Trattamento non chirurgico della malattia perimplantare: indagine sulle abitudini cliniche degli igienisti dentali italiani

Non-surgical treatment of peri-implant disease: survey on the clinical practices of Italian dental hygienists

perimplantari
TAB. 4a Domande sulla perimplantite.
Scopo del lavoro:

L’obiettivo del nostro istant poll è stato quello di rilevare le abitudini e le conoscenze in tema di diagnosi e gestione non chirurgica delle problematiche perimplantari durante la pratica quotidiana di un gruppo di Igienisti Dentali iscritti all’Accademia Tecnologie Avanzate nelle Scienze di Igiene Orale (ATASIO).

Materiali e metodi:

È stato utilizzato il metodo dell’istant pool per sottoporre a 460 Igienisti Dentali, 36 domande in merito alle loro conoscenze e alle loro abitudini quando si tratta di intercettare e trattare le problematiche perimplantari. Le domande sono state poi analizzate e discusse dal board dell’accademia.

Risultati:

Dall’analisi delle risposte ottenute, è emerso che più della metà dei colleghi riferisce di occuparsi di intercettare le problematiche perimplantari nella pratica clinica quotidiana, e quasi la totalità del campione riferisce di sondare gli impianti durante le sedute di mantenimento. Per quanto riguarda la gestione domiciliare, quasi la totalità dei colleghi riferisce di utilizzare un approccio tailor made, personalizzando le indicazioni in base al paziente. Per la terapia non chirurgica, le risposte dei colleghi sono in linea con le indicazioni più recenti che arrivano dalla comunità scientifica.

INTRODUZIONE

I dati statistici sulla popolazione italiana indicano che l’età media in Italia al 2020 è di 45,7 anni, con un rapporto di 5 anziani per ogni bambino, la fascia d’età compresa tra i 15 e i 65 anni ricopre il 63,8% della popolazione ed attualmente il 23,3% è composto da over 65 (1) (Tab. 1).

TAB. 1 Fonte Istat 2020.

Ciò dimostra che in futuro si prevede una prevalenza di anziani maggiore rispetto a quella della popolazione giovanile e, incrociando i dati con la prevalenza di parodontite, è prevedibile che vi sarà un aumento delle riabilitazioni implantari e con esso una maggiore necessità di operatori specializzati nel mantenimento dello stato di salute e nel trattamento delle patologie a carico degli impianti dentali.

La letteratura attuale ci propone di metodi ormai validati per quanto riguarda la prevenzione delle complicanze e la gestione delle mucositi, il trattamento non chirurgico delle perimplantiti ancora risulta inefficiente nella gestione a lungo termine degli impianti anche a causa di una carenza di studi in merito, tuttavia una preparazione prechirurgica è indicata per ridurre l’infiammazione in funzione della fase chirurgica (2).

La figura professionale che si occupa della prevenzione primaria, secondaria e terziaria in ambito odontostomatologico è l’igienista dentale, pertanto è fondamentale comprendere qual è l’atteggiamento reale che gli igienisti dentali adottano nei confronti della gestione delle riabilitazioni implantari allo scopo di poter fotografare la situazione reale sul territorio nazionale Italiano e stilare un modus operandi valido, accettato da un pool di igienisti dentali esperti, da poter adottare in maniera unanime in futuro.

Materiali e metodi

Durante il III Congresso Nazionale A.T.A.S.I.O “Tailor Made e management del paziente implantare tra scienza, coscienza e fantascienza”, svoltosi il 5-6 Febbraio 2021 in modalità web line, a 460 igienisti dentali dei 780 connessi online è stato proposto un istant poll con l’obiettivo di rilevare informazioni in merito alle conoscenze in tema di diagnosi e gestione non chirurgica delle problematiche perimplantari durante la pratica quotidiana.

All’inizio dell’istant poll, ai partecipanti è stato chiesto di scaricare un’app sui loro device (smartphone e tablet) o di connettersi a una pagina internet, su cui hanno visto apparire le domande a risposta multipla. Per ogni domanda il partecipante aveva a disposizione 1 sola risposta e 60 secondi per confermarla.

Il questionario è stato diviso in 3 sezioni: la prima di carattere generale, la seconda sulla gestione della mucosite perimplantare e la terza sulla gestione della perimplantite. Le domande poste nella prima parte hanno avuto lo scopo di indagare quale figura professionale si occupa del follow-up dei pazienti con terapia implantare, quale figura professionale intercetta le problematiche a carico degli impianti e quanto gli igienisti dentali reputino importante il monitoraggio dello stato di salute mediante la raccolta e la registrazione degli indici perimplantari. La seconda parte del questionario ha avuto lo scopo di capire quale atteggiamento gli operatori adottano nella gestione dei protocolli operativi di prevenzione primaria, secondaria e nel mantenimento della prevenzione terziaria della mucosite perimplantare e se la tendenza è di affidarsi solo alle terapie classiche oppure se l’utilizzo delle nuove tecnologie a supporto dell’operatore è una pratica già diffusa per la restitutio ad integrum nel caso delle patologie perimplantari reversibili. Nell’ultima parte sono state proposte le domande atte a capire qual è l’atteggiamento reale degli igienisti dentali nella gestione delle perimplantiti e quali sono realmente gli ausili utilizzati per il trattamento, indipendentemente da ciò che la letteratura al momento evidenzia. I dati raccolti sono stati successivamente analizzati e discussi dagli intervistatori e dal board scientifico dell’accademia ATASIO.

Risultati

La prima parte del questionario, di carattere generale, ha indagato l’approccio quotidiano al paziente implantare. Ai partecipanti sono state poste le domande riportate nella Tabella 2. La seconda parte del questionario ha indagato le abitudini e le conoscenze dei partecipanti sulla mucosite perimplantare. Ai partecipanti sono state poste le domande presenti nella Tabella 3.

TAB. 2 Le domande introduttive del questionario.

La terza e ultima parte del questionario ha indagato le abitudini e le conoscenze dei partecipanti sulla perimplantite. Ai partecipanti sono state poste le domande presenti nella Tabella 4.

TAB. 3 Domande sulla mucosite perimplantare
TAB. 4a Domande sulla perimplantite.
TAB. 4B Domande sulla perimplantite.

Discussione

L’obiettivo dell’instant poll è stato quello di approfondire le informazioni sulla gestione dell’approccio di prevenzione dei pazienti con riabilitazioni implantoprotesiche in un campione di igienisti dentali italiani. Per le prime considerazioni siamo partiti dalla prevalenza delle malattie perimplantari, e una recente analisi delle revisioni ci dice che la prevalenza della mucosite perimplantare e della perimplantite è compresa rispettivamente tra 19 e 65% e tra il 7 e 47%, e la successiva meta-analisi ha stimato le prevalenze medie ponderate di mucosite perimplantare e perimplantite rispettivamente del 43% e del 22% (3). Questi dati ci hanno imposto subito di approfondire le abitudini in merito a screening e diagnosi delle malattie perimplantari.

Analizzando le risposte ricevute, la prima considerazione da fare è che circa la metà dei partecipanti intervistati ha dichiarato di occuparsi di intercettare le problematiche perimplantari nella pratica clinica quotidiana, sebbene l’87% del campione riferisce di sondare gli impianti durante le sedute di mantenimento, anche se sappiamo che il solo sondaggio perimplantare non è sufficiente per la diagnosi della malattia (4), e il 75% degli intervistati si sente in grado di definire correttamente lo stato di salute e di malattia dei tessuti perimplantari. Dai dati raccolti risulta che la totalità degli igienisti intervistati riferisce le problematiche intercettate all’odontoiatra, sulla cui indicazione stende il piano terapeutico di prevenzione.  La seconda considerazione importante da fare è che quasi la totalità degli igienisti intervistati riferisce di sondare gli impianti durante le sedute di richiamo e più della metà di essi annota i parametri clinici perimplantari a ogni appuntamento.  Queste rilevazioni permettono la condivisione con gli odontoiatri della situazione clinica e si riflette in maniera positiva sulle capacità di intercettare la patologia perimplantare.

Abbiamo poi chiesto quali presidi domiciliari i colleghi consigliano per la gestione dell’igiene orale, facendoli scegliere tra spazzolino elettrico, sonico o manuale, chiedendo se consigliassero il filo interdentale e di che tipo, e se consigliassero o meno l’uso dello scovolino. Più della metà dei colleghi ha riferito di consigliare e scegliere il presidio meccanico in base al paziente, personalizzando quindi presidi, tecniche e istruzioni. Per quanto riguarda la scelta dei presidi domiciliari è interessante vedere come la maggior parte dei colleghi, partendo da quelle che sono le evidenze attuali, che vedono orami conclamata la maggior efficacia di spazzoli i sonici ed elettrici rispetto ai manuali e degli scovolini rispetto al filo interdentale, preferiscano comunque personalizzare la scelta del presidio in base al paziente, per una scelta terapeutica sempre più concordata e meno imposta secondo l’approccio Tailor Brushing Method (TBM) (5-6).

Per quanto riguarda le domande sulla mucosite perimplantare, tutti i colleghi sono stati concordi nel ritenere la nostra figura attiva nel trattamento di tale condizione. Abbiamo poi chiesto quali strumenti utilizzano durante la terapia meccanica non chirurgica, e le risposte si sono equamente distribuite su strumentazione manuale, sonica e ultrasonica e air polishing, mentre una minima parte riferisce di utilizzare laser, terapia fotodinamica e terapia a base di agenti chimici. Queste scelte sono assolutamente in linea con le più recenti revisioni sistematiche della letteratura, che confermano una efficacia maggiore della strumentazione sonica e ultrasonica e del’air-polishing con polveri a bassa abrasività rispetto alla strumentazione manuale (7-8). Approfondendo ulteriormente queste risposte, abbiamo rilevato che più della metà dei colleghi preferisce gli strumenti manuali in titanio rispetto ai tradizionali e a quelli in plastica/teflon. Ancora molti colleghi però utilizzano gli inserti ultrasonici in metallo anziché gli inserti dedicati in PEEK. In questo caso invece, la scelta dei colleghi non sembra esser al passo con lo stato dell’arte che prevede l’utilizzo degli inserti in PEEK dedicati, vista la loro miglior compatibilità con le superfici implantari e protesiche.

Il presidio chimico che ancora va per la maggiore tra i colleghi è la clorexidina seguita dai gel a base di olio d’oliva ozonizzato (9-10). Per l’utilizzo dell’air-polishing, 3 colleghi su 4 riferiscono di utilizzare le polveri a bassa granulometria quali glicina ed eritritolo, risposta che trova ampio riscontro in letteratura, essendo oggi le polveri a bassa abrasività considerate il gold standard (11). Abbiamo poi riproposto le stesse domande, ma riferite alla perimplantite, e la prima considerazione che abbiamo fatto è che quasi la totalità dei colleghi reputa fondamentale conoscere la tipologia di protesi, avvitata o cementata, e di superficie, liscia o ruvida, per la scelta della strumentazione da utilizzare (12-13). Per la terapia causale della perimplantite, la metà dei colleghi riferisce di preferire la strumentazione sonica e ultrasonica a quella manuale e alle polveri. Si confermano scelte di elezione gli strumenti manuali in titanio e le polveri a bassa granulometria, mentre in questo caso i colleghi preferiscono gli inserti dedicati (in PEEK o plastica) per la strumentazione sonica e ultrasonica.

Conclusioni

In occasione del III Congresso Nazionale ATASIO “Tailor Made e management del paziente implantare tra scienza, coscienza e fantascienza” del 2021 è stato proposto un istant poll ai 460 igienisti dentali connessi online con lo scopo di indagare abitudini e conoscenze in merito alla gestione non chirurgica delle problematiche perimplantari durante la loro pratica clinica quotidiana. Dall’analisi delle risposte è emerso che la maggior parte dei colleghi si occupa quotidianamente di intercettare precocemente i segni e i sintomi della malattia perimplantare, e in linea con le più attuali conoscenze scientifiche, si occupa, in condivisione con gli odontoiatri, della terapia non chirurgica e di istruire e motivare il paziente alla corretta gestione domiciliare dei manufatti protesici implanto-supportati. La gestione non chirurgica della mucosite e della perimplantite è ampiamente in linea con l’atteggiamento che la letteratura scientifica attuale propone. L’unico discostamento registrato riguarda l’utilizzo di strumenti in metallo per la gestione della mucosite e della perimplantite in quasi un terzo del campione preso in esame; risulta quindi necessario un ulteriore approfondimento per comprendere se questa tendenza è supportata da un miglioramento clinico oggettivamente riscontrato, se si tratta di una pratica utilizzata per comodità oppure se alla base ci sono altre motivazioni.

ABSTRACT

Aim The objective of our instant poll was to detect the habits and knowledge in terms of diagnosis and non-surgical management of peri-implant problems during the daily practice of a group of Dental Hygienists enrolled in the ATASIO (Academy of Advanced Technologies in Oral Hygiene Sciences).
Materials and methods the instant pool method was used to submit to 460 Dental Hygienists, 36 questions about their knowledge and habits about intercepting and treating peri-implant problems. The questions were then analyzed and discussed by the academy board.
Discussion It emerged that more than half of colleagues report dealing with intercepting peri-implant problems in their daily clinical practice, almost all probe implants during maintenance sessions. As far as home management is concerned, almost all of the colleagues report using a tailor made approach, personalizing the indications according to the patient’s skills and habits. As for non-surgical therapy, the responses are in line with the most recent indications coming from the scientific community.
Conclusions From the analysis of the responses it emerged that most of the colleagues deal with early intercepting signs and symptoms of peri-implant disease, and in line with the most current scientific knowledge, they are personally involved in non-surgical therapy and instruct and motivate their patients in the correct home management of implant-supported prosthetic products.
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To cite: