Cetilpiridinio cloruro e clorexidina: una combinazione vincente contro il virus Sars-CoV-2

Continua sempre la ricerca verso principi attivi e soluzioni in grado di contribuire a rendere più sicure le procedure odontoiatriche che, come sappiamo, restano “ad alto rischio”.

A tal fine ricordiamo che le indicazioni cliniche del Ministero della Salute riportano il cetilpiridinio cloruro (CPC) tra le molecole da impiegare per gli sciacqui preprocedurali allo scopo di limitare il rischio di infezione da Sars-CoV-2 (il virus responsabile della pandemia Covid-19) in ambito odontoiatrico e suggeriscono anche l’utilizzo della clorexidina (CHX) successivamente allo sciacquo con CPC, perossido di idrogeno o iodio povidone.

Vi sono alcuni risultati preliminari, come quelli del recente studio in vitro pubblicato sul Journal of Oral and Maxillofacial Surgery, Medicine, and Pathology, che fanno luce sull’efficacia di questi principi attivi rispetto al Sars-CoV-2. Da tali dati, emerge che CHX da sola è in grado di inibire solo parzialmente la carica virale del coronavirus, in misura pari al 42,5%.

Il collutorio contenente CPC allo 0,05% è invece in grado di ridurre efficacemente la carica virale del SARS-CoV-2 del 99,9% entro appena 30 secondi dall’assunzione. Un ulteriore studio indipendente evidenzia una sostantività del CPC nel cavo orale fino a 6 ore, inattivando il coronavirus presente in quel lasso di tempo nel cavo orale.

Se impiegati congiuntamente, CPC e CHX, già a una concentrazione dello 0,05 del primo e dello 0,06 della seconda, consentono di ottenere una doppia efficacia antisettica e risultati ancor più interessanti: tale combinazione è infatti grado di abbattere la carica virale da Sars-CoV-2 di oltre il 99,9%. Queste evidenze suggeriscono come un collutorio contenente CPC e, a maggior ragione, CPC e CHX assieme possa contribuire a limitare il rischio di trasmissione di COVID-19: una combinazione che presenta il duplice scopo di proteggere l’operatore sanitario dal rischio di infezione da Sars-CoV-2 e fornire al paziente una protezione antibatterica potenziata.