Materiali da sigillatura, quali scegliere?

Applicazione per step
Applicazione per step

Introduzione

L’adozione di materiali sigillanti dentali si è rivelata un’efficace strategia preventiva contro la carie, in particolare nei solchi e nelle fessure occlusali di molari e premolari, aree difficilmente accessibili per l’igiene orale. A partire dagli anni ’70, i sigillanti hanno guadagnato popolarità come complemento essenziale alla fluoroprofilassi.

Materiali e Metodi

Questo lavoro analizza vari studi scientifici e tipi di materiali sigillanti, incluse resine composite, cementi vetroionomerici e materiali ibridi come i compomeri. Vengono discusse le tecniche di applicazione e le proprietà fisico-chimiche di ciascun materiale, considerando parametri quali ritenzione, microinfiltrazione e rilascio di fluoro.

Risultati

Le resine composite offrono una maggiore ritenzione e resistenza meccanica, ma richiedono un’accurata preparazione del campo operatorio. I cementi vetroionomerici rilasciano fluoro e sono meno sensibili all’umidità, ma presentano una minore durata. Gli ibridi, come compomeri e compositi fluidi, combinano proprietà adesive e rilascio di fluoro, con una buona performance in condizioni cliniche specifiche.

Conclusioni

La scelta del materiale sigillante deve essere personalizzata in base alle esigenze cliniche, all’età del paziente e al rischio di carie. I sigillanti a base di resina risultano più indicati per applicazioni a lungo termine, mentre i vetroionomerici sono preferibili per pazienti pediatrici o in condizioni di isolamento limitato. Innovazioni emergenti, come l’integrazione di nanoparticelle antibatteriche, offrono promettenti prospettive per il miglioramento dell’efficacia e della longevità dei sigillanti dentali.

INTRODUZIONE ALLA SIGILLATURA DENTALE

Durante il 19° e 20° secolo, l’aumento della disponibilità di zuccheri nei paesi sviluppati ha provocato un aumento dei casi di carie dentali. A partire dagli anni ’70, l’introduzione dei fluori ha permesso il rallentamento della patologia perché prevengono la demineralizzazione e favoriscono la remineralizzazione.

Le zone più vulnerabili all’insorgenza di carie erano solchi e fessure occlusali di premolari e molari in eruzione, aree difficili da raggiungere e dove la placca si accumula.

I fluori, però, si sono rivelati poco efficaci nei solchi rispetto alle superficie lisce del dente.

Un contributo importante nella prevenzione delle carie l’hanno dato i sigillanti: creano una barriera fisica proteggendo i solchi dalla placca dentale.

STRATEGIE PER LA PREVENZIONE DELLE CARIE

Strategie per la prevenzione delle carie.

CHE COSA SONO LE SIGILLATURE?

Le sigillature dentali sono un trattamento preventivo non invasivo che consiste nell’applicazione di una sottile pellicola di materiale plastico (sigillante). Hanno lo scopo di proteggere i solchi e le fessure dei denti, aree dove si accumulano facilmente residui di cibo e batteri ed il rischio di sviluppare carie è più elevato. Solchi e fessure profondi possono infatti trattenere detriti, rendendo difficile la detersione e aumentando in questo modo la loro suscettibilità alla carie dentale.

EFFICACIA DELLE SIGILLATURE DENTALI

Ritardare l’applicazione dei sigillanti di 1 anno comporta un aumento significativo dell’incidenza di carie.

Efficacia delle sigillature dentali.

I sigillanti sono particolarmente efficaci nei bambini ad alto rischio di carie. L’applicazione dei sigillanti è una procedura raccomandata per prevenire e controllare le carie, in particolare nei bambini ad alto rischio di sviluppare lesioni cariose. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per valutare il beneficio della sigillatura in condizioni di livello di rischio differenti.

INDICAZIONI

Indicazioni

CONTROINDICAZIONI

Controindicazioni

Le sigillature sono consigliate nei primi e secondi molari. È preferibile eseguirle il prima possibile, non appena i molari permanenti erompono: 6 anni per i primi molari e 12 anni per i secondi molari. È fondamentale applicare le sigillature prima che il dente venga compromesso dalla carie: subito dopo il termine dell’eruzione del dente ed entro due anni dall’eruzione, per garantire una protezione ottimale.

APPLICAZIONE PER STEP

La sigillatura è in intervento indolore, semplice e rapido che prevede l’applicazione del sigillante nei solchi occlusali dentali (fig. 1).

Applicazione per step
Applicazione per step

ANALISI DELL’ARTICOLO

Microleakage and penetration capability of various pit and fissure sealants upon different sealant application techniques (1)

Questo studio ha valutato la quantità di microinfiltrazione e la penetrazione di vari sigillanti per solchi e fessure in 160 premolari estratti, in relazione all’effetto di diverse tecniche di applicazione.

L’applicazione indotta si è rivelata il metodo migliore perché ha ridotto la microinfiltrazione favorendo una maggiore penetrazione.

Fattori chiave per il successo dei sigillanti:

Fattori chiave per il successo dei sigillanti.

Approcci che migliorano il successo:

Approcci che migliorano il successo.

La corretta applicazione del sigillante richiede:

Corretta applicazione del sigillante.

ANALISI DELL’ARTICOLO

A review of the clinical application and performance of pit and fissure sealants (2)

Questo studio ha affrontato domande cliniche su: applicazione dei sigillanti, efficacia nel prevenire la progressione di lesioni precoci e scelta tra sigillanti di resina e vetro ionomerici.

I punti emersi riguardano:

Punti emersi
Punti emersi

Le conclusioni sono diverse:

Conclusioni

ANALISI DELL’ARTICOLO

Dental sealants guidelines development: 2002-2014(3)

Questo studio ha lo scopo di analizzare la cronologia dello sviluppo delle linee guida e i cambiamenti delle raccomandazioni sui sigillanti e il loro utilizzo dal 2002 al 2014.

Utilizzo dal 2002 al 2014.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Retention Evaluation of Fissure Sealants Applied Using Self-Etch and Conventional Acid-Etch Techniques: A Randomized Control Trial Among Schoolchildren(4)

Questo studio ha lo scopo di valutare a 6 e 24 mesi la capacità di ritenzione di un sistema adesivo autoincisivo (gruppo sperimentale) rispetto alla tecnica di incisione acida convenzionale (di controllo).

Valutazione a 6 e 24 mesi la capacità di ritenzione di un sistema adesivo autoincisivo.

A 6 mesi la ritenzione era maggiore nell’incisione convenzionale (85%) rispetto a quella autoincisiva (29%), in cui i sigillanti persi erano frequenti (53% rispetto al 4%).

A 24 mesi la ritenzione del gruppo convenzionale è rimasta maggiore (62%) rispetto all’altro gruppo (26%), con più di metà di sigillanti persi (64% rispetto all’11%).

In conclusione, la tecnica di incisione acida convenzionale si è dimostrata migliore in termini di ritenzione, considerando anche la minima percentuale di sigillanti persi.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Intelligent pH-responsive dental sealants to prevent long-term microleakage (5)

In questo studio per la prima volta è stato incorporato il DMAEM, un agente antibatterico pH-responsivo, all’interno di un sigillante a base di resina.

Gli obiettivi:

Obiettivi.

I risultati:

Risultati.

In conclusione, i sigillanti modificati con DMAEM presentano attività antibatteriche, contrastano l’invecchiamento microbico, riducono la microinfiltrazione, rispondono al pH e mantengono  l’eubiosi orale senza compromettere la diversità microbica.

TIPOLOGIE DI SIGILLANTI

Sigillanti a base di resina

I sigillanti a base di resina sono composti da monomeri di uretano dimetacrilato (UDMA)

o di bisfenolo A-glicidil metacrilato (bis-GMA).

I vantaggi sono:

Vantaggi.

Gli svantaggi sono:

Svantaggi

Possono essere classificati per:

Classificazione

A differenza dei fluoruri, che riducono l’incidenza di carie quando applicati sulle superficie lisce del dente:

Sigillanti in resina e bisfenolo A (BPA).

È stato rilevato nella saliva dei pazienti fino a 3 ore dopo l’applicazione del sigillante.

Studi di biomarcatori urinari hanno dimostrato un aumento delle concentrazioni urinarie di BPA dopo l’applicazione di sigillanti a base di bis-GMA ma che non contenevano BPA puro.

SIGILLANTI VETROIONOMERICI

I sigillanti vetroionomerici derivano dalla reazione acido-base tra una polvere di vetro fluoroalluminiosilicato e una soluzione di acido poliacrilico a base acquosa. Possono indurre l’incidenza di lesioni cariose occlusali del 37% dopo 2-3 anni dall’applicazione, fino al 53%. Possibile uso come agente preventivo temporaneo, da preferire in pazienti non collaboranti o se non è possibile isolare i denti.

I vantaggi sono:

Gli svantaggi sono:

SIGILLANTI VETROIONOMERICI MODIFICATI CON RESINA

I sigillanti vetroionomerici modificati con resina sono materiali ibridi che induriscono tramite una reazione acido-base o di polimerizzazione fotochimica.

La componente in resina migliora le caratteristiche fisiche: tempo di lavorazione lungo e minore sensibilità all’acqua. Possono aumentare l’incidenza di carie occlusali nei molari permanenti del 56% dopo 2-3 anni ed aumentare il rischio di perdita di ritenzione del 17%.

SIGILLANTI IN RESINA MODIFICATI CON POLIACIDO O COMPOMERI

I compomeri combinano il materiale a base di resina con le proprietà adesive e di rilascio di fluoro dei sigillanti vetroionomerici.

I MATERIALI PRINCIPALI: LE RESINE COMPOSITE

Sono i materiali più innovativi e versatili in odontoiatria preventiva grazie alle loro capacità adesive, estetiche e meccaniche vengono usati nella prevenzione delle carie occlusali. Riescono a penetrare nelle irregolarità dello smalto garantendo una barriera protettiva duratura.

La selezione del materiale più adatto richiede un’analisi attenta di efficacia, vantaggi e limiti delle resine composite rispetto agli altri materiali sigillanti.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Comparison of the clinical performance of self- adhering flowable composite and resin-based pit and fissure sealant: a randomized clinical trial in pediatric patients (6)

L’obiettivo è di confrontare le prestazioni cliniche di composti fluidi autoadesivi (SELF-ADH) e sigillanti in resina (RB) nelle fessure dentali.

È stato eseguito uno studio clinico randomizzato su un campione di 80 molari permanenti mandibolari di 40 bambini (6-12 anni) con follow-up di 3, 6 e 12 mesi.

Sono stati valutati i seguenti parametri: ritenzione, integrità e discolorazione marginale e incidenza di carie.

I risultati riportano:

In conclusione i composti fluidi offrono maggiori vantaggi rispetto ai sigillanti in resina, tuttavia entrambi hanno mostrato una riduzione delle prestazioni nel tempo.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Survival Analysis of Glass Ionomer Cement and Resin-Based Sealant Retention: A 10-Year Follow-Up Study (7)

L’obiettivo è confrontare ritenzione, efficacia preventiva e sopravvivenza dei sigillanti in resina (RBS) e vetroionomerici (GIC) sui secondi molari permanenti con follow-up di 1, 3 e 10 anni.

I metodi utilizzati:

I risultati riportano:

In conclusione, i sigillanti in resina offrono una migliore ritenzione ma ridotta efficacia preventiva, mentre i GIC sono una valida alternativa in condizioni operativi difficili.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Minimal intervention dentistry for managing carious lesions into dentine in primary teeth: an umbrella review (8)

L’obiettivo è analizzare una serie di interventi MID, come l’uso dei sigillanti in resina, per prevenire ed arrestare la progressione della carie dentali nei denti primari.

L’articolo ha utilizzato un’umbrella review per valutare l’efficacia degli approcci MID nella gestione delle carie nei denti primari.

I risultati riportano:

I sigillanti in resina, quindi, sono più efficaci nella prevenzione delle carie.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Comparative Assessment of Retention and Caries Protective Effectiveness of a Hydrophilic and a Conventional Sealant—A Clinical Trial (9)

Questo studio ha confrontato 2 sigillanti in resina: Embrace WetBond (idrofilico) e Helioseal F (convenzionale idrofobico) con l’obiettivo di valutare qual è il migliore secondo alcuni punti di vista.

È stato eseguito uno studio clinico prospettico di 24 mesi su 28 bambini totali suddivisi in:

I risultati riportano:

In conclusione, i sigillanti idrofili sono una valida alternativa offrendo prestazioni comparabili in termini di ritenzione ed efficacia preventiva contro le carie.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Comparison of the Success Rate of Filled and Unfilled Resin-Based Fissure Sealants: A Systematic Review and Meta-Analysis (10)

Questo studio confronta il tasso di successo dei sigillanti a base di resina composita con e senza filler, con l’obiettivo di valutare differenze nella ritenzione e sviluppo di carie da 6 a 12 mesi.

I risultati riportano:

Entrambi i sigillanti sono entrambi efficaci ma:

I SIGILLANTI A BASE DI VETRO IONOMERICO

I sigillanti vetroionomerici si distinguono per:

Presentano però delle limitazioni:

ANALISI DELL’ARTICOLO

Caries prevention effectiveness of a resin based sealant and a glass ionomer sealants: a report of 5-year-follow-up (11)

L’obiettivo è valutare l’efficacia preventiva della carie di un sigillante a base di resina e di uno vetroionomerico, applicati sui primi molari permanenti di bambini di 7-9 anni.

Lo studio è un trial clinico randomizzato eseguito su 429 bambini con almeno un molare sano/lesioni non cavitate, a distanza di 5 anni.

I risultati riportano:

In conclusione entrambi i sigillanti prevengono le carie a distanza di 5 anni ma il sigillante a base di resina è più efficace.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Glass Ionomer Sealant versus Fluoride Varnish Application to Prevent Occlusal Caries in Primary Second Molars among Preschool Children: A Randomized Controlled Trial (12)

L’obiettivo è confrontare il sigillante vetroionomerico (GIS) rispetto alla vernice di fluoruro di sodio al 5% (NaFV) nella prevenzione delle carie nei secondi molari primari di bambini da 3 a 4 anni.

Lo studio ha incluso nello studio 323 bambini con molari sani e li ha suddivisi in 2 gruppi con follow-up a 6 e 12 mesi:

I risultati riportano:

In conclusione l’applicazione del NaFV e del GIS hanno mostrato un’efficacia simile nella prevenzione dello sviluppo di carie occlusale ma il GIS presenta meno ritenzione.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Pit and fissure sealants for preventing dental decay in permanent teeth (13)

L’obiettivo è confrontare diversi tipi di sigillanti nella prevenzione delle carie nei denti permanenti di bambini e adolescenti utilizzando 34 studi (6529 partecipanti di 5-16 anni) e revisioni sistematiche.

I risultati riportano:

Le conclusioni:

I sigillanti resinosi hanno maggiore efficacia preventiva rispetto ai vetroionomerici.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Pit and fissure sealants for preventing dental decay in the permanent teeth of children and adolescent (14)

L’obiettivo è di valutare l’efficacia preventiva dei sigillanti a base di resina e vetroionomerici nelle fessure in bambini e adolescenti (< 20 anni).

I risultati riportano:

Le implicazioni per la pratica clinica:

In conclusione i sigillanti resinosi sono efficaci nel prevenire la formazione di carie occlusali, con riduzione del rischio fino a 54 mesi, a differenza dei sigillanti vetroionomerici.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Caries-Preventive Effect and Retention of Glass-Ionomer and Resin-Based Sealants:  A Randomized Clinical Comparative Evaluation (15)

Il campione di 50 pazienti è stato suddiviso in:

I risultati:

Il gruppo B ha mostrato un leggero vantaggio in entrambi gli aspetti.

In conclusione i sigillanti resinosi e vetroionomerici sono efficaci nella prevenzione e ritenzione per almeno 18 mesi, Grandioseal ha mostrato un vantaggio superiore ma il gruppo C e D rimangono delle valide alternative.

Vantaggi:

Svantaggi:

MATERIALI ALTERNATIVI

COMPOMERI

In utilizzo da metà degli anni 90, l’evoluzione di vetroionomeri e compositi sono i compomeri, una resina composita rinforzata con vetroionomero.

COMPOSITI FLUIDI

I compositi fluidi sono compositi da restauro, microriempiti al 60% per avere elevata fluidità.
Hanno delle ottime caratteristiche meccaniche. Non hanno proprietà autoadesive.

Devono essere utilizzati con:

ANALISI DELL’ARTICOLO

Comparative Assessment of Compomers and Ormocers as Pit and Fissure Sealants in Permanent Molars among Children Aged 7-9 Years (16)

Lo studio confronta l’efficacia di un compomero rispetto l’Ormocer nella sigillatura di fessure nei molari permanenti inferiori in bambini di 7-9 anni.

I compomeri sono materiali ibridi: resine composite modificate con acidi polimerici.

Le proprietà estetiche tradizionali si combinano con le proprietà di rilascio fluoro e adesive del cemento GIC.

Il cemento modificato Ormocer ha:

I risultati:

In conclusione, Ormocer è un sigillante più efficace e con migliore impatto sulla salute orale nei bambini a lungo termine.

ANALISI DELL’ARTICOLO

In vitro study of penetration of flowable resin composite and compomer into occlusal fissures (17)

Lo studio valuta la capacità di penetrazione di un composito e un compomero (materiali resinosi a bassa viscosità) rispetto ad un sigillante resinoso non riempito.

Studio effettuato su 80 premolari divisi in 40 con fessure superficiali/larghe e 40 con fessure profonde/strette.

I gruppi divisi in A-E sono stati sigillati con:

I risultati:

ANALISI DELL’ARTICOLO

Brief Narrative Review on Commercial Dental Sealants-Comparison with Respect  to Their Composition and Potential Modifications (18)

Lo studio confronta 19 sigillanti in base a diverse proprietà: taglio, durezza e contrazione.

I risultati:

Non riuscire a mantenere il campo asciutto può essere un problema per sigillanti in resina e compositi fluidi viceversa per i vetroionomeri.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Wear behavior of different materials used for pit and fissure sealing (19)

Lo studio esamina l’usura di diversi materiali applicati con tecniche di preparazione invasive e non invasive per due anni con simulazioni di termociclismo e spazzolamento.

Lo studio ha incluso 170 molari suddivisi in 2 gruppi in base alla preparazione, ognuno dei quali comprendeva 8 sottogruppi:

I risultati:

In conclusione, la preparazione invasiva non ha avuto effetto negativo sull’usura.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Penetration and microleakage of dental sealants in artificial fissures (20)

Questo studio ha valutato la penetrazione e le microinfiltrazioni del colorante di un composito in resina, un compomero e un vetroionomero modificato con resina nelle fissure create nei molari.

I risultati:

INNOVAZIONI E MATERIALI EMERGENTI

ANALISI DELL’ARTICOLO

Sealants for preventing dental caries in primary teeth (21)

L’obiettivo dello studio è di valutare gli effetti di diversi sigillanti nel prevenire le carie nelle fessure dei molari primari dei bambini.

Confronto tra:

Il risultato è stato condiviso, affermando che non c’è stata prova sufficiente per indicare una differenza nello sviluppo di carie.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Calcium silicate-based cements and functional impacts of various constituents (22)

I cementi a base di silicato di calcio hanno elevata bioattività ma scarsa maneggevolezza, per questo sono stati aggiunti degli additivi che però possono influire negativamente sulla biocompatibilità.

Silicato C3S e C2S:

Altri tipi di additivi: Solfato di bario, Metilcellulosa, Ossido di Zirconia e WMTA.

In conclusione, l’applicazione di nanotecnologie e nuove proprietà di sintesi ha influito positivamente sulle proprietà del cemento.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Fluoride release and recharging ability of new dental sealants (23)

Questo studio valuta le capacità di rilascio e ricarica di fluoro di 3 sigillanti innovativi per fessure dentali.

I sigillanti utilizzati:

Per valutare il rilascio di fluoruro:

In conclusione, i 3 sigillanti hanno mostrato diverse capacità di rilascio di fluoro dopo la fluorizzazione, ma inferiori al vetroionomero di controllo.

ANALISI DELL’ARTICOLO

Pit and fissure sealants versus fluoride varnishes for preventing dental decay in the permanent teeth of children and adolescents (24)

Questo studio valuta il funzionamento e le controindicazioni dei sigillanti rispetto alle vernici al fluoro.

I risultati:

In conclusione, non si hanno ancora delle prove chiare per capire quale sia la scelta migliore ma i sigillanti in resina applicati singoli o con la vernice al fluoro sono migliori dal punto di vista della prevenzione delle carie occlusali.

QUALI MATERIALI SCEGLIERE OGGI?

La sigillatura è una pratica che richiede l’uso di materiali specifici, che vengono scelti in base a:

Bisogna tenere in considerazione:

Non esiste un materiale migliore rispetto ad un altro, ma esiste il materiale migliore in base alla situazione che ci troviamo di fronte.

Quale materiale scegliere oggi?

RESINE COMPOSITE

CEMENTI VETROIONOMERI

IL FUTURO DEI MATERIALI PER LE SIGILLATURE DENTALI

Una delle innovazioni promettenti è l’integrazione delle nanoparticelle nei sigillanti dentali:

CONCLUSIONI (tabella 1)

Tab. 1

Sealing materials, which ones to choose?

Purpose of the work: The adoption of dental sealant materials has proven to be an effective preventive strategy against caries, particularly in the pits and fissures of molars and premolars—areas that are challenging to clean. Since the 1970s, sealants have gained popularity as an essential complement to fluoride prophylaxis.

Materials and Methods: This work reviews various scientific studies and types of sealant materials, including composite resins, glass ionomer cements, and hybrid materials such as compomers. Application techniques and the physicochemical properties of each material are discussed, focusing on retention, microleakage, and fluoride release.

Results: Composite resins offer superior retention and mechanical strength but require meticulous preparation of the operative field. Glass ionomer cements release fluoride and are less sensitive to moisture but have a shorter lifespan. Hybrids, such as compomers and flowable composites, combine adhesive properties and fluoride release, demonstrating good performance in specific clinical conditions.

Conclusions: The choice of sealant material should be tailored to the clinical needs, patient age, and caries risk. Resin-based sealants are better suited for long-term applications, while glass ionomers are preferred for pediatric patients or cases with limited isolation. Emerging innovations, such as the integration of antibacterial nanoparticles, provide promising prospects for enhancing the effectiveness and longevity of dental sealants.

Bibliografia

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