Integrazione e supplementazione come, quando e perché

approccio olistico

Vado ormai affermando da anni che la terapia sistemica per il dottore in Igiene dentale è si fitoterapica, ma soprattutto affidata agli integratori usati terapeuticamente o come supplementazione; più mi inoltro in questo mondo e più scopro nuove vie che noi Igienisti dobbiamo assolutamente fare nostre per poter trattare il nostro paziente a 360 gradi.

Prima di iniziare qualunque discorso è bene premettere alcune fondamentali regole sia sugli integratori sia sulla supplementazione.
Cosa importantissima la legge. La definizione di integratore alimentare viene definita dall’articolo 2 del Decreto Legislativo n° 169 del 21 Maggio 2004, che dichiara: «ai fini del presente decreto si intendono per «integratori alimentari» i prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate». Possiamo quindi affermare che: Gli integratori a oggi ricoprono una vastissima gamma di prodotti che vanno da veri e propri medicamenti con attività farmacologiche ben specifiche e scientificamente conclamate a proteine, sali minerali, aminoacidi, vitamine, estratti di erbe nelle svariate forme galeniche, fiori e sono sicuro di aver tralasciato ben altro, ma comunque tutte sostanze che hanno valenza fisiologica.
Dobbiamo anche aggiungere che gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituto di una dieta variata e vanno assunti nell’ambito di uno stile di vita sano.
Doveroso è anche sottolineare che essi hanno valenza fisiologica: la valenza indica la capacità degli atomi di combinarsi con altri atomi appartenenti allo stesso elemento chimico o a elementi chimici differenti, e fisiologica che riguarda le funzioni e il modo di funzionamento degli organi vitali. Da ciò si evince l’azione a livello farmacologico degli integratori, che non va intesa come quella di un farmaco allopatico, ma come un’azione riequilibratrice e nutrizionale dell’organismo.
La supplementazione va intesa come il fornire sostanze indispensabili al corretto funzionamento dell’organismo perché questo non ne abbia mancanza al momento del bisogno.
Dobbiamo sempre tenere presente che se parliamo di piante, queste sono un fitomplesso e quindi composte da molteplici molecole che gli conferiranno molteplici azioni terapeutiche.
Parleremo, nelle prossima uscite, della possibilità di unire tra loro più integratori per il raggiungimento di un obbiettivo terapeutico.
La serenità, per incominciare, è un’ottima compagna di lavoro, specialmente nello studio: infondere e trasmettere serenità, aiuta il team e il paziente, proiettandoli verso un migliore rapporto empatico e quindi un ottimo risultato terapeutico. L’ansia, invece, si manifesta in forme diverse: da un’apprensione senza motivo ad agitazione, nervosismo e intolleranza, o angoscia e pensiero circolare, fino a traboccare in somatizzazioni che non placano, ma anzi alimentano l’emotività, come palpitazioni, respiro affannoso, mal di testa, disturbi digestivi.
Il paziente ansioso e fobico è il tipo di persona che non vorremmo mai avere sulla poltrona, perché tutti i passaggi diventano più complessi e la tensione che egli palesa danneggia la nostra tranquillità operativa.
Ansia o fobia della poltrona odontoiatrica sono problemi particolarmente sentiti dai pazienti.
Come può l’igienista avvalersi di rimedi calmanti o tranquillanti, non potendo somministrare benzodiazepine o quant’altro?
In tutti i casi di accertata o supposta fobia da poltrona o anche semplicemente ansia o agitazione possiamo consigliare al paziente un insieme di tre integratori che dovremo avere sempre a portata di mano nel nostro studio: 1) Racemis serenità, 2) Resource Remedy, anche se i floriterapeuti considerano i preparati floroterapici non degli integratori ma dei veri e propri alimenti dal punto di vista regolatorio, 3) Olio essenziale di Lavanda vera o di Arancio dolce.
Questi rimedi potranno essere usati in sinergia (tutti insieme), singolarmente o in coppia.

Come e quando

La somministrazione degli integratori sopracitati può essere esplicata nel modo seguente .
È fondamentale accertarsi che il paziente non sia allergico alle sostanze che andremo ad utilizzare.
Paziente sconosciuto: possiamo somministrare al paziente prima della terapia Racemis serenità, che è un fitoterapico, 10 gocce in poca acqua e ripetere se necessario ogni 10 minuti. Per un migliore risultato terapeutico consiglierei di accompagnare Racemis Serenità con della floriterapia. Resource Remedy, che è un floriterapico, è la miscela di fiori più indicata ma soprattutto già pronta: questa si può somministrare facilmente prima dello sciacquo: 4 gocce sotto la lingua. A questi due rimedi si aggiunge l’ancoraggio con l’olio essenziale di lavanda vera, preferibilmente, ma se la lavanda non è gradita al paziente possiamo usare l’arancio dolce. L’uso di oli essenziali si definisce aromaterapia.
Come si effettua l’ancoraggio avvalendosi dell’olio essenziale?
La prima cosa da fare è chiedere al paziente se è disposto ad accettare il massaggio al polso, (ma questo, ovviamente, vale anche per le due somministrazioni precedentemente indicate) perché è lì che andremo ad effettuare il trattamento, se la risposta è positiva chiediamo al paziente se gradisce l’odore della lavanda. In caso di risposta affermativa procederemo, altrimenti proporremo in alternativa l’Arancio dolce.
Faremo scoprire l’avambraccio più vicino a noi, l’avambraccio deve essere libero da monili o deve permetterci almeno il massaggio al polso. Nella parte interna del polso sono presenti tre punti Ryodoraku che andremo a stimolare con l’olio essenziale (1) per rilassare il paziente. Il massaggio deve essere delicato e se il paziente è privo di peli potrà essere esteso su tutto l’avambraccio. Il tempo di massaggio è di circa un minuto. L’olio essenziale di lavanda in caso di paura e/o agitazione verrà assorbito immediatamente dal paziente o sprigionerà un odore acre, in questi casi è utile prolungare il tempo del massaggio finché l’aroma non acquisterà il suo profumo naturale.
L’arancio dolce, invece, potrebbe dare luogo a rash cutaneo, quindi lo useremo per poco tempo, tre gocce per non oltre 30 secondi, oppure diluiremo l’olio in olio di mandorla.
Paziente conosciuto: in questo caso la somministrazione di Racemis serenità non cambia, ma possiamo variare quella di Resource Remedy. Nel caso della floriterapia per aumentare l’effetto poniamo 4 gocce in mezzo bicchiere di acqua da far sorseggiare al paziente nella sala d’aspetto. L’ancoraggio rimane identico, ma con il tempo sceglieremo insieme al paziente se adottare tutti e tre i rimedi o selezionarne alcuni.
Una nostra scelta potrebbe essere dettata dal tempo, e la floriterapia, così come la fitoterapia, in questo caso sono di veloce ausilio ed estremamente facili da proporre e da somministrare, sia al sesso femminile che a quello maschile. Per quanto riguarda l’aromaterapia ho riscontrato un maggior apprezzamento nelle donne, forse più inclini ai profumi, che richiedono il trattamento anche dopo che si è istaurato un buon rapporto empatico.
Nelle prossime usciteconsidereremo più in profondità i tre rimedi usati per comprendere la loro azione terapeutica.

Bibliografia

  1. Coccolo F. Gli oli essenziali. Ed. Riza: Milano; 2007. p 36.