Protocollo di chelazione in odontoiatria

protocollo di chelazione in odontoiatria

Facendo seguito a quanto pubblicato nel fascicolo precedente relativamente al bioaccumulo e all’utilità di un protocollo di chelazione in odontoiatria per la disintossicazione da metalli pesanti, risulta indispensabile disporre di un protocollo fruibile sia dal paziente che dall’operatore (odontoiatra, assistente, igienista dentale).

Dobbiamo precisare che il chelante più diffuso in medicina è l’EDTA o il DMPS e tutti gli altri tipi di chelazione hanno poca considerazione a livello medico.

Per tale ragione è in fase di valutazione un sistema di chelazione basato su integratori e quindi somministrabile per via orale.

Cos’è l’EDTA?

L’acido etilendiamminotetracetico è una sostanza relativamente innocua composta da quattro molecole simili all’aceto.

La cosa importante è che non viene assimilata dall’organismo.

Viene somministrato solitamente per via endovenosa in perfusione lenta, ma può essere somministrato anche in iniezione rapida (circa 5 minuti) più volte al dì, in compresse o liquida per via orale, in supposte e per via transdermica.

Prima fase del protocollo
Il protocollo che stiamo studiando ha la durata di 2 mesi e consiste nella somministrazione di un primo prodotto a base di zeolite attivata.

Questa viene assunta per un mese a partire da tre giorni prima della rimozione dell’amalgama con due/tre somministrazioni die di 2 compresse lontano dai pasti.

La zeolite
La zeolite è una sostanza naturale di origine vulcanica che agisce prevalentemente nel lume intestinale dove chela i metalli pesanti. Rimuove l’eccesso di lattato dopo l’esercizio fisico, ha effetto di chelazione delle tossine micotiche e scavenger dei radicali liberi prodotti in eccesso dal corpo.

La sua struttura a nido d’ape forma un reticolo con carica negativa naturale che attrae le sostanze cariche positivamente come i metalli tossici (1).

La zeolite è assorbita in minima quantità dal corpo umano e quella assorbita è escreta con le urine. Funziona a livello gastrointestinale attirando le sostanze (metalli eccetera) che si trovano nel lume intestinale.

La zeolite non viene assorbita, ma funziona a livello gastrointestinale attirando sostanze, come i metalli, che si trovano nel lume intestinale

La zeolite attivata ha un effetto spugna, cioè ingloba nelle sue porosità gli elementi nocivi tramite un legame chimico; poi insieme a essi viene eliminata per via fecale.

Dobbiamo anche valutare che il meccanismo di azione non fa distinzione tra i metalli carichi positivamente.

Seconda fase del protocollo: preparato drenante alcalinizzante
Dopo un mese la zeolite viene sostituita con un prodotto drenante alcalinizzante contenente: coriandolo, clorella, ortica, curcuma, equiseto, litotamnio, magnesio, zinco.

Il principio di questa formulazione si basa sulle proprietà antinfiammatorie, depurative, antiossidanti, drenanti, chelanti a livello cellulare dei componenti in essa contenuti.
Definiamo quindi le singole caratteristiche.

Coriandolo, Coriandrum sativum
Questa erba da cucina riesce a mobilitare mercurio, cadmio, piombo e alluminio tanto dalle ossa che dal sistema nervoso centrale.

È probabilmente l’unico agente efficace nel mobilitare il mercurio immagazzinato nello spazio intracellulare (allegato a mitocondrio, tubulina, liposomi eccetera) e nel nucleo della cellula (invertendo il danno al DNA da mercurio) (2).

Essendo la sua azione di rimozione molto efficace, le tossine rimosse dal coriandolo possono passare al tessuto connettivo (in cui risiedono i nervi) con un alto effetto dannoso dei metalli rimettendoli in circolazione.

Questo processo di re-intossicazione può essere facilmente evitato con l’assunzione contemporanea di un agente chelante che possa assorbire le tossine nel tratto intestinale, come la zeolite o la chlorella.

Nell’utilizzo in terapia chelante di questa pianta c’è un vantaggio ed è che questa attraversa la barriera ematoencefalica grazie al suo contenuto di mercaptano, è quindi adatta alla chelazione del sistema nervoso centrale (3).

Clorella, Chlorella
Oltre che per diversi altri effetti benefici, la clorella è un’alga monocellulare conosciuta per le sue proprietà disintossicanti.

Questo la rende perfetta per affiancare il coriandolo in una cura disintossicante. L’alga clorella è ricchissima di clorofilla che cresce nei fiumi asiatici e possiede 38 volte più proteine della soia e 55 volte quelle del riso, fornendo 9 amminoacidi essenziali e molteplici vitamine e minerali (vitamina A, tutto il gruppo B ed E).

Agisce come una resina a scambio ionico e ha un buon effetto nel legare i metalli a livello dell’apparato digerente ma non nel mobilitarli ed espellerli dall’organismo (4).

Equiseto, Equisetum arvense L.

L’equiseto è la pianta diuretica per la quale esistono i più significativi riscontri scientifici (5).
I suoi componenti principali sono: flavonoidi, steroli, triterpenoidi, acido silicico, acido ferulico, acido caffeico, silicati, calcio e magnesio.

Le sue proprietà risiedono essenzialmente nell’azione diuretica ed emostatica dei flavonoidi che, associata all’azione dei minerali, esplica un’attività remineralizzante del tessuto osseo; il maggior effetto diuretico si ha con la tintura madre, mentre l’estratto secco è più indicato come remineralizzante dato il suo apporto di silicio (6).

Le indicazioni dell’equiseto sono rappresentate dalle ematurie e le ipodiuresi associate a dismetabolie elettrolitiche, nelle patologie del tessuto connettivo, nelle infiammazioni perirenali e vascolari, negli squilibri dell’incorporazione del calcio.
Come effetti secondari, è controindicato nell’insufficienza renale, ma ha tossicità nulla.

Ortica, Urtica dioica L., Urtica urens L.
L’ortica è una pianta che in antichità era usata per innumerevoli scopi curativi sia a livello diuretico/depurante sia nella diminuzione dell’ipertrofia prostatica. I suoi componenti principali sono: flavonoidi, lignani, pigmenti, amine, steroli, oligoelementi e vitamine, triterpeni, acidi organici.

Le sue proprietà sono: l’azione concomitante di glucosidi flavonoidici, sali minerali e polisaccaridi fruttosanici determina un aumento della diuresi. Altre proprietà sono, digestive, tonificanti, emostatica, ipoglicemizzante.

Le indicazioni sono come diuretico volumetrico declorurante e deuricemizzante.

Litotamnio, Lithophyllum
È un’alga rossa che si presenta sotto forma di piccole e fragili ramificazioni corallinacee tipica dei mari della Bretagna e dell’Irlanda.

Essiccata e macinata quest’alga è ricca di sali minerali, il cui apporto favorisce la sintesi del collagene e dell’elastina, stimolando le cellule osteopoietiche, coinvolte nella formazione di ossa e denti e utili per mantenere una buona elasticità dei tessuti connettivi.

Il litotamnio, è un alimento altamente alcalino che aiuta a ridurre l’acidità gastrica e contrasta la fisiologica tendenza all’acidificazione dell’organismo, ossia la presenza di un’elevata concentrazione di sostanze acide nel sangue.

Curcuma
Definita dalla medicina ayurvedica come la regina delle spezie, la curcuma aiuta a ripulire il fegato, purificare il sangue e promuove una buona digestione. Ha azione antiossidante e, al contrario di altri antiossidanti, i curcuminoidi della curcumina sembrano essere in grado, non soltanto di neutralizzare i radicali liberi ma anche di prevenirne la formazione (7).

Inoltre ha proprietà antinfiammatoria, ma è priva degli spiacevoli effetti collaterali dei farmaci antinfiammatori (8).

È usata altresì per la pulizia della pelle e la conservazione degli alimenti.

«La curcuma stimola la produzione di tre enzimi: aril-idrocarburo-idrossilasi, glutatione-S-transferasi, e UDP-glucuronil-transferasi. Questi sono “coltelli” chimici che abbattono le sostanze potenzialmente nocive nel fegato.

La curcuma offre una protezione analoga per le persone che stanno assumendo farmaci come il metotressato (antagonista dell’acido folico) e altre forme di chemioterapia, che sono metabolizzati da o attraverso il fegato» (9).

Magnesio ossido leggero
Quest’ossido è, ovviamente, una fonte di magnesio ed è coinvolto in importanti processi metabolici e contribuisce all’equilibrio elettrolitico.

Zinco acetato
La caratteristica dello zinco è quella di proteggere le cellule dallo stress ossidativo: agendo come antiossidante evita il danneggiamento del DNA e favorisce la sintesi proteica.

L’obiettivo del protocollo è portare il paziente a uno stato di bioaccumulo assente, andando ad agire  sulle alterazioni metaboliche  date dai metalli  pesanti tossici

Conclusione

Per poter giudicare adeguatamente la soluzione di cura adottata, è necessario completare tutti i test effettuati in vari momenti, l’assunto di base è che dovrebbe portare il paziente a uno stato di bioaccumulo assente, andando ad agire su tutte quelle alterazioni metaboliche date dai metalli pesanti tossici, e riportarlo così a uno stato di equilibrio.

Bibliografia

  1. Ferraro F. La terapia chelante. Cesena: Macro edizioni; 2014. p. 153.
  2. Klinghardts D. Chelazione: come rimuovere dal corpo mercurio, piombo e altri metalli. Milano: Scienze naturali; 2005.
  3. Omura Y, Shimotsuura Y, Fukuora A, Fucuora H, Nomoto T. Significant mercury deposits in internal organs following the removal of dental amalgam, development of pre-cancer on the gingiva and the sides of the tongue and their rapresented organs as a result of inadvertent exposure to strong curing light. Effective treatment: a clinical case report, along with organ rapresentation areas for each tooth. Acupunct Electrother Res 1996; 21 (2): 133-160,
  4. Travieso L, Canizares RO, Borja R. et al. Heavy metal removal by microalgae. Bull Environ Contam Toxicol 1999; 62: 144-151.
  5. Carneiro DM et al. Randomized, doble-blind clinical trial to assess the acute diuretic effect of Equisetum Arvense (Fiele Horsetail) in healthy volunteers. Evid Based Complement Alternat Med 2014;2014:760683. Epub 2014Mar 4.
  6. Jugdaohsingh R. Silicon and bone health. Nutr Health Aging 2007; 11(2): 99-110.
  7. Panahi et al. Antioxidant and antiinfiammatory effects of curcuminoid-piperine combination in subjects with metabolic syndrome: A randomized controlled trial and an update meta analysis. Clin Nutr 2015 Jan 7: S0261-5614(15)00002-3.
  8. Illuri R. et al. Anti-infiammatory activity of Polysaccharide Fraction of Curcuma longa (NR-INF-02). Antiinflamm Antiallergy Agent Med Chem 2015 Apr 7.
  9. Duke JA. Dr. Duke’s Essential Herbs: 13 vital herbs you need to disease-proof your body, boost your energy, lengthen your life. Emmaus, Pennsylvania: Rodale Press; 1999.