I pilastri della prevenzione

pilastri della prevenzione

La ripresa dell’attività clinica dell’igienista dentale post lock down, fase 2 è, graduale e comporta necessariamente modifiche nell’ergonomia e dei protocolli di sicurezza a tutela dell’operatore e del paziente.

Lo studio odontoiatrico deve adattarsi per azzerare il rischio di contagio da Sars-Cov-2.
La mission dell’igienista dentale da sempre è centrata sull’attuazione protocolli di prevenzione primaria e secondaria.

In questa fase emergenziale, dove le procedure generanti aerosol e droplet sono considerate tra le più a rischio, è importante per la tutela della salute del paziente intercettare precocemente problematiche che potrebbero essere correlate a un danno sistemico per l’organismo.

Il ruolo chiave della seduta di igiene orale professionale dovrebbe essere assimilato a una campagna di istruzione e motivazione al corretto controllo del biofilm batterico e alla sensibilizzazione dell’importanza di mantenere lo stato salute.

Per salute orale non si intende solamente assenza di malattia (come da definizione dell’OMS) bensì molto di più; si tratta infatti di una condizione che influenza fortemente lo stato di salute e di benessere della persona.

La funzione dei denti non è limitata alla sola masticazione, questi, infatti, per la loro collocazione e il rapporto con labbra, guance e lingua, hanno un ruolo essenziale anche nella fonazione e nella vita relazionale: l’impossibilità di sorridere, a causa di una bocca poco “curata” può rappresentare una notevole limitazione ai rapporti sociali e quindi alla vita di relazione dell’individuo.

Le malattie del cavo orale colpiscono la stragrande maggioranza della popolazione italiana, sono strettamente legate agli stili di vita (igienici e alimentari) e sono provocate in larga misura dai batteri presenti nella placca dentaria. Le patologie che maggiormente colpiscono il cavo orale, come riportato dalle linee guida nazionali, sia in età evolutiva (ottobre 2008 e aggiornamento novembre 2013) sia in età adulta (dicembre 2009 e aggiornamento dicembre 2015) sono rappresentate dalla lesione cariosa, la gengivite e la malattia parodontale.

La mancanza di adeguati interventi di prevenzione porta ad alti valori di prevalenza di carie e di parodontopatie, con perdita precoce di elementi dentari causa di edentulismo (parziale o totale) e di conseguenti disagi funzionali ed estetici.

Le linee guida nazionali redatte dal Ministero della Salute raccomandano la prevenzione come pilastro contro le patologie del cavo orale. Proponiamo qui un riepilogo delle attività di prevenzione, a partire ovviamente dalle visite a cadenza periodica dall’igienista dentale, che sono necessarie a creare una consapevolezza nel paziente del proprio stato di salute, a far conoscere i mezzi oggi a disposizione per una buona prevenzione e a intercettare precocemente eventuali patologie.

PREVENZIONE DELLE LESIONI CARIOSE

La carie è una patologia multifattoriale a carattere infettivo. Un disequilibrio dell’ecosistema orale si determina quando le specie batteriche cariogene, in particolare streptococchi del gruppo mutans e Lactobacilli, aumentano numericamente a discapito delle specie saprofite. L’applicazione di misure preventive è necessaria per ridurre il rischio di nuove lesioni e per arrestare la progressione delle lesioni in fase iniziale. I fattori eziologici che concorrono a sviluppare la carie sono molteplici. La lesione cariosa progredisce attraverso una complessa interazione nel tempo tra i batteri acidogeni e i carboidrati fermentabili introdotti con la dieta e fattori legati all’ospite, quali la saliva e fattori di rischio ambientali quali lo stato socioeconomico.

TAB. 1 Valutazione del rischio di carie nei soggetti di età compresa tra 6 mesi e 5 anni. Fonte: Linee Guida nazionali in età evolutiva, Ministero della Salute

PROTOCOLLI NELL’ETÀ EVOLUTIVA

Valutazione del rischio
Come prima cosa bisogna valutare il rischio individuale di sviluppare le lesioni cariose (Tab. 1, 2) attraverso l’anamnesi odontoiatrica. La presenza anche di un solo elemento dentale (deciduo o permanente) cariato, curato o assente per carie rappresenta un fattorie di rischio per l’insorgenza di nuove lesioni cariose.

Le abitudini alimentari rappresentano un fattore di rischio per l’insorgenza della carie: per esempio l’assunzione di bevande e cibi contenenti carboidrati semplici è sconsigliata fuori dai pasti principali. Nei neonati sono fortemente sconsigliati l’uso del succhiotto edulcorato e del biberon contenete bevande zuccherine. Una corretta igiene orale è fondamentale per il mantenimento della salute dento-parodontale attraverso la rimozione meccanica di depositi molli dalle superfici orali. Un’insufficiente esposizione ai compositi fluorati rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di lesioni cariose. Altri potenziali fattori di rischio sono rappresentati dallo stato di salute generale, da patologie sistemiche, dalla disabilità e da un basso stato socioeconomico.

TAB. 2 Valutazione del rischio di carie nei sogggetti di età >6 anni. Fonte: Linee Guida nazionali in età evolutiva, Ministero della Salute
TAB. 3 Esempi di protocolli clinici professionali per il trattamento dei soggetti a rischio di carie < 6 anni.
Fonte: Linee Guida nazionali in età evolutiva, Ministero della Salute
TAB. 4 Esempi di protocolli clinici professionali per il trattamento dei soggetti a rischio di carie ≥ 6 anni.
Fonte: Linee Guida nazionali in età evolutiva, Ministero della Salute

Fluoro
La prevenzione della carie (Tab. 3, 4) attraverso l’utilizzo del fluoro è necessaria per tutti gli individui. Le modalità di somministrazione del fluoro sono per via sistemica (gocce, pastiglie, integratori, acque e alimenti) e/o per via topica (dentifricio, collutorio, gel e vernici).

Metodo per via sistemica: da preferire nei casi di oggettiva difficoltà all’uso del dentifricio come unica metodica di fluoroprofilassi e nei soggetti ad alto rischio di carie come metodica aggiuntiva all’uso del dentifricio.

Posologia:

  • da 6 mesi ai 3 anni somministrare 0,25 mg/die di fluoro con gocce;
  • da 3 a 6 anni somministrare 0,50 mg/die di fluoro con gocce o pastiglie.

Metodo per via topica: dai 6 mesi ai 6 anni di età, la fluoroprofilassi può essere effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno, in dose pea-size. Dopo i 6 anni la fluoroprofilassi viene effettuata attraverso l’uso di un dentifricio contenente almeno 1000 ppm di fluoro, 2 volte al giorno.

Sigillature
La prevenzione delle lesioni cariose dei solchi dei molari permanenti può essere eseguita attraverso la sigillatura, che consiste nella chiusura meccanica dei solchi dentari attraverso l’uso di materiali principalmente a base resinosa o cementi vetroionomerici. La sigillatura è tanto più efficace nella prevenzione quanto prima viene eseguita, ovvero dall’eruzione del primo molare permanente.

Tutti i soggetti a medio e alto rischio di carie richiedono misure preventive aggiuntive. È consigliato uno scrupoloso controllo dell’assunzione di carboidrati fermentabili, la somministrazione di integratori fluorati, l’applicazione domiciliare di gel o collutori al fluoro, l’applicazione professionale di fluoro (vernici, gel) e di vernici alla clorexidina una volta ogni tre mesi.

 

PROTOCOLLI NELL’ETÀ ADULTA

La carie dentale presenta un’elevata incidenza in Italia; è utile pertanto mettere in atto in tutta la popolazione, indipendentemente dall’età, ogni presidio per prevenirla. L’incidenza della patologia cariosa si può ridurre attraverso l’utilizzo di paste dentifricie fluorate, paste a base di caseina e calcio fosfato che contribuiscono ai processi di remineralizzazione delle superfici dentali.

Particolare attenzione va posta alla tipologia e alla frequenza dell’assunzione di alimenti. La sostituzione del saccarosio con lo xilitolo riduce l’incidenza della carie.

Una corretta igiene orale domiciliare prevede l’utilizzo adeguato dello spazzolino elettrico/manuale in aggiunta all’ausilio di presidi interdentali specifici, al fine di ridurre la presenza di placca dentale.

Anche in età adulta è altamente raccomandata la sigillatura dei solchi e delle fessure, in particolare in soggetti cariorecettivi.

A ogni modo è necessario impostare con il paziente un corretto programma di informazione e di educazione sull’importanza della prevenzione incentrato sulla rimozione delle abitudini viziate, sul cambiamento delle abitudini alimentari e sulle corrette abitudini di igiene orale domiciliare.

PREVENZIONE DELLE MALATTIE PARODONTALI

Le malattie parodontali sono patologie dell’apparato di supporto del dente caratterizzate da infiammazione che può limitarsi alla parte marginale gengivale o progredire con formazione di tasche parodontali, mobilità dentaria, riassorbimento dell’osso alveolare determinando negli stadi più avanzati la perdita degli elementi dentari.

La parodontite è sempre preceduta dalla gengivite: la prevenzione della gengivite, pertanto, consente un’efficace opera di prevenzione della parodontite.
I principali fattori di rischio per le malattie parodontali sono: fattori genetici e familiari, il fumo, patologie sistemiche, diabete e assunzione di farmaci.

PROTOCOLLI NELL’ETÀ EVOLUTIVA

Un’adeguata igiene orale, ottenuta attraverso la rimozione della placca batterica, rappresenta un fattore chiave nel mantenimento della salute del cavo orale. La placca è, infatti, la causa prima di malattia parodontale che, nella sua fase iniziale, si manifesta con la gengivite (infiammazione dei tessuti gengivali). Un buon livello di igiene orale, raggiungibile attraverso un efficace spazzolamento, ha un ruolo centrale nel mantenimento della salute del cavo orale, prevenendo la malattia parodontale e la lesione cariosa.

Nei neonati è buona noma che il genitore effettui, dopo la poppata, la detersione delle gengive con una garzina umida prima dell’eruzione dei denti. Dall’eruzione del primo dente deciduo, i denti vanno accuratamente puliti con garza o dito di gomma. L’utilizzo dello spazzolino va iniziato il prima possibile per far entrare in confidenza il bambino con esso. Il corretto spazzolamento dei denti deve essere eseguito almeno due volte al giorno dal genitore attraverso l’ausilio di spazzolino manuale/elettrico. Le corrette abitudini di igiene orale vanno acquisite durante l’infanzia per poi essere rafforzate durante l’adolescenza.

L’uso del filo interdentale richiede una buona manualità ed è consigliato quando il bambino sarà in grado di utilizzarlo correttamente, previa istruzione dell’igienista dentale.

PROTOCOLLI NELL’ETÀ ADULTA

Il controllo della placca dentale è una componente fondamentale nella gestione delle malattie parodontali. L’istruzione del paziente alle tecniche di igiene orale domiciliare deve essere parte integrante di ogni piano di trattamento. La frequenza dei richiami va personalizzata sulla base del livello di rischio del paziente che deve essere sempre inserito in un programma di mantenimento adeguato alla propria salute orale.

La terapia meccanica non chirurgica è la base del trattamento delle malattie parodontali e consiste nella strumentazione meccanica, sopra e sottogengivale, delle superfici radicolari, allo scopo di renderle biologicamente compatibili.

In aggiunta alla terapia causale è possibile associare l’utilizzo di antibiotici per via topica o sistemica.

Per creare consapevolezza e ottenere risultati è necessario fornire al paziente informazioni dettagliate sul suo stato dentale e sulle relazioni che intercorrono tra la presenza di placca dentale e tartaro nella bocca e la localizzazione delle zone che risultano colpite dalla malattia.

Le istruzioni di igiene orale devono riguardare le metodiche appropriate e personalizzate sul singolo paziente, per un’efficace rimozione della placca batterica del cavo orale mediante l’utilizzo di spazzolino e strumenti per la detersione delle superfici interprossimali.

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