I disturbi dell’alimentazione, come la bulimia nervosa, l’anoressia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata, non solo influenzano chi ne è affetto, ma presentano anche sfide significative per i professionisti dell’odontoiatria. Questi disturbi, di cui spesso sappiamo tutto dal punto di vista clinico, vengono però trascurati nel contesto dentale dal punto di vista del rapporto, che richiede un approccio sensibile e consapevole per garantire un adeguato sostegno ai pazienti e alle loro famiglie. Esploriamo l’importanza di un corretto approccio relazionale nel contesto odontoiatrico.

Le problematiche orali di cui soffrono i pazienti affetti da disturbo dell’alimentazione sono rilevanti. Un corretto approccio clinico non può prescindere dall’affrontare il problema rispetto alle cause dei disturbi dentali, per affrontare un’adeguata azione preventiva.

Parlare di problemi alimentari è delicato principalmente perché mette l’igienista in una condizione di imbarazzo, per cui non sa come avvicinarsi al problema. Confrontarsi con una malattia simile e avere a che fare con le emozioni altrui, può ingenerare timori e paure. Considerando poi che questi disagi afferiscono alla sfera dei disturbi mentali a carattere psichiatrico, è anche usuale che per alcuni sia ancora un tabù parlarne e sia lo stesso paziente che fatichi ad ammettere di avere un problema, oppure è reticente.

Disturbi dell’alimentazione

Può succedere che siano i familiari ad affrontare la questione, non scevri da emozioni complesse come frustrazione, paura e colpa. La mancanza di informazioni adeguate può rendere difficile il supporto necessario; pertanto, è bene conoscere come affrontare il setting relazionale con lo scopo di sostenere il paziente e la famiglia.

Mentre la ricerca sulle cause precise dei disturbi dell’alimentazione è ancora in corso, è essenziale per gli igienisti comprendere i possibili fattori di rischio che influenzano la salute orale. Il riconoscimento di elementi quali il sesso femminile, l’adolescenza e la giovane età adulta come fattori di rischio generali è fondamentale per un approccio preventivo e consapevole.

Disturbi dell’alimentazione

L’incoraggiamento a consultare uno specialista per una valutazione odontoiatrica è un passo cruciale. I professionisti dell’odontoiatria dovrebbero essere consapevoli che i pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione possono percepire la magrezza e il controllo dell’alimentazione come una soluzione ai loro problemi di autovalutazione.

Frasi che possono favorire il dialogo possono essere: “Noto un aspetto particolare dei tuoi denti e vorrei aiutarti. Ti è mai capitato, magari in passato, di avere qualche difficoltà legata all’alimentazione? Hai voglia di parlarmene?”. Questa frase può essere vincente per 3 motivi: esplicita l’intenzione – voglio aiutarti; si riferisce al passato e da al paziente che fatica ad aprirsi la possibilità di fuggire da un giudizio attuale; fornisce il permesso di aprirsi. L’enunciato è semplice, va dritto al problema ma sospendendo il giudizio e consente all’interlocutore di modulare attraverso le sue risposte la quantità e qualità delle informazioni che può ricevere. Prima di affrontare l’argomento sarebbe utile aver stabilito già un engagement terapeutico, al fine di promuovere l’esplorazione del problema senza caricare il contesto di tensione, anzi, sostenendo la conversazione da una base di fiducia.

Disturbi dell’alimentazione

Il coinvolgimento della famiglia è prezioso. L’Igienista può svolgere un ruolo chiave nell’educare i familiari sui possibili impatti orali dei disturbi dell’alimentazione e nell’incoraggiare una valutazione multidisciplinare. Il supporto continuo e la collaborazione con psicologi, nutrizionisti e altri professionisti della salute mentale sono essenziali per un approccio completo, per cui sarebbe bene invitare il paziente a rivolgersi ad uno specialista, così come essere preparati per un eventuale invio.

La tempestività nell’affrontare il problema è cruciale per preservare la salute orale. Nel caso di condizioni critiche, come sottopeso o comportamenti di abbuffata e vomito, l’igienista può svolgere un ruolo attivo nel coordinare l’approccio con il team multidisciplinare tra psicologo, psichiatra, igienista e odontoiatra. Altresì fornendo tutta quella serie di accorgimenti pratici a scopo preventivo per contenere l’ipersensibilità, contrastare l’erosione, rinforzare e remineralizzare lo smalto, nonché supportare il benessere dei tessuti molli.

Disturbi dell’alimentazione

Tra le strategie relazionali è fondamentale:

1

Non colpevolizzare né giudicare: chi soffre di un disturbo mentale sta sostenendo un grande macigno, forse originato anche da situazioni di contesto difficili con cui sta già facendo i conti.

2

Offrire sostegno a favore del cambiamento attraverso alte competenze tecniche e relazionali, anche in un’ottica collaborativa multidisciplinare.

3

Evitare commenti su peso e forma del corpo, parimenti su aspetto di denti e gengive, mantenendosi ad un livello professionale. I commenti negativi generano resistenza al cambiamento e vengono percepiti come una maggiore minaccia, impedendogli di vedere la possibilità che gli si sta offrendo di stare meglio.

4

Pazientare: i cambiamenti nel trattamento dei disturbi mentali richiedono tempi lunghi. Guarire da un disturbo dell’alimentazione è possibile, ma è necessario molto tempo.

5

Ascoltare attivamente supportando, significa mostrare sincero interesse. Parlare apertamente e onestamente dà l’opportunità all’igienista di trasmettere al paziente le preoccupazioni che ha per lui, ricollegandosi al fatto che è utile che sia valutato da uno specialista anche al fine di occuparsi correttamente dei suoi problemi dentali.

6

Vedere al di là dei problemi di peso e dell’alimentazione: in tal modo la persona si sentirà considerata nella sua interezza come persona.

Disturbi dell’alimentazione

Affrontare i disturbi dell’alimentazione nel contesto odontoiatrico richiede una consapevolezza unica e un impegno dedicato. Gli igienisti dentali possono diventare agenti di cambiamento fondamentali, offrendo non solo cure fisiche, ma anche un sostegno emotivo e una guida verso il percorso di guarigione. L’approccio sensibile e consapevole dell’igienista può fare la differenza nella vita di chi affronta questi disturbi complessi.

Bibliografia

  • Delle Grave R. “Disturbi dell’alimentazione: una guida pratica per i familiari”. Positive Press, Verona.
  • Delle Grave R. “Terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione. La guida per i pazienti”. Positive Press, Verona.
  • Gangale M, Ghianda L. “Comunicazione emozionale in odontoiatria”. Quintessenza Publishing: Milano, 2020.