Soft drink ed erosioni dentali: strategie di prevenzione e trattamento

Soft drinks and dental erosions: prevention and treatment strategies

FIG. 1 Aspetto delle lesioni erosive dello smalto (foto da: wikicommons).

INTRODUZIONE

L’erosione dentale è definita come un fenomeno patologico e cronico che causa la dissoluzione irreversibile dei tessuti duri dentali (1,2). È provocata da acidi di origine non batterica e non è direttamente associata a carie o fattori traumatici (1,2). Questo fenomeno può avere un impatto negativo sulla salute orale, in quanto può causare sensibilità dentale, una scarsa estetica e una perdita di dimensione verticale (2,3) (Fig. 1). Tutto ciò può determinare, inoltre, risvolti sociopsicologici e influire quindi negativamente sul benessere generale della persona. 

Di recente l’erosione dentale è stata identificata come un problema di salute orale emergente a livello globale, spesso sottovalutato (1), determinato dall’incremento del consumo di soft drink e delle continue nuove bibite proposte sul mercato (4).

I soft drink comprendono tutte quelle bevande analcoliche a base di acqua naturale o gassata con o senza anidride carbonica a cui vengono aggiunti aromi, zucchero o dolcificanti e altri ingredienti in proporzioni variabili; tali bevande possono inoltre contenere caffeina, taurina e/o gomma arabica e vengono spesso utilizzate anche nella preparazione di cocktail, facendo precipitare ulteriormente l’acidità della bevanda consumata (5). Nonostante siano state introdotte nel mercato delle bevande alternative non contenenti zuccheri e a basso indice calorico, considerate meno dannose per la salute generale, bisogna ricordare che hanno comunque un alto potenziale erosivo che può agire sulla demineralizzazione dentale al pari delle bevande contenenti zuccheri (5).

La gravità dell’erosione è dunque determinata dal differente livello di acidità e dal contenuto di zuccheri delle bevande stesse, a cui consegue un considerevole abbassamento del pH (6).  

TAB. 1 Criteri di classificazione delle erosioni dentali secondo il BEWE.
TAB. 2 I lavori inclusi nella revisione.

Scopo 

Lo scopo del presente studio è quello di identificare, attraverso una revisione della letteratura, forme di prevenzione efficaci per contrastare l’erosione dentale causata dal consumo di soft drink.

Materiali e metodi

Sono stati ricercati articoli in lingua inglese utilizzando il database elettronico PUBMED. Le keyword inserite sono: “Dental erosion”, “Tooth erosion”, restringendo il capo di ricerca a “full texts”, “review”, “systematic review”, “publication date 5 years” si è arrivati a un totale di 78 articoli. Al fine di ottenere risultati più specifici sono state inserite altre keyword, quali: ”dental erosion soft drinks”, “dental erosion protection”, “dental erosion prevention”, “BEWE” che hanno portato a 14 articoli.

BEWE, Basic Erosive Wear Examination, è l’indice introdotto da Bartlett, Ganss e Lussi nel 2008 (12) ed è il più utilizzato per definire il livello di erosione dentale; esso collega la classificazione delle lesioni alla gestione clinica (Tab. 1), assegnando a ogni sestante il punteggio della lesione più grave e, successivamente, viene calcolato il valore complessivo di tutti i sestanti (7).

Nel presente articolo focalizzeremo la prevenzione e il trattamento nei casi di erosioni di grado 0 e 1, poiché per quanto riguarda le erosioni di grado 2 e 3 si rende necessario l’intervento diretto dell’odontoiatra, che provvederà alla valutazione e a una eventuale ricostruzione dentale.

Risultati

Dei 14 articoli esaminati, 11 sono risultati avere informazioni rilevanti per il presente studio e 3 sono stati esclusi poiché non chiari nella loro elaborazione o non reperibili come “full text” (Tab. 2).

Discussione

L’erosione dentale è una patologia multifattoriale che non deve essere sottovalutata, ma bisogna tenere in considerazione il fatto che i soft drink ne sono la principale causa, in quanto bevande acide. Queste abbassano notevolmente il pH della bocca rilasciando ioni H+ che, agendo direttamente con i cristalli di idrossiapatite dello smalto, ne indeboliscono la struttura (4, 8) (Tab. 3). Pertanto, il modo migliore per controllare e contrastare l’erosione è sicuramente attraverso la dieta. 

TAB. 4 Protocollo di prevenzione e trattamento delle erosioni da parte dell’igienista dentale.

I valori critici del pH vanno da 3,9 a 6,5 a seconda del tipo di bevanda, sotto il 3,9 è considerato altamente erosivo, indipendentemente dalla concentrazione di calcio e fosfato (4). Oltre al pH di queste bevande, anche la temperatura, la frequenza, la quantità di assunzione e il flusso salivare influenzano l’erosione dentale (5,9). La saliva, infatti, come sappiamo, svolge un ruolo fondamentale per contrastare l’acidità grazie al suo effetto tampone, in quanto essa contiene bicarbonato e urea che consentono il ripristino del pH a livelli normali di 5,5, neutralizzando l’acido di cibi e bevande. Nei soggetti con scarso flusso salivare o che soffrono di xerostomia l’effetto tampone risulta essere alterato, o in alcuni casi addirittura insufficiente, aumentando così il rischio di erosione dentale.

Studi recenti hanno dimostrato come la pellicola salivare acquisita sia efficace per la protezione dagli attacchi erosivi, evidenziandone l’importanza (5). Essa è un sottile film acellulare che, apponendosi sulla superficie dentale, crea una barriera fisica che agisce come una membrana permeabile, impedendone il contatto diretto con gli acidi. La pellicola acquisita è composta da proteine, lipidi e glicoproteine, la maggior parte dei quali proviene dalle ghiandole salivari (4). Il suo spessore è significativo, in quanto determina un attacco più o meno aggressivo da parte degli acidi; infatti le superfici linguali e palatali sono le più colpite in quanto presentano pellicole più sottili. 

Prevenzione 

I professionisti del settore dentale, quali igienisti dentali e odontoiatri, rivestono un importante ruolo di prevenzione, gestione e monitoraggio di questa patologia nei pazienti affetti e predisposti (3,2) (Tab. 4). Per questo motivo è essenziale utilizzare l’indice BEWE per classificare, effettuare registrazioni dentali, fotografie e realizzare modelli di studio al fine di avere una documentazione completa (3,7). Per la corretta identificazione di un paziente a rischio è necessario un attento colloquio anamnestico per capire, eventualmente, se l’origine dell’erosione dentale è di tipo intrinseco o estrinseco (3). I fattori estrinseci sono legati all’assunzione di alcuni alimenti, bevande, farmaci e droghe, mentre quelli intrinseci sono legati a tutte quelle patologie da reflusso gastroesofageo (GORD), reflusso laringofaringeo (LPR) o disturbi alimentari (6,10). 

Una volta appurato che l’origine dell’erosione dentale è riconducibile all’assunzione di alimenti o bevande acide, il primo passo per prevenirla è la compilazione di un diario alimentare di quattro giorni, compreso il sabato e la domenica (la dieta tende a modificarsi leggermente durante il fine settimana), che miri a identificare la frequenza, la quantità e l’ora del giorno in cui i prodotti erosivi vengono consumati (3). Per ottenere una prevenzione adeguata è auspicabile la riduzione della frequenza di consumo e del tempo di contatto delle bevande acide. Per questo è fortemente consigliato evitare la permanenza di acidi alimentari in bocca prima di deglutire, non sorseggiare le bevande acide per un periodo di tempo prolungato, ma utilizzare una cannuccia posizionata nel retro della bocca per evitare che la sostanza acida venga a contatto con le superfici dentali (4). 

Numerosi studi hanno dimostrato che il consumo di latte e yogurt è legato a una minore prevalenza di erosione dentale poiché, contenendo calcio e fosforo, queste sostanze controllano la demineralizzazione, mentre le proteine del latte contribuiscono ad aumentare l’effetto protettivo della pellicola salivare (4,11). In particolare, ricerche analizzate da Hemingway et al. nel 2010 hanno verificato la capacità della caseina (proteina del latte) nell’aumentare la mucina (13), una glicoproteina salivare in grado di proteggere la superficie dentale dalle aggressioni acide (8). Proprio per questa sua caratteristica viene addizionata a dentifrici o prodotti professionali.

Un’altra semplice forma di prevenzione da attuare quotidianamente è riconducibile all’utilizzo di gomme da masticare, che sono in grado di aumentare la portata, la velocità del flusso salivare e la frequenza della deglutizione, migliorando così l’effetto protettivo della saliva contro l’erosione dentale (4,10).

Per quanto riguarda le forme di prevenzione attuabili in ambito professionale, all’interno del team odontoiatrico, l’igienista dentale può effettuare applicazioni topiche di gel o mousse al fluoro/caseina attraverso l’uso di tray monouso o la fabbricazione di mascherine individuali (3,2). Il fluoro è l’elemento migliore, in quanto si tratta di un minerale che, incorporandosi nel tessuto dentale duro, forma una struttura cristallina più resistente, ovvero la fluoroidrossiapatite, meno suscettibile alla dissoluzione acida rispetto all’idrossiapatite.

Nei pazienti a massimo rischio di erosione è consigliata l’applicazione di vernici al fluoro, esclusivamente in ambito professionale, in grado di fornire una pellicola protettiva contro gli acidi e allo stesso tempo un rilascio prolungato di principio attivo sulle superfici dentali (3). 

A uso domiciliare è consigliato l’utilizzo di dentifrici con alte concentrazioni di fluoro: a partire da 1450 ppm (parti per milione); in alternativa per contrastare l’erosione si possono utilizzare anche dentifrici specifici (2). Un altro presidio orale utile a contrastare questo fenomeno è il collutorio al fluoro che, con la stessa capacità, può aiutare a remineralizzare i tessuti duri dentali (3).  

Le prove che collegano le abitudini di spazzolamento dei denti alle erosioni dentali sono limitate e contraddittorie, come sostenuto da Carvalho e collaboratori nel 2016 (7). Ciononostante, si può consigliare ai pazienti di usare uno spazzolino manuale con setole medio-morbide, con la tecnica di Bass modificata; a coloro che preferiscono lo spazzolino elettrico si suggerisce di utilizzare un modello con sensore di pressione (3). Diversi studi in vitro e in vivo hanno dimostrato che l’aumento dei periodi di attesa prima dello spazzolamento, dopo gli attacchi acidi, aumenta la resistenza all’abrasione dello smalto. È dunque consigliato attendere circa 30 minuti prima di procedere con le manovre di igiene orale, così da permettere il ripristino del pH da parte della saliva e la conseguente rimineralizzazione dentale.

Conclusioni 

Pertanto dalla revisione effettuata si può affermare che esistono forme di prevenzione efficaci, che devono essere supportate da corrette procedure di igiene orale domiciliare. In mancanza di quest’ultima, tutte le manovre attuate per contrastare l’erosione saranno inefficaci con un peggioramento ulteriore dello stato della salute orale.

Per effettuare una corretta diagnosi è importante che l’igienista dentale si confronti con l’odontoiatra di riferimento, per trovare il miglior piano di cura. Seguire una dieta corretta e limitare l’assunzione di soft drink in associazione a controlli periodici costituiscono la forma primaria di prevenzione: la strategia più efficace per evitare l’insorgenza e la progressione di una problematica sempre più frequente al livello globale quale l’erosione dentale. 

ABSTRACT
Aim The present article focuses on prevention and treatment of tooth erosion, which is caused by an excessive and prolonged consumption of soft drinks.
Methods A literature review was performed to identify the best procedures for early interception and treatment of dental erosion, in order to expand knowledge for professionals and pass it on to patients.
Results lf carried out effectively, dental erosion prevention procedures avoid more invasive dental interventions such as coronal reconstructions or devitalizations.
Conclusions Limiting the intake of soft drinks and regularly undergoing dental check ups are the primary form of prevention: to be effective, prevention procedures must be accompanied by proper and accurate oral hygiene at home. For a correct diagnosis and identification of the best treatment pian, the dental hygienist should discuss with the dentist.

 

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