Meglio prima che tardi

La salute orale dalla madre al bambino

Immagine: Mary Cassatt, Peasant Mother and Child, c. 1894 - commons.wikimedia.org

Early Childhood Caries è la più comune malattia cronica infantile, con circa 1,8 miliardi di nuovi casi all’anno a livello globale

 

Il termine gravidanza deriva dal latino gravis “peso” e gestazione da gestàre “portare assiduamente con sé”, potendo così parafrasare la gravidanza come un “accogliere in sé il carico”, sia fisico che emotivo.

La gravidanza è definibile come uno stato parafisiologico in cui l’organismo della donna si predispone ad assecondare lo sviluppo di un bambino, ma, insieme alle trasformazioni fenotipiche del corpo femminile, abbiamo anche il mutamento della sfera emozionale della mamma, che inizia a porsi nella prospettiva di un dualismo viscerale. Il mistero di ciò che sta crescendo dentro di lei fa sì che la neomamma si emozioni fin dalle prime ecografie e si commuova nel vedere come le braccia, le gambe e le manine del piccolo si siano già formate. Nonostante a oggi le donne siano molto informate sullo stato di sviluppo morfologico del feto, anche mediante applicazioni per cellulari che ne illustrano l’accrescimento e la progressione, spesso ignorano come l’esordio dell’embriogenesi delle gemme dei denti decidui si collochi al secondo mese di gravidanza.

Ancora troppo spesso si è soliti pensare alla cavità orale come a un distretto avulso da implicazioni sistemiche e di come la salute del sistema stomatognatico non sia parte integrante dell’organismo nel suo insieme.

Le infezioni orali, per frequenza e complessità, sono delle grandi evocatrici di fattori proinfiammatori sistemici che possono avere impatto e rilievo nel decorso della gestazione e che pertanto non sono da trascurarsi in un periodo così delicato della vita.

Alla luce delle evidenze in merito è nostro dovere, in quanto guardiani della salute, informare i pazienti sul fatto che si debba arrivare preparati a una eventuale gravidanza e che tutto ciò che prima può risultare banale, se affrontato durante il decorso della gestazione, richiede molte più accortezze e una gestione più meticolosa al fine di tutelare il bambino e il suo accrescimento.

Allo stato attuale si registra come solo il 30% delle donne si rivolga a un odontoiatra durante i mesi della gestazione, anche se è ormai dimostrato come la presenza di carie, nella madre in attesa, aumenti il rischio di insorgenza di carie in dentatura decidua nel bambino (Raccomandazioni per la promozione della salute orale in età perinatale del Ministero della Salute, 2014).

Gli squilibri ormonali che spesso si manifestano, soprattutto nella transizione tra il primo e il secondo trimestre, predispongono le gengive all’infiammazione, coadiuvata da uno spazzolamento dei denti sempre più difficoltoso a causa delle nausee e degli attacchi acidi della iperemesi gravidica. Soggetti che prima della gravidanza hanno sempre avuto pochi problemi a carico di denti e parodonto possono ritrovarsi danneggiati da questo circolo vizioso e osservare un cambiamento improvviso all’interno della propria bocca.

La figura dell’igienista, così come quella dell’odontoiatra, deve essere volta all’accudimento di queste mamme, che si trovano a mutare la propria scala di priorità, postponendo la propria salute a favore di quella del figlio e non comprendendo come è solo attraverso la loro salute che il figlio possa crescere in forze.

Non è così insolito osservare come le neomamme, a seguito delle nausee, sviluppino una selettività nei confronti di alcune categorie di cibo (spesso molto zuccherate o molto acide) che rappresentano un ulteriore fattore di rischio sia per la madre stessa sia per il bambino, poiché è stato dimostrato come i figli siano più facilmente propensi ad apprezzare le medesime tipologie di alimenti.

30%

Allo stato attuale si registra come solo il 30% delle donne si rivolga a un odontoiatra durante i mesi della gestazione, anche se è ormai dimostrato come la presenza di carie, nella madre in attesa, aumenti il rischio di insorgenza di carie in dentatura decidua nel bambino

Una famosa frase di Ippocrate dice: “Ogni sostanza che noi mangiamo agisce sul corpo umano e lo modifica in qualche modo: da tali cambiamenti deriva l’intera vita dell’uomo, in salute, in malattia, in convalescenza”. L’educazione alimentare, infatti, è un altro tassello fondamentale che influisce in questo delicato periodo e che rappresenta la base per far crescere un bambino sano anche per quanto riguarda il cavo orale.

Durante la gestazione i bisogni nutrizionali della donna mutano e risultano notevolmente aumentati: bisogna sdoganare il “detto della nonna” che è necessario mangiare per due ed è fondamentale studiare delle strategie per un’alimentazione equilibrata e ricca di nutrienti importanti, come l’acido folico, il calcio, il magnesio, lo zinco e le vitamine, tra cui K, C, B-6 e B-12.

Per una corretta odontogenesi non è difficile immaginare come corretti livelli di nutrienti, che sono coinvolti nel metabolismo dei tessuti mineralizzati, come la vitamina D, C e il calcio siano fondamentali al fine di prevenire alterazioni a carico dello smalto dentario e pertanto una maggiore predisposizione allo sviluppo di carie nella prima infanzia.
Per quanto la gravidanza sia un accogliere in sé il carico da parte della mamma, non significa che non la si possa aiutare a portarlo con maggiore facilità, più consapevolezza e meno pensieri.

Ed ecco allora come la nostra figura sia importante al fine di garantire alla madre una maggiore informazione in merito alla prevenzione e alle possibilità di cura durante la gravidanza gettando basi forti, durante la fase perigestazionale, per una vita più in salute, per entrambi, anche dopo la nascita.