Definizione dei fabbisogni formativi e occupazione

Il processo di definizione del fabbisogno dei professionisti sanitari in Italia è regolamentato da una specifica disposizione normativa che ne definisce puntualmente la scadenza e la frequenza, gli attori coinvolti (Ministero della Salute, MIUR, Regioni e Province Autonome, Federazioni degli Ordini e Albi Professionali o Associazioni Maggiormente Rappresentative delle professioni sanitarie) e le variabili delle quali occorre tenere conto.

Anche quest’anno il Gruppo di Lavoro per la definizione del Fabbisogno Formativo, al termine del lavoro di analisi dei dati e del contesto professionale, ha definito le stime numeriche e ha presentato la proposta per il fabbisogno nazionale.

La metodologia utilizzata si è basata principalmente sul Modello Previsionale definito dal Ministero della Salute e applicato a tutte le professioni sanitarie dall’anno accademico 2017/2018, sia a livello nazionale sia a livello regionale. Tale modello prende in considerazione diverse variabili (professionisti attivi, attivabili, bisogni di salute, crescita della popolazione, flussi in entrata e in uscita, turn over eccetera). Per una miglior comprensione, si richiamano i seguenti concetti.

Per fabbisogno si intende la determinazione del numero di professionisti per il sistema sanitario nel suo complesso, ossia indipendentemente dal settore di impiego (pubblico, privato o libera professione), necessari per soddisfare la domanda futura di salute della popolazione.

Le previsioni devono abbracciare un orizzonte temporale di medio-lungo termine, tenuto conto della durata del percorso di studio e della scarsa elasticità dell’attuale sistema formativo.

L’offerta di professionisti sanitari deve essere messa in relazione con la domanda, al fine di identificare la successiva capacità di assorbimento del mercato del lavoro, quantificare eventuali carenze o eccedenze di personale nel futuro e porre in essere le azioni opportune per prevenirle.

TAB. 1 Distribuzione dei posti per l’a.a. 2020-2021.

A livello nazionale il Gruppo Fabbisogno Formativo – Referenti AMR all’interno della Federazione Nazionale Ordini TSRM-PSTRP, attraverso una serie di riunioni in videoconferenza iniziate già da novembre scorso, ha rilevato e presentato il fabbisogno formativo per ogni professione sanitaria al Ministero della Salute.

Contemporaneamente i referenti degli Albi territoriali, coordinati con i referenti nazionali, hanno presentato e motivato i fabbisogni regionali alle Regioni; in seguito le Regioni si sono confrontate con il Ministero della Salute. Successivamente il tavolo tecnico del MIUR ha definito i posti messi a bando per l’anno accademico 2020-2021, come da Decreto Ministeriale 241 del 26.06.2020. Per la professione sanitaria di igienista dentale sono stati assegnati 643 posti universitari, soddisfacendo la richiesta della categoria tenuto conto del potenziale formativo universitario. La distribuzione dei posti per ateneo è contenuta nella tabella allegata al Decreto (Tab. 1). Il numero degli accessi universitari dovrà garantire una stabile e costante crescita della professione al fine di soddisfare la domanda di salute della popolazione nel medio e lungo periodo.

La data per il test di ammissione per i corsi di laurea delle professioni sanitarie triennali è stabilita per martedì 8 settembre 2020 in tutti gli atenei.

Altro dato molto soddisfacente per la nostra professione è l’occupazione in aumento: come evidenzia Angelo Mastrillo, docente universitario esperto in organizzazione delle professioni sanitarie, consultando i dati sul sito www.almalaurea.it, gli igienisti dentali si confermano ai primi 3 posti fra le 22 professioni sanitarie, con un tasso occupazionale a un anno dalla laurea di 88,1% (evidenziato nell’immagine in apertura).