Linguaggio silenzioso: l’impatto della comunicazione non verbale

Linguaggio silenzioso: l’impatto della comunicazione non verbale
Linguaggio silenzioso: l’impatto della comunicazione non verbale

L’Importanza della Comunicazione Non Verbale

Nel mondo dell’odontoiatria, le competenze tecniche sono fondamentali, ma non sono sufficienti da sole per garantire un’esperienza positiva per il paziente. La comunicazione non verbale, ovvero l’insieme di segnali che trasmettiamo attraverso il corpo, le espressioni facciali, il tono di voce e la postura, gioca un ruolo cruciale nel rapporto tra igienista dentale e paziente.

Negli anni ’60, lo psicologo Albert Mehrabian della UCLA di Los Angeles pubblicò alcuni studi di grande valore sul tema della comunicazione umana, in particolare sulla comunicazione non verbale. Asserì che questa costituisce il 55% della comunicazione umana, contro il 38% di quella paraverbale e il 7% della verbale. Con i suoi studi dimostrò che circa il 70-93% della comunicazione umana è metacomunicazione. Questo dato sottolinea quanto sia importante per gli operatori sanitari sviluppare una consapevolezza e un controllo efficaci del proprio linguaggio del corpo.

La comunicazione non verbale pesa così tanto sul complesso comunicativo generale, in quanto epigeneticamente l’uomo l’ha appresa per prima. È infatti la comunicazione più ancestrale, più antica e immediata che l’uomo ha conosciuto prima ancora di sviluppare il linguaggio, ovvero quella che utilizzava in epoca preistorica quando ancora non si era portato in posizione eretta.

Linguaggio silenzioso: l’impatto della comunicazione non verbale

Anche nello sviluppo del bambino si trovano elementi di comunicazione non verbale ben antecedenti allo sviluppo del linguaggio: prima che il bambino inizi a parlare, questo tipo di comunicazione è già presente. A poche settimane di vita compare nel neonato il sorriso spontaneo, ovvero un riflesso non associato a un messaggio specifico che il bambino vuole trasmettere; tale capacità diventerà volontaria solo successivamente a partire dai tre mesi. Dovremo aspettare i 12 mesi per notare il manifestarsi della comunicazione verbale, la quale è anticipata da altri elementi di comunicazione non verbali sottoforma di gesti. Uno di questi è il “pointing”, che rappresenta la modalità utilizzata dal bambino per indicare gli oggetti con finalità comunicativa complessa; tale abilità si manifesta intorno ai nove mesi ed è seguita dai gesti rappresentativi che compaiono intorno all’anno di vita, come salutare o fare “no” con la testa, che compaiono poco prima dell’anno di vita.

È chiaro quindi come sia imprescindibile la prevalenza della comunicazione non verbale e paraverbale nella vita umana, nonché la sua assoluta predominanza nelle interazioni.

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Elementi chiave della Comunicazione Non Verbale in odontoiatria

Contatto Visivo

Il contatto visivo è uno dei primi elementi che un paziente percepisce durante l’incontro con l’igienista dentale. Un contatto visivo diretto, ma non invadente, può trasmettere attenzione e interesse genuino. Tuttavia, è importante saper bilanciare il contatto visivo, poiché uno sguardo troppo fisso può risultare intimidatorio, soprattutto in momenti di alta tensione per il paziente.

Espressioni facciali

Le espressioni facciali sono particolarmente rilevanti nel setting odontoiatrico, dove i pazienti spesso esprimono preoccupazioni o ansie legate alle cure. Un sorriso sincero e rassicurante può mettere a proprio agio il paziente, riducendo lo stress. Al contrario, un’espressione neutra o distratta potrebbe essere interpretata come indifferenza, compromettendo la fiducia del paziente.

Postura e posizione del corpo

La postura riflette molto del nostro stato d’animo e del nostro approccio professionale. Una postura rilassata e aperta trasmette disponibilità e calma, mentre una postura rigida o chiusa può comunicare tensione e distacco. Inoltre, la posizione del corpo rispetto al paziente è cruciale: avvicinarsi troppo precocemente, prima di aver stabilito un legame, può invadere lo spazio personale, mentre mantenere una distanza eccessiva potrebbe far sentire il paziente trascurato.

Gesti e movimenti delle mani

I gesti, specialmente quelli compiuti con le mani, possono avere un impatto significativo sulla percezione del paziente. Movimenti lenti e controllati trasmettono sicurezza e competenza, mentre gesti bruschi o eccessivi possono aumentare l’ansia dell’assistito. Spiegare le procedure mostrando gli strumenti più innocui in modo calmo (non quelli che posseggono punte o lame) e utilizzare gesti delicati aiuta a ridurre la paura dell’ignoto.

Prossimità fisica

La gestione della distanza fisica tra l’igienista dentale e il paziente è essenziale. Mantenere una distanza appropriata è fondamentale per rispettare lo spazio personale del paziente, soprattutto durante le fasi preliminari della visita. Durante il trattamento, la prossimità è inevitabile, ma può essere mitigata da gesti rassicuranti e da un approccio delicato.

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L’Impatto della comunicazione non verbale sull’esperienza del paziente

La comunicazione non verbale non solo influisce sulla percezione del paziente riguardo alla qualità del trattamento, ma può anche determinare l’esito emotivo dell’intera esperienza. Un paziente che si sente compreso e trattato con gentilezza è più propenso a seguire le indicazioni post-trattamento, a tornare per visite regolari e a raccomandare lo studio ad altri. Padroneggiare la comunicazione efficace, soprattutto non verbale dato il suo peso, è quindi un elemento che si inserisce non solo nella creazione dell’alleanza terapeutica con il paziente, ma costituisce anche fattore di marketing personale.

Strategie pratiche per migliorare la comunicazione non verbale

Autoconsapevolezza

Il primo passo per migliorare la comunicazione non verbale è sviluppare una maggiore consapevolezza di come ci si presenta. Può essere utile osservare il proprio comportamento allo specchio o chiedere feedback ai colleghi su eventuali atteggiamenti inconsapevoli che potrebbero essere migliorati.

Coerenza tra verbale e non verbale

È fondamentale che il linguaggio verbale sia coerente con quello non verbale. Incongruenze tra ciò che viene detto e ciò che viene comunicato attraverso il corpo possono generare confusione e sfiducia nel paziente. Ad esempio, rassicurare verbalmente il paziente mentre si ha un’espressione tesa o si fanno movimenti rapidi può risultare controproducente.

Creare un ambiente accogliente

Oltre alla comunicazione individuale, anche l’ambiente dello studio dentistico comunica qualcosa al paziente. Un ambiente ordinato, con colori rilassanti e una buona illuminazione, può ridurre l’ansia e rendere l’esperienza più piacevole. A questo si aggiunge l’importanza di piccoli dettagli, come un sorriso all’accoglienza o un gesto di benvenuto, che possono fare la differenza.

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Il potere del non detto

In odontoiatria, il linguaggio del corpo non è solo un complemento alla comunicazione verbale, ma un elemento fondamentale che può influenzare significativamente l’esperienza del paziente. Migliorare la consapevolezza e la gestione della comunicazione non verbale non solo rafforza il rapporto con il paziente, ma contribuisce anche a costruire un ambiente più sereno e accogliente. Come professionisti della salute, investire nella comunicazione non verbale è un passo essenziale per offrire un’assistenza completa e centrata sulla persona.

Bibliografia

  1. Gangale M, Ghianda L. Comunicazione emozionale in odontoiatria. Quintessenza edizioni: Milano, 2020.
  2. Mehrabian, A. (2017). Nonverbal communication. Routledge.
  3. Camaioni L, Di Blasio P. Psicologia dello sviluppo. Il Mulino: Bologna, 2007.