Gli igienisti dentali italiani e il COVID-19

FIG. 2 Periodi di sospensione dell’attività lavorativa degli igienisti.
FIG. 2 Periodi di sospensione dell’attività lavorativa degli igienisti.
Keywords:
Scopo del lavoro:

È stato condotto un sondaggio volto a a valutare i sintomi, le misure protettive adottate e i livelli di consapevolezza e percezione riguardo al COVID-19 tra gli igienisti dentali italiani.

Materiali e metodi:

Tutti gli igienisti dentali iscritti agli ordini professionali sono stati invitati a partecipare compilando un questionario online. Sono state raccolte informazioni sull’attività lavorativa, riguardo le condizioni di salute, le condizioni di lavoro, i dispositivi di protezione individuale (DPI) utilizzati, le conoscenze e la percezione del rischio di infezione di ciascun igienista dentale.

Risultati:

Sono stati analizzati 2869 questionari. L’età del campione era compresa tra i 22 e i 73 anni. 1414 risposte sono arrivate da igienisti dentali che svolgono la loro attività lavorativa nelle aree ad alta prevalenza di COVID-19, 728 nelle aree a media prevalenza e 729 nelle aree a bassa prevalenza. Anche se molti igienisti dentali hanno sviluppato sintomi riconducibili al Covid-19, solo 7 di loro hanno dichiarato di essere risultati positivi ai test diagnostici. La maggior parte degli intervistati (64,7%) ha seguito un corso di formazione in merito al COVID-19.

INTRODUZIONE

L’attuale epidemia di Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) causata da un nuovo tipo di Coronavirus noto come Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) è stata localizzata per la prima volta a Wuhan in Cina. I sintomi associati a COVID-19 includono febbre, tosse, respiro corto, diarrea e affaticamento. Le complicanze comprendono polmonite, sindrome da distress respiratorio acuto grave, insufficienza renale e, nei casi più gravi, la morte (1,2).

La rapida diffusione della malattia, che è stata già osservata nei mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020, ha portato il 30 gennaio 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità a definire il COVID-19 una emergenza globale per la salute pubblica. In Italia, il primo caso di COVID-19 è stato rilevato il 20 febbraio 2020 a Codogno (LO), un piccolo paese a circa 60 km da Milano.

A causa del rapido aumento delle infezioni, il governo ha adottato pesanti misure di contenimento fino al blocco delle attività considerate “non essenziali” a partire dal 9 marzo 2020, vietando tutti gli spostamenti a esclusione di quelli per raggiungere il luogo di lavoro o relativi a bisogni primari o di emergenza (3).

È stato ampiamente documentato in letteratura che il nuovo coronavirus può essere trasmesso attraverso la saliva con l’inalazione di goccioline definite “droplets” (particelle di diametro ≥5 µm) generate da tosse e starnuti di pazienti infetti, nonché con il contatto diretto con le mucose orali, nasali e oculari.

L’Agenzia statunitense per la Sicurezza sul Lavoro e l’Amministrazione della Salute (OSHA) ha pubblicato una nota sul rischio di esposizione dei lavoratori a COVID-19 e ha suddiviso le attività lavorative in quattro livelli di esposizione al rischio, da basso a molto alto. I lavori con un alto rischio di contrarre infezioni per esposizione a fonti conosciute o sospette di COVID-19, includono gli operatori sanitari che eseguono procedure con generazione di aerosol (4). Tra queste categorie sono inclusi tutti gli operatori del team odontoiatrico: odontoiatri, igienisti dentali e assistenti di studio odontoiatrico.

La professione di igienista dentale è stata riconosciuta essere tra quelle maggiormente esposte al rischio di infezione proprio a causa dell’esposizione all’agente patogeno, tramite aerosol prodotto dagli strumenti durante le procedure di igiene orale e dalla stretta vicinanza fisica al paziente (5).

Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare i sintomi riconducibili al COVID-19 presenti negli igienisti dentali italiani, le misure protettive adottate dagli stessi ed i livelli di consapevolezza e percezione del rischio riguardo a questo nuovo coronavirus.

Metodi

Questionario

È stato predisposto dagli autori un questionario sulla base di quello utilizzato in una precedente indagine proposta agli odontoiatri della Lombardia (6) che è stato perfezionato con la collaborazione dei Presidenti delle Commissioni d’Albo degli Igienisti Dentali Italiani; è stato poi creato un modello online utilizzando un modulo di Google (Google LLC, Mountain View, CA, USA).

Il questionario è stato successivamente inviato a 6974 igienisti dentali iscritti all’Ordine Professionale tramite la Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione. I partecipanti hanno ricevuto una descrizione completa delle finalità del sondaggio e sono stati invitati a firmare un consenso informato online prima della raccolta dei dati; in assenza di tale consenso l’accesso al questionario non veniva consentito.

I dati richiesti sono stati raccolti in forma anonima e sono stati divisi in quattro sezioni. La prima riguardava i dati anagrafici (sesso, età, città di residenza) e informazioni sull’attività lavorativa. La seconda sezioni focalizzava le condizioni di salute: è stato chiesto agli igienisti se avessero accusato sintomi e segni riconducibili al COVID-19. La terza riguardava le condizioni di lavoro e i dispositivi di protezione individuale (DPI) utilizzati. Infine, la quarta sessione riguardava le conoscenze e la percezione del rischio di infezione.

Il questionario è stato attivato il 12 maggio e chiuso dopo 10 giorni.

Analisi dei dati

Tutti i dati ottenuti dalle risposte al questionario sono stati raccolti in un file di Excel 2019 per Mac, sono stati puliti e quindi trasferiti in STATA16 per essere analizzati.

Per l’analisi statistica, gli igienisti dentali sono stati raggruppati in tre gruppi in base alla prevalenza di casi positivi nelle diverse Regioni secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità. Tre aree a diversa prevalenza sono state identificate: area ad alta prevalenza di casi (oltre 10001 casi), che comprendeva Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto; area a media prevalenza di casi (con un numero tra 5001 e 10000) che comprendeva Toscana, Marche, Lazio e Liguria; area a bassa prevalenza di casi (con un numero da 1 a 5000) che includeva Campania, Puglia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Molise, Abruzzo, Umbria, Valle d’Aosta (7).

Le frequenze assolute e relative sono state calcolate per ciascuna variabile. La differenza tra le medie è stata valutata con il test del χ2 o il test di Fisher se una cella aveva un valore inferiore a cinque. Test multipli sono stati eseguiti per la stima post-hoc, come il numero di frequenze osservate, la percentuale e il contributo del chi-quadrato. Sono state inoltre calcolate la stima lineare dell’andamento tra le aree con diversa prevalenza di casi positivi di COVID-19 e le variabili valutate nel questionario.

Risultati

Tutti gli igienisti dentali inclusi nel database della Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione hanno ricevuto, tramite posta elettronica, il questionario online. Dei 6974 questionari inviati dalla stessa Federazione, 6948 sono stati recapitati, mentre 26 indirizzi mail non sono risultati raggiungibili, con un tasso di recapito del 99.63%. Alla ricezione, 5810 (83,62%) mail sono state aperte e sono stati restituiti 2869 questionari. Settantuno (2,47%) su 2869 igienisti dentali non hanno dato il consenso alla compilazione, mentre i restanti 2798 (97,53%) hanno fornito, per intero o in parte, le informazioni richieste.

Delle 2869 risposte pervenute, 2308 (80,45%) sono state fornite da igienisti dentali di sesso femminile, mentre 561 (19,55%) sono state fornite da igienisti dentali di sesso maschile.

L’età del campione era compresa tra 22 e 73 anni. Il maggior numero di risposte è pervenuto dagli igienisti dentali più giovani: 1133 (39,46%) da igienisti dentali al di sotto dei 30 anni e 923 (32,15%) da igienisti dentali tra 31 e 40 anni (Tab. 1).

TAB. 1 Distribuzione dei partecipanti per età.
TAB. 1 Distribuzione dei partecipanti per età.

La tabella 2 mostra il numero di partecipanti in relazione alla regione in cui viene svolta l’attività lavorativa. Il numero maggiore di risposte è arrivato dalla Lombardia, con 592 igienisti dentali che hanno inviato il questionario compilato. Delle 2871 risposte pervenute, 1414 sono arrivate da igienisti dentali che svolgono la loro attività lavorativa nelle aree ad alta prevalenza di casi, 728 nelle aree a media prevalenza e 729 nelle aree a bassa prevalenza.

TAB. 2 Distribuzione dei partecipanti in base alla regione in cui viene svolta l’attività lavorativa.
TAB. 2 Distribuzione dei partecipanti in base alla regione in cui viene svolta l’attività lavorativa.

La maggior parte degli igienisti dentali (91,40%) che hanno partecipato al sondaggio hanno dichiarato di svolgere la professione come libero professionista (2623 su 2869), 206 (7,20%) sono dipendenti di studio odontoiatrico, 91 (3,20%) igienisti sono titolari di uno studio autonomo di igiene dentale, 34 (1,20%) lavorano presso il Servizio Sanitario Regionale, mentre 15 (0,50%) igienisti dentali dichiaravano di non essere occupati al momento della compilazione del questionario (Fig. 1).

FIG. 1 Inquadramento lavorativo degli igienisti dentali.
FIG. 1 Inquadramento lavorativo degli igienisti dentali.

Molti igienisti dentali (36,80%) hanno sospeso l’attività lavorativa prima del lockdown, cioè del blocco della maggior parte delle attività da parte del Governo italiano con il rinvio delle prestazioni differibili, (8) mentre alcuni hanno continuato a lavorare anche successivamente allo stesso. Venti igienisti dentali operanti nel servizio sanitario hanno continuato a lavorare anche al momento della somministrazione del questionario  (Fig. 2).

FIG. 2 Periodi di sospensione dell’attività lavorativa degli igienisti.
FIG. 2 Periodi di sospensione dell’attività lavorativa degli igienisti.

Nonostante il 93,60% di loro non ha trovato difficoltà nel concordare con l’odontoiatra la sospensione dell’attività lavorativa in prossimità del lockdown, un buon numero di professionisti, 181 (6,40%), ha riscontrato difficoltà nel concordare l’interruzione.

FIG. 3 Condizioni di salute degli igienisti dentali dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 verificatasi in Lombardia dal 20 febbraio 2020.
FIG. 3 Condizioni di salute degli igienisti dentali dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 verificatasi in Lombardia dal 20 febbraio 2020.

Solo 7 (0,24%) igienisti dentali hanno dichiarato di aver contratto il virus ed essere risultati positivi al tampone: 2 del Lazio, 2 del Friuli Venezia Giulia, 1 del Veneto, 1 della Toscana e 1 della Lombardia, mentre altri 27 (0,94%) sono stati sottoposti a tampone risultando negativi. Altri 33 igienisti sono stati posti dalle autorità in quarantena, di cui 29 (1%) per contatto con un soggetto COVID-19 confermato e 4 (0,10%) per contatto con un soggetto sospetto per il COVID-19 (Fig. 3).

TAB. 3 Dispositivi di protezione individuale (DPI) adottati dagli igienisti dentali durante la fase operativa. 2192 risposte - Nessuna risposta n. 677 (23,58%)
TAB. 3 Dispositivi di protezione individuale (DPI) adottati dagli igienisti dentali durante la fase operativa.
2192 risposte – Nessuna risposta n. 677 (23,58%)

La tabella 3 mostra I dispositivi di protezione individuale (DPI) adottati dagli igienisti dentali nel periodo precedente il lockdown nelle tre aree di prevalenza. Solo 877 (40,01%) igienisti hanno adottato il filtrante facciale FFP2 o FFP3, mentre la quasi totalità del campione, 1985 (90,56%), ha adottato occhiali protettivi o visiera per proteggersi dall’aerosol o dagli schizzi durante le procedure.

La maggior parte degli igienisti dentali che ha partecipato al sondaggio (1857-64,70%) ha seguito un corso ECM di formazione a distanza su COVID-19. L’autovalutazione del possesso delle conoscenze sul COVID-19 è stata rilevata con la domanda: “Ritieni di essere in possesso delle conoscenze adeguate per mettere in atto tutte le precauzioni necessarie per ridurre il rischio di contagio in ambito odontoiatrico?” 2356 igienisti (82,10%) hanno risposto “Sì”.

FIG. 4 Percezione del rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 da parte dell’igienista dentale.
FIG. 4 Percezione del rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 da parte dell’igienista dentale.

La quasi totalità degli intervistati pensa che l’infezione da SARS-CoV-2 possa rappresentare un rischio per l’igienista dentale (94,20%) (Fig. 4). Infatti, il 24,80% degli igienisti dentali non è affatto sicuro di poter evitare di contrarre l’infezione durante l’attività lavorativa (Fig. 5).

FIG. 5 Quanto gli igienisti dentali si sentono sicuri di poter evitare di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 durante l’attività lavorativa.
FIG. 5 Quanto gli igienisti dentali si sentono sicuri di poter evitare di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 durante l’attività lavorativa.

Il 67,90% degli igienisti, inoltre, ritiene che il rischio di trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 nello studio odontoiatrico sia superiore a quello che potrebbe correre un supermercato, il 12,10% lo ritiene paragonabile e il 20,00% pensa sia inferiore (Fig. 6).

FIG. 6 Percezione del rischio di trasmissione dell’infezione nello studio odontoiatrico rispetto a un supermercato.
FIG. 6 Percezione del rischio di trasmissione dell’infezione nello studio odontoiatrico rispetto a un supermercato.

L’82,00% degli intervistati si è mostrato interessato a essere sottoposto a test sierologico prima di riprendere l’attività lavorativa e di questi il 29,60% ha dichiarato di non voler riprendere l’attività fino all’esito del test (Fig. 7).

FIG. 7 Igienisti dentali che vorrebbero sottoporsi al test sierologico.
FIG. 7 Igienisti dentali che vorrebbero sottoporsi al test sierologico.

Discussione

Il questionario è stato sottoposto agli igienisti dentali nel momento di massima diffusione di COVID-19 in Italia. Il campione di igienisti dentali che hanno risposto al questionario comprende tutte le regioni italiane e il numero delle risposte pervenute è da considerarsi abbastanza elevato. Il maggior numero di risposte sono pervenute dall’area a maggior prevalenza di casi, che rappresenta anche l’area geografica con il più alto numero di igienisti dentali iscritti agli Ordini di appartenenza (9).

Al momento della stesura del presente lavoro non vi sono altri studi che abbiano valutato le conoscenze, le misure preventive adottate e la percezione del rischio professionale degli igienisti dentali in relazione al COVID-19. Vi sono lavori però che hanno coinvolto odontoiatri e che considerano, attraverso la somministrazione di un questionario, diversi aspetti della pratica clinica (6,10,11).

Lo stato di salute dei dentisti lombardi, provenienti quindi da un’area ad alta prevalenza di contagi, e le misure di contenimento adottate per contrastare la diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 è stato recentemente indagato. Anche se una percentuale piuttosto elevata del campione ha riportato sintomi riconducibili all’infezione, solo un piccolo numero di soggetti sono risultati positivi a COVID-19. Un alto numero di intervistati ha riferito di essere preoccupato di contrarre l’infezione durante l’attività lavorativa (6). Stesso dato è anche emerso da una indagine svolta sui dentisti italiani dell’area di Modena e Reggio Emilia, che rivela che circa l’85% dei dentisti riferisce di aver paura di contrarre l’infezione (11).

Un recente sondaggio condotto su 338 tra dentisti e igienisti dentali israeliani ha valutato gli aspetti psicologici correlabili alla pandemia. I risultati hanno rilevato un elevato disagio psicologico tra coloro che presentano già una patologia e che temono di poter essere infettati dal paziente (12). Preoccupazione, tra l’altro, emersa anche dal presente sondaggio; infatti gli igienisti dentali italiani non sono per nulla sicuri o solo un po’ fiduciosi di poter evitare di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2 e ritengono che l’infezione possa rappresentare un rischio professionale.

L’igienista dentale, a causa dell’aerosol prodotto dagli strumenti durante le procedure di igiene orale e della stretta vicinanza fisica al paziente, è tra le professioni maggiormente esposte al rischio di infezione anche a causa della prolungata esposizione all’agente patogeno (5). Di conseguenza è importante che nello studio odontoiatrico vengano adottate adeguate misure di protezione per evitare la diffusione del virus. A differenza di altri agenti patogeni che si trasmettono attraverso il sangue, la trasmissione aerea del SARS-CoV-2 fa sì che si debbano seguire scrupolosamente le procedure e le linee guida incentrate sulla riduzione della quantità di aerosol generata e gestirla in modo efficace. I dati raccolti mostrano che sono stati adottati dispositivi di protezione personale (DPI) da tutti gli igienisti dentali intervistati e il filtrante facciale FFP2 o FFP3, seppur di difficile reperibilità in piena emergenza COVID-19, è stato adottato da un discreto numero di essi. La quasi totalità dei professionisti ha dichiarato di aver adottato occhiali protettivi o visiera a protezione degli occhi da eventuali schizzi di saliva o aerosol.

In questo sondaggio solo un piccolo numero di igienisti dentali ha dichiarato di aver contratto il virus. Gli igienisti risultati positivi al COVID-19 sono provenienti da tutte e tre le aree a diversa prevalenza di casi. Questo può voler significare che il rischio di contrarre l’infezione nell’attività clinica era simile in tutte le aree grazie alle corrette misure protettive adottate durante l’attività lavorativa. Numerosi però sono stati gli intervistati che hanno dichiarato di avere sintomi o segni riconducibili a COVID-19. Quelli maggiormente dichiarati sono stati la febbre, la spossatezza, il mal di gola, il mal di testa, la tosse e la congestione nasale. Tuttavia tali sintomi sono riconducibili anche a influenze stagionali tipiche del periodo in cui è stato svolto il sondaggio.

Un aspetto positivo riportato dal presente studio è che la maggior parte dei partecipanti è a conoscenza della modalità di diffusione e trasmissione del COVID-19, appresa anche attraverso la partecipazione a corsi di formazione a distanza, e tutti hanno adottato misure di contenimento del virus incrementando le abituali misure di controllo delle infezioni (si rimanda alle “Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la fase 2 della pandemia Covid-19”).

Un gran numero di igienisti dentali si è mostrato interessato a voler eseguire il test sierologico per la ricerca degli anticorpi anti SARS-CoV-2 prima di riprendere l’attività lavorativa e una parte consistente ha dichiarato di non voler riprendere l’attività sino all’esito del test.

Nonostante solo un piccolo numero di intervistati (206 igienisti dentali) abbia dichiarato di avere un contratto come dipendente di struttura privata, 181 igienisti dentali hanno dichiarato di aver avuto difficoltà nel concordare la sospensione dell’attività lavorativa con il proprio datore di lavoro. Si potrebbe ipotizzare che tra questi ultimi vi siano soprattutto igienisti che svolgono la loro attività come dipendenti di struttura privata.

Un primo limite del presente lavoro è rappresentato dal fatto che i dati raccolti si riferiscono a un breve periodo di tempo in cui il rapido diffondersi dell’epidemia stava avendo un peso non indifferente sull’aspetto psicologico dei professionisti. Questo può influire sulle misure precauzionali adottate che possono subire sostanziali modifiche al ridursi del numero di casi da COVID-19.

Inoltre, non tutti i partecipanti allo studio hanno restituito il questionario compilato in ogni sua parte e questo può, per alcuni aspetti valutati, ridurre l’attendibilità dei dati raccolti.

Conclusione

Questo sondaggio fornisce una panoramica dettagliata della situazione lavorativa e di salute che gli igienisti dentali hanno vissuto durante la massima diffusione di SARS-CoV-2 in Italia.

Nonostante la professione odontoiatrica sia la più esposta al contagio per via della vicinanza prolungata con il cavo orale del paziente, solo 7 igienisti dentali sono risultati positivi a SARS-CoV-2. La maggior parte degli igienisti dentali ha seguito un corso di formazione su COVID-19 e conoscendo le modalità di trasmissione del virus, è aggiornato sulle modalità di controllo dell’infezione e sulle misure protettive e i dispositivi di protezione da utilizzare per ridurre il diffondersi del contagio.

Ringraziamenti

Tutte le persone che hanno preso parte allo studio sono state menzionate dagli autori. Un ringraziamento va alla Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM) e delle Professioni sanitarie tecniche, della prevenzione e della riabilitazione e ai Presidenti e Referenti delle Commissioni d’Albo degli igienisti dentali italiani che hanno contribuito alla diffusione del sondaggio.

  • Presidenti e Referenti Commissioni d’Albo Igienisti Dentali
  • Ancona – Ascoli Piceno – Macerata – Fermo: Marco Galassi
  • Bari – Taranto – BAT: Antonia Abbinante
  • Belluno – Treviso – Vicenza: Silvia Zen
  • Bergamo: Laura Antonia Marino
  • Bologna: Ester Beccabunca
  • Bolzano: Massimo Roperti
  • Brescia: Annalisa Sibille
  • Brindisi: Sarah Passaseo
  • Cagliari – Oristano: Daniela Cabras (Referente)
  • Caltanissetta – Agrigento: Antonio Commendatore (Referente)
  • Catania: Sergio Santangelo
  • Catanzaro – Crotone – Vibo Valentia: Teresa Cinzia Arturi
  • Cosenza: Carmen Forte
  • Enna: Isabella Mazzarisi (Referente)
  • Ferrara: Maria Giuliana Lodi
  • Firenze – Pistoia – Prato – Arezzo-Lucca – Massa Carrara: Valentina Guidi
  • Foggia: Ruggiero Damato
  • Forlì – Cesena – Rimini: Orietta Francesca Riccardi
  • Frosinone: Maria Mascetti
  • Genova – Imperia – Savona: Paola Gavoglio
  • L’Aquila – Chieti – Pescara – Teramo: Lucia Zugaro
  • Latina: Alessandro Mastrogiovanni
  • Lecce: Gianluigi Palmieri
  • Messina: Igor De Pasquale
  • Milano – Como – Lecco – Lodi – Monza Brianza – Sondrio: Giuliana Bontà
  • Modena – Reggio Emilia: Simona Barone
  • Napoli – Avellino – Benevento – Caserta: Fabio
  • Rutigliani
  • Novara: Alessandra Matassa (Referente)
  • Palermo: Rita Coniglio
  • Parma: Chiara Camorali
  • Pavia: Jasmine Cossali
  • Perugia – Terni: Laura Federici
  • Pesaro – Urbino: Roberta Cimarossa
  • Piacenza: Sara Bernardelli
  • Pisa – Livorno – Grosseto: Maurizio Luperini
  • Potenza – Matera: Giuliana Caterina Durante
  • Ragusa: Salvatore Cannizzaro
  • Ravenna: Lorenzo Zangheri
  • Reggio Calabria: Veronica Garruzzo
  • Roma: Domenico Tomassi
  • Salerno: Alfonso Santonicola
  • Sassari – Olbia-Tempio: Antonina Mura
  • Siena: Rossella Bonci
  • Siracusa: Giuseppe Lipani
  • Torino – Aosta – Alessandria – Asti: Monica Castellaro
  • Trapani: Maria Angileri
  • Trento: Maria Francesca Sinni
  • Trieste – Gorizia – Udine – Pordenone: Ardi Hasa
  • Varese: Antonella Silvestri
  • Venezia – Padova: Elena Assenzio
  • Verona: Francesca Spampinato
  • Viterbo: Anna Claudia Pallotta
  • Finanziamenti
  • Questa ricerca non ha ricevuto alcuna sovvenzione da enti no-profit o agenzie di finanziamento pubblico o commerciale.

Contributi degli autori

GB, MGC e GC hanno progettato e pianificato lo studio; GB, MGC e GC hanno creato il questionario e lo hanno testato; GB ha inviato il questionario e raccolto i dati; GC ha eseguito l’analisi statistica, GB, MGC e GC hanno scritto la bozza del manoscritto e creato le tabelle. Tutti gli autori hanno scritto le loro conclusioni. Gli autori hanno letto e approvato il manoscritto.

Conflitto di interessi

Gli autori dichiarano di non avere alcun conflitto di interesse.

Bibliografia:
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  3. Gazzetta Ufficiale Lunedì, 9 marzo 2020. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2020/03/09/62/sg/pdf
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  8. Gazzetta Ufficiale Domenica, 8 marzo 2020. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2020/03/08/59/sg/pdf
  9. Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della prevenzione e della riabilitazione. https://webiscritti.tsrmweb.it/Public/RicercaIscritti.aspx
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