Gli integratori e l’odontoiatria

Terza parte

Eccoci nuovamente insieme per analizzare i rimanenti componenti biochimici dell’integratore in questione. In questa parte si discorrerà di vitamine, argomento a me caro. All’interno del prodotto oltre alla B9 già descritta precedentemente troviamo altre tre vitamine idrosolubili la B6, B12 e la C.

Come ben sappiamo l’ipervitaminosi da idrosolubili è praticamente inesistente, quindi poco ci importerà se assumiamo, già con altri integratori, le stesse vitamine.

Ancor di più nel caso della vitamina C la cui emivita è molto breve (circa 30 minuti per l’ascorbato di sodio). Nel caso della vitamina D, invece liposolubile potrebbe esistere una ipervitaminosi. Il componente che analizzeremo è la vitamina B6. La piridossina viene di solito identificata con la vitamina B6, la quale, in realtà, consiste in tre sostanze: piridossina, piridossamina e piridossale e i loro tre derivati fosfati, di cui il piridossale 5’-fosfato (PLP) è la forma di coenzima attivo di massima importanza per il metabolismo umano.

La vitamina B6 deve essere ottenuta dalla dieta perché non può essere sintetizzata dall’uomo, la sua importanza è data dal fatto che il PLP rientra nel funzionamento di più di 100 enzimi che catalizzano reazioni chimiche fondamentali come la sintesi del neurotrasmettitore serotonina, dopamina, noradrenalina e GABA.

Il PLP ha effetto coenzimatico nella sintesi dell’eme e nella sintesi di niacina e triptofano, oltre che essere coadiuvante nella sintesi di acidi nucleici. La sua funzione biologica favorisce la transaminasi, partecipa alla formazione di emoglobina, svolge un’importante funzione nel metabolismo dei grassi e degli aminoacidi ed è responsabile del trasferimento dell’ossigeno dai polmoni alle cellule.

Ricche fonti ne sono patate cotte (con buccia), banane, salmone, pollo/tacchino e spinaci. La sua carenza è rara e si manifesta come le carenze di vitamina B1 e B3. Dosi molto alte di supplementazione con B6 possono portare a neuropatia sensoriale La sua razione giornaliera è di 2 mg (1).  La vitamina B12 (o cobalamina o cianocobalamina) è una sostanza contenente cobalto che interviene e se coadiuvato alla Vitamina B9 (acido folico), ne aumenta i propri benefici.

La vitamina B12 è fondamentale in moltissimi processi, tra cui il rinnovamento cellulare, la produzione di energia e la formazione dei globuli rossi, tanto da essere il fattore antianemico più conosciuto. Partecipa anche al metabolismo dell’omocisteina. È anche molto importante per la corretta funzionalità del sistema nervoso centrale e per la sintesi di dopamina e noradrenalina, composti che le ghiandole surrenali producono in risposta allo stress.

Il metabolismo dell’omocisteina è importante in quanto, se questo amminoacido risultasse elevato, si correla a un aumentato rischio cardiovascolare e danneggiamento delle pareti dei vasi sanguigni, diminuendo la sintesi di proteine e amminoacidi e della formazione della emoglobina. Inoltre, la vitamina B12 interviene nella produzione dei globuli rossi ed è necessaria per il buon funzionamento del sistema nervoso centrale.

Una carenza di vitamina B12 può provocare anemia megaloblastica. Può inoltre determinare sensazione di debolezza o di intorpidimento o pizzicore a livello di braccia e gambe o, addirittura, problemi di equilibrio. Questa carenza è un problema che può riguardare maggiormente i soggetti che soffrono di malattie che colpiscono l’apparato digerente (celiachia e malattia di Crohn) che riducono l’assorbimento di questa vitamina.

In generale, le carenze di vitamina B12 aumentano con l’aumentare della età, quando l’organismo riduce la sua capacità di assorbire vitamina B12 (2).

Altre nozioni sulla B12 sono: insieme alla vitamina D è l’unica vitamina che non si trova nei vegetali. 

La B12 è la vitamina più grande, più complessa ed è l’unica a contenere uno ione metallo, il cobalto. Interviene nei processi metabolici delle sintesi protidiche e in particolare regola nel fegato l’incorporazione degli aminoacidi. Svolge una funzione essenziale per l’accrescimento corporeo e l’eutrofismo dei parenchimi, aiutando il recupero post intervento.

La sua carenza produce anemia perniciosa, mal di testa, problemi digestivi, perdita di memoria, intorpidimento degli arti. Le problematiche neurologiche che si vengono a creare per mancanza di B12 non sempre sono reversibili con la sua somministrazione. 

A livello della bocca si può avere dolore e bruciore della lingua con comparsa di lesioni dolorose (lingua piagata) di colore rosso acceso sulla faccia inferiore della lingua stessa.

Gli alimenti che contengono maggiormente B12 sono vongole, cozze, granchi, salmone e carne di manzo. Esistono farmaci che ne riducono l’assorbimento come gli inibitori di pompa protonica o antagonisti del recettore H2 (omeprazolo, Zantac); altri farmaci sono cloramfenicolo, neomicina, colchicina, metformina. Non sono state riscontrate alterazioni o tossicità da sovradosaggio. La sua razione giornaliera è di 0,8 mg.

In condizioni di stato fisico normale (3). In effetti le dosi RDA normalmente considerate sono le dosi minime per non andare in ipovitaminosi e non quelle realmente necessarie per lo svolgimento fisiologico di tutte le funzioni metaboliche.

È per questo che la supplementazione spessissimo svolge un ruolo fondamentale sia nel mantenimento dello stato di salute, sia, e ancor più, in quello di malattia.

Altro componente importantissimo è la vitamina C

Visto il ruolo importante che svolge a livello orale, le verrà dedicato un ampio spazio. La vitamina C detta anche vitamina antiscorbuto, è fortemente alcalinizzante. Non è prodotta dall’organismo, è presente nella verdura e nella frutta, soprattutto in quella acida. Elemento nutritivo idrosolubile, è molto sensibile alla luce, al calore e all’aria. La sua funzione biologica è importantissima nei processi di ossidazione. 

La vitamina C è un donatore di elettroni per 11 proteine ad attività enzimatica, nell’uomo tre partecipano alla idrossilazione del collagene e due nella biosintesi della carnitina. Svolge un ruolo anche nella biosintesi della catecolammina norepinefrina (noradrenalina), nell’amidazione degli ormoni peptidici e nel metabolismo della tirosina (Eipper et al.)(4).

Essa fluidifica il sangue, regola il tasso di colesterolo, partecipa all’utilizzazione del ferro, è antiemorragica. Inoltre è attivatrice del sistema endocrino, in quanto agisce su tutte queste ghiandole; è antiseptica, rinforzante di tutti i vasi del sistema circolatorio del sangue e della linfa.

La sua carenza determina emorragie dei capillari, mancanza di resistenza al lavoro e alle fatiche sia fisiche che intellettuali; facilita la predisposizione agli stati influenzali; predispone l’organismo all’arteriosclerosi, alle artriti, al reumatismo, agli edemi. La sua carenza concorre inoltre alla decalcificazione delle ossa.

Il fabbisogno giornaliero è di 100 mg al dì per gli adulti. Bisogna dire che alcuni fautori delle terapie vitaminiche sostengono che ogni persona ha una propria identità biologica ed è per questo illusorio che non esiste una quantità universalmente valida (Stefano Pravato), o ancora per citare un altro autore, Sherry Lewin, nel suo libro “Vitamin C its molecular biology and medical potential” a (pag 182-183) dice: “pertanto, la differenza di quantità di vit C necessaria nei vari individui, considerando i parametri esposti, è nell’ordine da 100 a 1000 volte…” (5).

Per ciò il quantitativo in realtà varia in funzione del metabolismo, dell’attività fisica, delle eventuali patologie e dell’età del soggetto, esposizioni ambientali, stress, nonché da abitudini viziate come il tabagismo.

Interazioni con farmaci: è risaputo che contraccettivi contenenti estrogeni abbassano i livelli plasmatici di vit. C, così come frequenti assunzioni di aspirina. Visto la sua proprietà di fluidificare il sangue, le persone in cura con anticoagulanti dovrebbero limitare l’assunzione della vitamina a 1gr al dì.

Ultimo ma non ultimo la vitamina D

La vitamina D si può trovare come vitamina D2 ergocalciferolo, vitamina D3 colecalciferolo, l’esposizione ai raggi UVB converte il 7-deidrocolesterolo in vitamina D.

Praticamente è prodotta dal corpo tramite l’interazione tra raggi ultravioletti del sole e oli presenti nella pelle. La sua funzione biologica è quella di regolare il metabolismo calciofosforico, ossia fissa nell’organismo i minerali, in special modo regolando il metabolismo del calcio e del fosforo.

La sua carenza concorre alla demineralizzazione, pertanto è causa di rachitismo il quale si presenta con deformazioni scheletriche e dentali, anemia ecc. La sua razione giornaliera è di 2,5 mg per ambo i sessi.

Ultimamente si è molto parlato della vitamina D ed è ancora a tutt’oggi oggetto di ricerche molto interessanti. Come tutte le vitamine liposolubili se la sua integrazione è minima non necessita di esami particolari ma dobbiamo sempre tenere presente che le vitamine liposolubili a differenza delle idrosolubili posso dare ipervitaminosi molto più facilmente. Bene, siamo arrivati alla fine della descrizione.

Ovviamente, i tutti componenti dell’integratore vanno visti in un’ottica di sinergia di azione e di nutrizione cellulare, quindi di terapia non anti, questo perché vanno ad adiuvare tutti i processi biologici, sintesi, idrossilazione, eccetera che avvengono nel nostro organismo e che abbisognano di queste sostanze. Come sempre questi articoletti vogliono esser spunto di domande, che dobbiamo sempre porci, e di ulteriore ricerca.

Non dobbiamo mai prendere tutto ciò che ci viene detto come oro colato, ma se vogliamo essere consapevoli che la nostra pratica clinica può e deve essere in continua evoluzione, non basandoci solo su quello che ci hanno insegnato, dobbiamo farci domande e snocciolare ragionamenti. Abbiamo a disposizione, ad oggi, una tecnologia che ci permette di indagare, non ci resta che attingerne a piene mani.
Buon lavoro a tutti.

Bibliografia

  1. Sarri S. Integratori naturali in odontoiatria e igiene orale. Milano, AriesDue  2016, pag. 156, 157

2. Higdon J. Vitamine e minerali guida clinica. Tecniche Nuove: Milano; 2007, 

3. Sarri S. Integratori naturali in odontoiatria e igiene orale. Milano, AriesDue  2016, pag. 158, 159

4. V May, B A Eipper Regulation of peptide amidation in cultured pituitary cells . J Biol Chem 1985 Dec 25;260(30):16224-31.

5. S.Lewin, Vitamin C its molecular biology and medical potential, academic press inc. (London) Ltd. 1976 pag 182/183