Fitoterapici e riequilibrio omeostatico – Parte 2

Nella visione olistica la depurazione del paziente è una parte terapeutica importantissima, così come in tutte le medicine tradizionali il ripristino dell’omeostasi è sempre stato una condizione basilare. In campo odontoiatrico questa pratica è, per gli stessi principi, fruibile. Non si tratta di una terapia applicabile direttamente ad una patologia specifica, ma va migliorare il quadro clinico del paziente coadiuvando le cure classiche. Portare l’attenzione sulla salute generale del paziente non può che migliorare i nostri risultati terapeutici e il rapporto empatico, aumentando il valore del nostro operato

ortica

Come accennato nell’uscita precedente, in questo numero tratteremo di fitodrenaggio, proponendo un elenco delle piante utilizzabili per raggiungere l’omeostasi, o meglio aiutare a pulire l’organismo del nostro paziente.
Il fitodrenaggio, ovvero la tecnica mediante la quale si ottiene la rimozione o liberazione delle tossine dell’organismo attraverso diversi stimoli naturali (1). A questo scopo è possibile scegliere piante che agiscono in modo generale su uno o più emuntori oppure che hanno un’azione specifica, mirata principalmente a un organo o apparato (per esempio al fegato per la fumaria, oppure alle vie urinarie nel caso dell’uva ursina).
È possibile scegliere tra varie forme galeniche (come spiegato in Rivista Italiana Igiene Dentale 2012;8(2):89) della sostanza che si intende usare, principalmente tinture madri, estratti secchi, estratti fluidi, idroliti, macerati glicerici, tinture alcoliche. Queste forme sono quelle più utilizzate, anche se personalmente preferisco le tinture madri (TM) o gli estratti secchi: le prime perché tra le forme galeniche, al pari dei gemmoderivati, hanno solitamente una maggiore potenza terapeutica, i secondi per comodità di uso e reperibilità sul mercato.
Bisogna considerare che sono disponibili sul mercato anche fitopreparati contenenti più di una droga che possono rispondere alle nostre necessità terapeutiche; all’occorrenza è possibile chiedere una preparazione galenica al farmacista, espressa nel modo seguente: Si richiede preparazione estemporanea fitoterapica di …, elencando la pianta o la parte di essa, la forma galenica (tintura madre o estratto idroalcolico, estratto fluido, macerato glicerico eccetera) e la percentuale (per esempio, nel caso si voglia agire sull’apparato urinario si richiederà: Uva Ursina TM 50%, Solidago TM 50%).
Tutte le droghe che attivano gli emuntori hanno un effetto più o meno depurativo, cioè detossificante. Descriveremo di seguito alcune droghe comunemente utilizzate.

Bardana

Arctium lappa L.

Bardana

La tradizione popolare riconosce alla radice di Bardana preziose virtù depurative.
I suoi componenti principali sono: triterpeni, olio essenziale e polisaccaridi (inulina e mucillagini), sesquiterpeni, guaianolidi, steroli (2).
Le sue proprietà sono: attività ipoglicemizzanti dovute alla presenza di acido guanidino-n-butirrico. Le attività antibiotiche e antifungine sono date dalle polienine, mentre i lignani agiscono a livello epatico favorendo la detossificazione. L’acido arctico e alcuni sesquiterpeni agiscono a livello cutaneo.
Le applicazioni farmacologiche sono: in presenza di dermatosi, come drenante cutaneo e generale, nelle iperglicemie e come diuretico.
La bardana ha tossicità nulla, non sono stati riscontrati effetti collaterali o controindicazioni (3).
Il tempo di terapia varia da 15 giorni a tre mesi per un’assunzione di 40/50gocce 3 volte al dì per la TM.

Betulla

Betula alba L., Betula pubescens Ehrh

betulla
La betulla è sempre stata usata come diuretico, sudorifero e febbrifugo. La troviamo citata nel libro di Santa Ildegarda del XII secolo (4).
I suoi componenti principali sono: flavonoidi, oli essenziali, acido ascorbico, acido clorogenico, alcoli triterpenici (3).
Le sue proprietà sono: l’aumento della diuresi, dal punto di vista volumetrico, e dell’eliminazione di azotati (urea e acido urico) e cloruri. Ha proprietà antinfiammatorie e protettive nei confronti dell’epitelio renale dimostrate dalla diminuita escrezione di albumina. Ha anche proprietà antisettiche nei confronti di Enterococcus.
Le applicazioni farmacologiche sono: diuretica, sudorifera e febbrifuga, come diuretico acquaretico nelle cistiti, pielonefriti e uretriti; nelle dermatosi come drenante.
La betulla ha tossicità nulla, non so-no stati riscontrati effetti collaterali, ma ha controindicazioni nell’insufficienza renale (2, 3); come per tutte le piante diuretiche bisogna porre attenzione alla contemporanea assunzione di farmaci diuretici (5).
Il tempo di terapia varia da 15 giorni a tre mesi per un’assunzione di 40 gocce 3 volte al dì per la TM.

Equiseto

Equisetum arvense L.

Equiseto
L’equiseto è la pianta diuretica per la quale esistono i più significativi riscontri scientifici (6).
I suoi componenti principali sono: flavonoidi, steroli, triterpenoidi, acido silicico, acido ferulico, acido caffeico, silicati, calcio e magnesio.
Le sue proprietà sono: l’azione diuretica ed emostatica, determinata dai flavonoidi, associata all’azione dei minerali esplicano un’azione rimineralizzante del tessuto osseo; il maggior effetto diuretico si ha con la TM, mentre l’estratto secco è più indicato come rimineralizzante.

Le applicazioni farmacologiche sono: nelle ematurie e nelle ipodiuresi associate a dismetabolie elettrolitiche, nelle patologie del tessuto connettivo, nelle infiammazioni perirenali e vascolari, negli squilibri dell’incorporazione del calcio (3).
L’equiseto ha tossicità nulla, ma è controindicato nell’insufficienza renale. Non sono conosciute interazioni farmacologiche significative dal punto di vista clinico (6).
Il tempo di terapia varia da 15 giorni a tre mesi per un’assunzione di 30/50 gocce 3 volte al dì per la TM.

Ortica

Urtica diotica L., Urtica urens L.

ortica
L’ortica è una pianta che nell’antichità veniva usata per innumerevoli scopi curativi, ma oggi è stata dimenticata; alcuni studi del secolo scorso hanno però dimostrato le sue proprietà indubbie sia a livello diuretico/depurante che nella riduzione dell’ipertrofia prostatica (5).
I suoi componenti principali sono: flavonoidi, lignani, pigmenti, amine, steroli, oligoelementi e vitamine, triterpeni, acidi organici.
Le sue proprietà sono: l’aumento della diuresi determinata dall’azione concomitante di glucosidi, flavonoidici, sali minerali, polisaccaridi fruttosanici. Uno studio recente su animali ha dimostrato che la radice di ortica può ridurre del 70% il volume della ghiandola prostatica (7). Altre proprietà sono, digestiva, tonificante, emostatica, ipoglicemizzante.
Le applicazioni farmacologiche sono: come diuretico volumetrico declorurante e deuricemizzante. Nella cura dell’adenoma prostatico per contrastare la difficoltà di minzione. Nelle iperglicemie.
L’ortica ha tossicità nulla, non sono stati riscontrati effetti collaterali o controindicazioni (3).
Il tempo di terapia varia da 15 giorni a tre mesi per un’assunzione di 40/50 gocce 3 volte al dì per la TM.

Solidago

Virgaurea L.

Solidago

Il nome solidago deriva dal latino solidare cioè rendere sano, rinforzare. Fu largamente usata nel medioevo e il suo costo specialmente in Gran Bretagna era molto elevato, è sempre stata considerata una pianta diuretica e depurativa.
I suoi componenti principali sono: Olio essenziale; flavonoidi: quercitrina, rutina, isoquercitrina, astragalina; saponine triterpeniche; tannini catechici; acido caffeico e clorogenico; virgaureoside A, leiocarposide.
Le sue proprietà sono: diuretiche volumetriche, azoturiche e uricosuriche per la presenza di flavonoidi e triterpeni. L’azione antinfiammatoria e analgesica è data dal leiocarposide. L’attività dei suoi componenti è mirata principalmente verso tessuti come reni e le pareti dei vasi sanguigni. La pianta viene utilizzata come adiuvante nel trattamento delle infezioni batteriche delle vie urinarie. La tintura madre aumenta la diuresi del 200-400%.
Le applicazioni farmacologiche sono: nelle stomatiti e nelle infiammazioni della gola per le sue proprietà astringenti, decongestionanti e antinfiammatorie (5). Può essere utilizzato nelle dermatosi micotiche e nella candida (3).
Ha tossicità nulla, ma è controindicata nell’insufficienza renale; non sono conosciute interazioni farmacologiche significative dal punto di vista clinico (6), ma potrebbe aumentare l’effetto diuretico di alcuni farmaci.
Il Solidago è una delle mie piante preferite per la depurazione del paziente; il tempo di terapia varia da un minimo di 40 giorni a un massimo di tre mesi. Diluire 90/100 gocce in 1,5 litri di acqua da consumare durante il dì lontano dai pasti.

Fumaria

Fumaria officinalis L.

Fumaria

Già Mosué, medico arabo del VIII-IX secolo, annoverava la fumaria tra “le medicine solutive benedette” (5). Tradizionalmente usata come depurativo e come antidoto contro il fumo da tabacco, veniva utilizzata anche nel trattamento delle patologie reumatiche.
I suoi componenti principali sono: alcaloidi isochinolici (protoberberine), fumarina, flavonoidi, acido fumarico, mucillagini, sali minerali, vitamine.
Le sue proprietà sono: l’azione diuretica derivante dai flavonoidi.
Le attività farmacologiche confermate sperimentalmente sono quelle coleretica, epatoprotettrice e antispastica del tubo digerente. La protopina insieme al monometilfumarato hanno dimostrato attività antiepatotossica simile a quella della silimarina. La pianta è indicata quindi per turbe digestive causate da insufficienza epatobiliare con pesantezza post-prandiale, meteorismo, alitosi e stitichezza. Si può usare la fumaria in sinergia con altre piante per un effetto più globale, visto che agisce come drenante epatobiliare.
La fumaria ha tossicità nulla, non sono stati riscontrati effetti collaterali o controindicazioni (3).
Il tempo di terapia varia da un minimo di 40 giorni a un massimo di tre mesi, assumere 20-30 gocce 3 volte al dì per la TM.

Uva ursina

Arctostaphylos uva-ursi

Uva ursina

L’Uva ursina veniva impiegata nella terapia delle patologie urinarie, ma anche nelle cure depurative primaverili (3).
I suoi componenti principali sono: glucosidi idrochinonici, tannini, flavonoidi, triterpeni, iridoidi.
Le sue proprietà sono: l’azione diuretica, dimostrata con sperimentazione su ratto (X), derivante dai flavonoidi. Come antisettico delle vie urinarie, grazie all’azione dell’arbutina che, idrolizzata a livello intestinale, libera idrochinone (eritroside fenolico) (5).
Le applicazioni farmacologiche sono: antisettico delle vie urinarie con componente infiammatoria e infettiva.
L’uva ursina ha tossicità nulla, non sono stati riscontrati effetti collaterali o controindicazioni (3), è però importante avvertire il paziente che l’assunzione provoca una colorazione blu-verde delle urine dovuta all’idrochinone.
Il tempo di terapia varia da 10 a 15 giorni per un’assunzione di 20-30 gocce 3 volte al dì per la TM.

Personalmente preferisco consigliare queste droghe come tinture madri per comodità di uso, bisogna comunque ricordare che esistono fitopreparati già sapientemente miscelati, sia di tinture madri sia in formulazioni galeniche differenti.
Continueremo il nostro excursus sui fitodrenanti nel prossimo numero.

Bibliografia

  1. Franzoso D, Serrano S. Fitobioenergetica metodo Fra.Se. SEAB Edizioni: Milano; 2003. p. 100, 101.
  2. Firenzuoli F. Guida all’uso clinico delle piante medicinali. IV ed. Elsevier Masson: Milano; 2009 (schede CD-Rom).
  3. Rossi M. Tinture madri in fitoterapia. Edizioni Michele Bernelli: Milano; 1992. p. 41-43, 82,83,97,188,197.
  4. Palombi D. Frà. La medicina dei semplici. Edizioni Torchio De Ricci: Pavia. p. 29.
  5. Campanini E. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. II ed. Tecniche Nuove: Milano; 2004. p. 64,65,92,561,495.
  6. Firenzuoli F. Guida all’uso clinico delle piante medicinali. IV ed. Elsevier Masson: Milano; 2009. p.249.
  7. Rombi M. Manuel pratique de la nouvelle phytothèrapie. Ed. Maloine: Parigi; 1990. p. 207.