La pandemia COVID-19, come ormai ben sappiamo, causata dal virus SARS-CoV-2 appartenente al cluster dei β-coronavirus (1,2) e diffuso per la prima volta nel dicembre 2019 nella provincia di Wuhan (Hubei, Cina), è stata dichiarata nel marzo 2020. Il virus si diffonde, principalmente, tramite goccioline respiratorie durante il contatto ravvicinato (3).
Dal punto di vista patologico si evidenzia una sindrome respiratoria acuta e possibili problematiche a livello neurologico come mal di testa, vertigini, depressione, anosmia, encefalite, ictus, crisi epilettiche e sindrome di Guillain-Barret (4). Nel 97,5% delle persone i sintomi insorgono entro 11,5 giorni (3), anche se una parte della popolazione infettata risulta asintomatica o presenta sintomi lievi. Per questo l’utilizzo di dispositivi di screening (tamponi) risulta fondamentale per tenere sotto controllo il decorso della pandemia e porre in isolamento i soggetti positivi (5,6).
Oggi le vaccinazioni rappresentano la strategia migliore per consentire il ritorno alla normalità nell’ambito lavorativo, nell’istruzione e socializzazione (7).
Ciò che si vuole evidenziare in queste pagine è, però, l’effetto che la pandemia e il lockdown hanno avuto sui nostri pazienti da un punto di vista psicologico.
Gli effetti psicologici della pandemia
Le misure adottate dal governo e, nello specifico, dal Ministero della Salute per controllare la diffusione del virus hanno avuto un profondo impatto sulla vita sociale e lavorativa dell’intera popolazione. In seguito al lockdown e alla paura del contagio sono aumentate le problematiche a livello psicologico, tra i sintomi ricorrenti ritroviamo stress, ansia e depressione (8,9). Nel complesso, quasi un adulto su quattro ha sperimentato uno stress significativo e, soprattutto in Italia, si è registrato un aumento del 40% di sintomi d’ansia e depressione (10).
In numerosi studi si evince che una diminuzione della qualità della vita e l’incertezza, a causa di difficoltà finanziarie, possono esporre gli individui a maggiori rischi di sviluppare sintomi psicologici avversi (11). Le categorie più vulnerabili in questa situazione risultano essere il genere femminile, i soggetti celibi e senza figli, i pazienti affetti da patologie psicofisiche, gli adulti (≤ 50-40 anni), i disoccupati e il personale sanitario (12). Le più colpite sono state le donne in gravidanza, che spesso hanno avuto esiti negativi del parto (14). Per i bambini l’isolamento forzato è stato un’opportunità per passare del tempo in famiglia, per riprendere hobby/interessi e un’occasione per seguire un “ritmo di apprendimento individualizzato”.
Tuttavia, il lockdown ha portato anche a un aumento dei casi di violenza domestica e dei maltrattamenti su adolescenti (13).
Le persone anziane, che già erano soggette a tassi elevati di isolamento sociale e solitudine, rappresentano oggi la categoria più suscettibile agli effetti del distanziamento sociale (15). Infine, anche il personale medico e gli operatori sanitari sono sottoposti a notevoli pressioni psicologiche, che possono essere mitigate dal supporto di professionisti per promuovere forme di resilienza (16,17). In breve, la quarantena e le restrizioni obbligatorie hanno giocato un ruolo nell’aumento del tasso di eventi fatali o tentativi di suicidio: i dati nazionali in Italia hanno riportato una media di almeno cinque suicidi nel periodo da febbraio ad aprile 2020 (18,19).
Le categorie più vulnerabili in questa situazione risultano essere il genere femminile, i soggetti celibi e senza figli, i pazienti affetti da patologie psicofisiche, gli adulti (≤ 50-40 anni), i disoccupati e il personale sanitario
Gli effetti della pandemia sulla salute orale
Le restrizioni, l’impossibilità di recarsi se non per urgenze dal dentista e il forte stress psicologico hanno influenzato negativamente la salute orale della popolazione causando ageusia, alitosi, sanguinamento gengivale, ulcere orali, lesioni vescicolo-bollose e parodontopatie (20,21). Compito dell’igienista è continuare a motivare e istruire il paziente, nonostante il momento storico (22). Con l’uso delle mascherine, la frequenza dello spazzolamento è diminuita in modo significativo e le persone prestano meno attenzione all’igiene orale domiciliare.
Secondo gli esperti la pandemia lascerà le sue tracce anche nella cosiddetta “era post-Covid”. In odontoiatria, si parla di un aumento di particolari problematiche dentali come il bruxismo e le fratture dentali. È stato dimostrato come i problemi psicologici scaturiti dalle situazioni emergenziali, come la pandemia, hanno portato a problematiche nervose simpatiche e a vasocostrizione che a livello muscolare ha portato alla contrazione prolungata a livello della mandibola, definita come temporomandibular disorders (TMD) (23). Uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Periodontology sottolinea una possibile associazione tra le complicazioni causate da SARS-CoV-2 e la presenza di parodontite. Lo studio dimostra che i pazienti affetti da parodontite, una volta contratta l’infezione virale, possono avere dei gravi risvolti sistemici causati dall’alta carica batterica nel cavo orale. Pertanto, è fondamentale mantenere la salute parodontale promuovendo la prevenzione orale, così da evitare anche le complicazioni legate al COVID-19 (24).
Bisogna però anche sottolineare che in un altro studio si evidenzia che, dal confronto dei dati pre e post pandemici, è emersa una maggiore collaborazione da parte dei genitori durante l’igiene orale domiciliare dei propri figli, migliorando così l’igiene orale dei bambini (25). Per quanto riguarda, invece, i portatori di protesi, si sottolinea un maggiore interesse nei confronti dell’igiene orale e una maggiore frequenza di pulizia della protesi durante la pandemia. Tale aumento è dato principalmente dal concetto dell’oral health-related quality life: i pazienti prendendosi maggiormente cura delle loro protesi hanno migliorato la qualità della vita quotidiana.
Il ruolo sempre centrale dell’Igienista
In sintesi, per preservare la salute mentale si consiglia di rispettare la propria routine quotidiana, di dedicarsi al proprio benessere fisico e di avere una grande attenzione per l’igiene orale, sia per aumentare e preservare il livello di salute sistemica sia per incrementare il livello di cura di sé stessi e quindi migliorare anche l’umore. Inoltre, sarà sempre più importante l’aspetto motivazionale e la cura psicologica che l’igienista dentale, quale operatore sanitario, dovrà riservare ai propri pazienti (26).