L’effetto placebo e nocebo in odontoiatria e igiene dentale: quando l’aspettativa condiziona e le parole suggestionano

L’effetto placebo e nocebo in odontoiatria e igiene dentale: quando l’aspettativa condiziona e le parole suggestionano
L’effetto placebo e nocebo in odontoiatria e igiene dentale: quando l’aspettativa condiziona e le parole suggestionano

L’odontoiatria moderna non si occupa solo di diagnosi e terapie, ma anche dell’esperienza soggettiva del paziente, in cui la percezione del dolore e dell’efficacia delle cure gioca un ruolo fondamentale. In questo contesto, gli effetti placebo e nocebo assumono grande rilevanza. Il placebo si riferisce al miglioramento dei sintomi grazie a un trattamento inerte ma percepito come efficace, mentre il nocebo comporta un peggioramento dovuto a suggestioni negative.

Questi fenomeni sono influenzati non solo dalla mente del paziente, ma anche dalla comunicazione e dall’atteggiamento del professionista.

Alla base dell’effetto placebo e nocebo sussistono specifici meccanismi psicobiologici. Le aspettative giocano un ruolo chiave nella modulazione della percezione del dolore. Se un paziente si aspetta che una procedura sia dolorosa, il suo cervello può amplificare questa percezione attraverso un meccanismo neurobiologico che coinvolge la corteccia prefrontale e il sistema limbico. Al contrario, un paziente rassicurato e convinto dell’efficacia di un trattamento può sperimentare un’analgesia indotta dal rilascio di endorfine e altri neurotrasmettitori come dopamina e serotonina.

Il condizionamento è un altro fattore determinante. Se un paziente ha avuto esperienze mediche o odontoiatriche dolorose in passato, potrebbe sviluppare una risposta anticipatoria negativa. Viceversa, un’esperienza positiva può favorire un effetto placebo e ridurre l’ansia legata ai trattamenti successivi (1).

L’effetto placebo e nocebo sono particolarmente evidenti in odontoiatria, dove l’ansia del paziente è spesso elevata. L’uso del linguaggio giusto è fondamentale: frasi come “potrebbe farle un po’ male” possono innescare un effetto nocebo, mentre alternative come “potrebbe sentire un leggero fastidio, ma passa subito” aiutano a ridurre l’ansia e la percezione del dolore.

Meccanismi dell’effetto placebo

L’effetto placebo si verifica quando un paziente sperimenta un miglioramento della sua condizione in risposta a un trattamento che non ha un principio attivo o terapeutico diretto, ma che è percepito come efficace grazie alla sua aspettativa positiva in relazione al rapporto che ha con il professionista e ad altri fattori psicologici e neurobiologici che modulano la sua esperienza del trattamento. Esso è influenzato da una complessa interazione di meccanismi che giocano un ruolo cruciale nel determinare l’intensità e l’efficacia dell’effetto placebo (1) (tab. 1-3).

Tab. 1
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Tab. 2
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Tab. 3
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Meccanismi dell’effetto nocebo

L’effetto nocebo si verifica quando le aspettative negative di un paziente contribuiscono a un’esperienza di cura peggiore, portando a un aumento della percezione del dolore, a una riduzione dell’efficacia del trattamento e persino alla comparsa di sintomi avversi. Come per l’effetto placebo, ma alternativamente, questo fenomeno è influenzato da diversi fattori psicologici e biologici, che si intrecciano tra loro (2,3).

Psicosociali

Le aspettative negative possono essere generate dal contesto clinico, in particolare attraverso la relazione con il dentista e il modo in cui vengono comunicate le informazioni. Frasi come: “Qui probabilmente avrà molto fastidio” o un atteggiamento freddo e distaccato possono innescare un effetto nocebo, aumentando ansia e percezione del dolore.

Meccanismi neurobiologici

Le aspettative negative influenzano l’attività cerebrale, attivando aree legate all’elaborazione del dolore come la rete del dolore, l’ippocampo e la corteccia prefrontale mediale (mPFC). Inoltre, il neurotrasmettitore colecistochinina (CCK) è coinvolto nella modulazione della risposta al dolore, potenziando la sensazione dolorosa in presenza di un effetto nocebo.

Manifestazioni cliniche

L’effetto nocebo può portare a una minore efficacia del trattamento, al peggioramento dei sintomi e alla comparsa di eventi avversi, come una maggiore sensibilità al dolore o una guarigione più lenta.

Questo dimostra quanto sia fondamentale un approccio comunicativo positivo in ambito odontoiatrico, all’interno del quale non vengono escluse le prestazioni dell’Igienista Dentale. L’applicabilità di estende infatti alla gestione dell’ansia, alla percezione del dolore durante le procedure di ablazione del tartaro e ai trattamenti per la sensibilità, ma anche, e forse soprattutto, durante i trattamenti parodontali non chirurgici.

Anche la comunicazione non verbale ha un impatto significativo. Un professionista che appare calmo, sicuro di sé e accogliente trasmette fiducia e sicurezza al paziente, contribuendo a un’esperienza più positiva. Il contatto visivo, il tono di voce rassicurante e un sorriso sincero sono strumenti potenti nella gestione delle situazioni faticose per il paziente in ambito odontoiatrico.

Il Dott. Benedetti, ordinario di Neurofisiologia all’Università di Torino, autorità internazionale nel campo dello studio dell’effetto placebo, asserisce “le terapie somministrate da medici che usano parole rassicuranti e adottano un comportamento amichevole sono più efficaci rispetto a quelle somministrate da medici distaccati e poco propensi al contatto umano. È naturale quindi che quando si parla di effetto placebo si vada inevitabilmente a parlare della relazione medico-paziente.” (1).

Per massimizzare l’effetto placebo e ridurre quello nocebo, gli operatori del settore odontoiatrico, quindi anche gli Igienisti Dentali, possono adottare alcune strategie comunicative efficaci (4; 5) come quelle indicate in tabella 4.

L’effetto placebo e nocebo in odontoiatria e igiene dentale manifestano un fenomeno complesso che coinvolge vari meccanismi psicologici, neurobiologici e clinici. Evidenziano come le parole e l’atteggiamento del clinico possano influenzare profondamente l’esperienza del paziente, sia in termini di percezione del dolore che di efficacia del trattamento. Una comunicazione attenta, positiva e mirata non solo può migliorare la sensazione dell’utente durante il trattamento, ma può anche contribuire a ridurre l’ansia e ottimizzare i risultati terapeutici. Allo stesso modo, l’effetto nocebo dimostra come aspettative negative e preoccupazioni possano compromettere l’esperienza dell’assistito, rendendo fondamentale un approccio che favorisca la serenità e la fiducia. Investire nella formazione sulla comunicazione interpersonale e nella gestione dell’ansia odontoiatrica non è solo utile, ma necessario per garantire il benessere del paziente e il successo a lungo termine delle cure odontoiatriche. Con una maggiore consapevolezza di questi meccanismi, è possibile migliorare significativamente la qualità delle cure, ridurre il rischio di effetti negativi e ottimizzare i trattamenti, ponendo il paziente al centro di un processo terapeutico più efficace e umano.