiettivi del CEC sono molteplici: armonizzare la formazione degli igienisti dentali in Europa tramite un insieme comune di conoscenze, abilità e competenze, dimostrare l’importanza ed il ruolo degli igienisti dentali all’interno della società, al fine di introdurre la formazione e la professione in tutti i paesi dell’UE e, non ultimo, promuovere la comunicazione e la mobilità degli igienisti dentali tra i paesi dell’UE senza misure di compensazione offrendo accesso a una risorsa formativa di alta qualità in materia di salute orale e a programmi di scambio per studenti.
Il CEC offre un approccio curriculare standardizzato che riflette le migliori pratiche accademiche per la formazione europea in igiene dentale e fornisce alle Università un punto di riferimento grazie al quale adattare i propri programmi in base alle esigenze, alle normative e alle aspirazioni locali.
Dalla sua creazione il documento è stato ampiamente diffuso sul territorio europeo e il nostro Paese non ha fatto eccezione nel recepirlo e sfruttarlo fin da subito.
Nel 2018, i Presidenti e i Direttori della Didattica Professionalizzante dei Corsi di Studio in Igiene Dentale, in qualità di portatori di interesse della formazione, sono stati consultati riguardo il CEC. In seguito, durante l’assemblea della Commissione Nazionale dei Corsi di Studio in Igiene Dentale, svoltasi a Bologna nel novembre 2023, all’unanimità Presidenti e Direttori dell’attività didattica professionalizzante hanno collaborato al suo aggiornamento che, con approvazione dell’assemblea del 21 giugno 2024 a Trieste, è diventato parte integrante del Core Curriculum di Tirocinio.
Se è vero, quindi, che il CEC diventa un aiuto ed una guida fondamentale nel definire gli obbiettivi formativi che la nostra comunità accademica dovrebbe tenere in considerazione nelle quotidiane attività di insegnamento e nella progettazione dei Corsi, quali potrebbero essere le reali difficoltà applicative?
Innanzi tutto, va ricordato che il CEC non interferisce con le normative nazionali che ogni paese adotta nel regolamentare la figura professionale di igienista dentale. Di fatto, però, proprio le normative adottate da un paese, potrebbero limitare l’applicazione completa dei principi e delle competenze previste dal CEC. Questo impedirebbe un riconoscimento completo ed uniforme delle competenze professionali e potrebbe, nel tempo, creare dei disallineamenti nei percorsi formativi o rendere complessa l’evoluzione della professione in linea con le indicazioni europee.
È necessario, inoltre, tenere in considerazione gli stessi limiti che caratterizzano la normativa europea attualmente vigente. In alcuni paesi gli standard formativi risultano significativamente inferiori a quelli previsti dal CEC e questa disparità potrebbe compromettere l’uniformità delle competenze ostacolando una piena integrazione del professionista a livello europeo.
Quest’anno è previsto il processo di aggiornamento della prima versione del CEC datata 2020. I referenti della EDHF e di AIDI, che in Italia rappresenta EDHF, hanno coinvolto nuovamente Presidenti e Direttori dei nostri CdS a collaborare alla compilazione di un questionario per identificare e mappare come (e se) il CEC sia stato implementato nella formazione così da fornire suggerimenti per aggiornarlo. Il risultato sarà la creazione di future derivazioni che terranno conto delle esigenze culturali, formative, assistenziali in diverse aree del mondo.
Mettere in atto quanto richiesto ed indicato dal CEC rappresenta una sfida e, tuttavia, rappresenta anche un’opportunità di crescita a garanzia di standard formativi elevati e maggiormente uniformi. Superare le difficoltà di tale processo richiede impegno e collaborazione tra i vari soggetti impegnati nella formazione e nella tutela della professione che, lavorando su obiettivi comuni, contribuiscono ad un percorso formativo equo e omogeneo a tutela della qualità assistenziale di tutti i cittadini europei.









