La Costituzione Etica Intervista della professoressa Maria Rita Giuca all’avvocato Laila Perciballi

Referente per le relazioni con la cittadinanza e la promozione dei valori dell’Ordine per la Fno tsrm e pstrp Coordinatrice Progetto “Costituzione etica”Coordinatrice Progetto “revisione dei 19 codici deontologici alla luce dei valori della Costituzione etica” 

1.

Avvocato Perciballi, il 3 Luglio, la Federazione Tsrm e Pstrp ha presentato la “Costituzione etica” delle 19 professioni sanitarie e Lei è il coordinatore del progetto: quali sono le sue considerazioni della giornata?

Il 3 luglio è stata una giornata davvero intensa e piena di emozioni dato che si è aperta la celebrazione della Costituzione etica della Federazione sulle note dell’Inno di Mameli. Ebbene, nella cornice romana dell’Auditorium Antonianum si è dato luogo alla presentazione della Costituzione etica, progetto che ho avuto l’onore di coordinare per due anni e che costituisce la “base valoriale comune” delle 19 professioni sanitarie. La prima parte della giornata è stata caratterizzata da molti saluti istituzionali, a partire dal Ministro della Salute Roberto Speranza che ha scritto il messaggio con cui si apre l’introduzione della Costituzione e che ci ha onorati della sua presenza. Come ha affermato il precedente presidente Alessandro Beux (con cui è stato ideato e dato il via il progetto), la costituzione rappresenta il nostro cammino di valori. Si tratta di un testo importante, innovativo e coraggioso, “la pietra angolare, elemento solido su cui costruire nella giusta direzione e con la giusta proporzione. Non è un caso che il primo documento multiprofessione deliberato all’unanimità, il 2 luglio, nella medesima sede, dal Consiglio nazionale attenga ai valori; sarebbe stato impensabile poter strutturare nelle fondamenta e orientare un contesto come quello della Federazione se non partendo da ciò che unisce”. Ebbene, come ha dichiarato la neoeletta presidente Teresa Calandra, l’ambizioso progetto ha consentito alle nostre 19 professioni di conoscersi e di imparare a stare insieme, in armonia, nella casa comune. A beneficiarne saranno non solo i cittadini, ma lo stesso Sistema sanitario perché potrà contare su professionisti migliori. La Federazione nazionale ha realizzato un documento dal linguaggio semplice, chiaro, corretto e comprensivo, in cui si possano rispecchiare tutte le professioni dell’Ordine e costituisce da oggi il punto di riferimento nostro e delle persone assistite con cui i “nostri” professionisti sanitari entreranno in qualsiasi forma di relazione. La responsabilità derivante dai contenuti della Costituzione etica sarà l’impegno costante a mantenere nelle intenzioni, nella progettazione e nello svolgimento delle attività un comportamento retto, fondato sull’esercizio della libertà e ispirato alla solidarietà, coerente con i doveri e finalizzato alla tutela del bene della persona, della comunità.

2.

Di quanti articoli è composta la Costituzione etica? Come si è sviluppato il progetto?

Dal concetto di Persona al tema dell’Equità: sono 48 gli articoli che compongono la Costituzione etica della Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione che, dopo un percorso durato due anni, è giunta alla sua tappa conclusiva con la presentazione ufficiale del 3 luglio. Il progetto denominato “Etica, deontologia e responsabilità professionale quale comune codice denominatore” è nato nel maggio 2019. Sin dall’inizio del suo cammino la Commissione, costituita a luglio 2019 da 19 componenti effettivi e 19 componenti supplenti indicati dalle associazioni maggiormente rappresentative (che, all’epoca, vicariavano le Commissioni di albo nazionali elette solo nell’autunno dell’anno scorso), si è data il compito di individuare elementi valoriali trasversali. Ebbene, nell’ambito del 1° Congresso nazionale della FNO TSRM e PSTRP (tenutosi a Rimini i giorni 11, 12 e 13 ottobre 2019), sulla base del risultato della “caccia al decalogo” lanciata all’interno della “casa comune”, è stata presentata la prima cornice valoriale individuata nelle seguenti parole chiave:  persona, salute, responsabilità, relazione, informazione, competenza, consenso, multiprofessione, privacy ed equità.

Il decalogo, dunque, declina le parole ritenute più significative e importanti dal punto di vista etico e deontologico, per l’insieme delle professioni. Su tale base, il progetto interdisciplinare e multiprofessionale ha proseguito nel suo cammino attraverso un profondo lavoro di studio e di comparazione di tutti i codici etici e deontologici, nazionali, europei e internazionali, nonché delle normative, delle raccomandazioni, delle convenzioni, ripartendo i contenuti presenti nelle parole chiave in macroaree tematiche. A pochi mesi dall’inizio dei lavori, quando la Costituzione etica portava i suoi valori in un tour di incontri in presenza nelle varie città d’Italia (Bologna, Firenze, Torino, Roma, Rimini, Montecatini Terme, Pisa), la crisi da Covid-19 ha fermato il viaggio, ma al contempo ha donato un insieme di sentimenti ed energie irripetibili, contribuendo a dare un’impennata incredibile ai gruppi di lavoro che ogni giorno si sono incontrati on line. Durante la pandemia la Commissione ha preso ancora più coscienza dell’importanza del proprio ruolo e del profondo significato del cammino intrapreso e, coltivando quotidianamente il rispetto e la cooperazione interprofessionale e multiprofessionale, ha inteso affermare la “centralità della persona” e il “diritto alla salute”, anche attraverso la “sicurezza delle cure”, e su questa via ha cercato di restituire effettività ai principi fondamentali di universalismo, uguaglianza e solidarietà, riconoscendo il diritto di ”ogni persona di accedere, anche con l’uso delle tecnologie digitali, al Servizio sanitario nazionale, comunque organizzato e articolato sul territorio”. Nell’elaborare tale riflessione, la Commissione ha rilevato come sia necessario aver “cura” delle persone, delle comunità, del territorio, dell’ambiente e, per far ciò, sia altresì doveroso avere le risorse umane, professionali, strumentali, tecnologiche, strutturali, territoriali, sociali e, in ultimo ma non per importanza, economiche per le sfide che la società, di volta in volta, impone di affrontare. Ebbene, nei mesi di pandemia, i valori della Costituzione etica sono stati la “cura” per tutte le espressioni della fragilità, il laboratorio permanente è stato attento a recepire i cambiamenti, specie quelli introdotti dagli strumenti della società digitale, che hanno permesso di superare le barriere del distanziamento e dell’isolamento. Il 2 febbraio 2021, alla presenza (online) della Commissione della Costituzione etica, dei componenti del Comitato centrale della FNO TSRM e PSTRP, dopo gli incontri mensili della Commissione e le consultazioni pubbliche interne avvenute il 27 maggio e il 9 novembre 2020 (giorno in cui veniva approvato il passaggio della denominazione da Codice etico unico a Costituzione etica), la carta veniva approvata. La Federazione ambiva a un testo che fosse anche condiviso dalle altre Federazioni, dalle Istituzioni e dalla cittadinanza, per cui, lo stesso 2 febbraio, veniva avviata la Consultazione pubblica della Costituzione etica. Sino alla mezzanotte del 21 febbraio 2021, tutte le parti interessate hanno fatto pervenire osservazioni, suggerimenti, critiche e proposte, al fine di migliorare il testo sia nei contenuti sia nella forma. A seguito della chiusura della consultazione pubblica, il gruppo di coordinamento è tornato a incontrarsi quotidianamente per studiare i contributi giunti, introducendo modifiche coerenti con l’impianto del testo che hanno apportato miglioramenti al documento. L’8 aprile 2021, la Costituzione etica, nella sua versione definitiva, è stata approvata dalla Commissione della Costituzione etica, poi ratificata dal Comitato centrale per essere, in seguito, presentata al Consiglio nazionale e alle Commissioni di albo nazionali, che l’ha approvata all’unanimità e giunta così alla sua celebrazione lo scorso 3 luglio.

3.

Cosa le ha dato questo progetto dal punto di vista personale e professionale?

Questo progetto mi ha cambiato profondamente sia dal punto di vista personale sia professionale, anche per il particolare contesto pandemico nel quale si è sviluppato e per l’affetto (di cui sono grata a tutti) tra i componenti della commissione e del Comitato Centrale che ha contraddistinto questo cammino. Abbiamo vissuto quotidianamente le sofferenze, i lutti, i dilemmi etici e bioetici che, ogni giorno, le cronache ci imponevano di affrontare. La Costituzione etica è la risposta della Federazione, e di tutti noi che vi abbiamo lavorato alacremente, alla crisi pandemica. Anche se non è mai menzionata la parola pandemia, la crisi da Covid-19 ha donato un insieme di sentimenti ed energie “irripetibili”.

Abbiamo collaborato e condiviso ogni parola con spirito di squadra. Certamente non siamo stati “perfetti”, ma i valori espressi nella Costituzione etica troveranno esplicitazione nell’agire di ciascun professionista sanitario che saprà adattarli al proprio profilo professionale attraverso l’aggiornamento dei Codici deontologici che le Commissioni di albo nazionali promuoveranno, ma soprattutto attraverso la cura delle persone, delle relazioni, delle comunità e dell’ambiente. Ebbene, per il mio cambiamento frutto del cammino fatto e di quello che c’è da fare, desidero ringraziare tutti: ringrazio il Presidente uscente  Alessandro Beux, che ha creduto in me, l’attuale Presidente Teresa Calandra, che ha rinnovato la sua fiducia e ha confermato il mio ruolo all’interno della Federazione,  tutti i componenti del Comitato centrale, attuale e precedente, il gruppo di coordinamento e l’intera commissione. 

4.

Ora che è stata approvata la Costituzione etica, ci sono altre iniziative in programma?

La Costituzione etica della Federazione, che rappresenta un progetto unico al mondo, va letta, studiata e praticata, prendendo le mosse dai principi fondamentali che costituiscono la sua ragione d’essere. Con spirito di solidarietà e senso di responsabilità, la “casa comune”, con la propria Costituzione, attraverso una continua campagna di informazione ed educazione, chiede alle Istituzioni di modificare le scelte del passato e di disegnare insieme, e in sicurezza, le nuove rotte del camminare in “relazione” con le persone, con i professionisti sanitari, con le famiglie e le comunità, in una società che rispetti i principi inviolabili della persona e dell’ambiente individuati nella Costituzione etica della Federazione. È necessario sburocratizzare, educare le persone all’uso delle tecnologie per semplificare i percorsi di accesso ai servizi, colmare le disuguaglianze digitali e adoperarsi affinché l’Italia viaggi tutta alla stessa velocità di connessione. È necessario saper usare la tecnologia per attuare quella rivoluzione digitale che sia di aiuto anche alla salute ambientale. La Costituzione etica è un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza, dato che adesso riprende il viaggio tra le città grazie alla campagna di educazione e relazione, condivisione e partecipazione che abbiamo messo in campo, e continuerà in parallelo all’altro progetto: quello di revisione dei codici deontologici. Ci auguriamo che un giorno non troppo lontano la Costituzione etica della Federazione venga adottata da tutte le 30 professioni della sanità e, dalle dichiarazioni rese dai politici presenti, dai vertici delle altre Federazioni, dall’ISS, il sogno non sembra troppo lontano dal realizzarsi. Nel corso di questi due anni abbiamo avuto, ancora una volta, conferma che lavorare insieme accresce ciascuno di noi e che se si sogna da soli resta solo un sogno, se si sogna insieme i sogni diventano realtà, come accaduto con la Costituzione etica della Federazione.

5.

Quale collegamento c’è tra la persona assistita, la fragilità, la salute ambientale e l’identità digitale?

Quando si pensa alla vulnerabilità, il pensiero corre ai protagonisti più immediati ovvero alle persone assistite e ai loro bisogni. È esperienza ancora in essere quella del Covid-19 che ci pone in luce tutte le criticità della sanità e della società, ma anche le opportunità. Con il laboratorio permanente della Federazione, che ho l’onore e l’opportunità di coordinare, si vuole sottolineare come la tecnologia sia uno strumento fenomenale, da modulare con una guida umanizzata, attraverso percorsi formativi di educazione al concetto di cura della persona, delle comunità, dell’ambiente. Esistono diversi livelli di vulnerabilità e fragilità, molti dei quali sono stati esplicitati dall’invisibile virus, e la sanità deve captare queste molteplicità. Bisogna stare attenti alla salute ambientale, anche attraverso l’uso delle tecnologie, e aver cura non solo dei pazienti, ma anche delle loro persone di riferimento (caregiver) e degli stessi professionisti sanitari, troppo caricati da questa emergenza protrattasi sine die. La prossimità, la domiciliarità, la territorialità sono la strada indicata per dare risposte vere ai bisogni di salute. Nel corso della pandemia la Costituzione etica è stata attenta – come ha sottolineato il Ministro Speranza – non solo ai principi della Costituzione della nostra Repubblica, ma anche «ai temi della salute ambientale e della rivoluzione digitale che stanno animando gli investimenti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha destinato alla riforma del Paese e del suo prezioso servizio sociosanitario». È necessario sburocratizzare, usare la tecnologia per semplificare i percorsi di accesso ai servizi. Per fare ciò è indispensabile educare le persone assistite, le persone di riferimento, i professionisti sanitari e tutti gli stakeholder all’uso delle tecnologie. Ciò consentirà di dare effettività al pari diritto di «ogni persona di accedere, anche con l’uso delle tecnologie digitali, al servizio sanitario nazionale, comunque organizzato e articolato sul territorio».