Effetto dell’olio extravergine di oliva ozonizzato e della clorexidina sulla gengivite indotta da placca: uno studio caso-controllo

Effect of ozonated extra virgin olive oil and chlorhexidine on plaque-induced gingivitis: a case-control study

FIG. 3 Rappresentazione grafica dell’indice gengivale dei due gruppi nei due momenti dello studio.
Scopo del lavoro: La clorexidina è generalmente considerata il trattamento domiciliare di prima scelta per il trattamento della flogosi gengivale grazie alla capacità di inibizione del tasso di proliferazione dei batteri in virtù della sua azione antisettica ad ampio spettro. Tuttavia, a causa degli effetti collaterali che emergono dopo un utilizzo prolungato, quali la pigmentazione dentale, l’irritazione della mucosa orale e l’alterazione del gusto, risulta la necessità di esaminare nuove possibilità terapeutiche di supporto domiciliare al trattamento parodontale. Lo scopo dello studio è effettuare una valutazione comparativa di un collutorio a base di clorexidina 0,12% e un collutorio a base di olio extravergine di oliva ozonizzato nel trattamento della flogosi gengivale cronica.
Materiali e metodi: È stato realizzato uno studio caso-controllo su un campione di 20 soggetti (10 femmine e 10 maschi di età compresa tra i 20 e i 40 anni) con gengivite moderata indotta da placca e GI ≥35%, che sono stati suddivisi in due gruppi di 10 soggetti: sperimentale (olio ozonizzato) e controllo (clorexidina 0,12%). A T0 sono stati rilevati gli indici di placca e gengivale; in seguito, il paziente è stato sottoposto a seduta di igiene orale professionale e motivato al controllo meccanico domiciliare del biofilm batterico: il gruppo sperimentale utilizzando un collutorio a base di olio extravergine di oliva ozonizzato e i controlli con collutorio a base di clorexidina 0,12%. Dopo 14 giorni (T1) sono stati nuovamente valutati i parametri clinici.
Risultati: In entrambi i gruppi è stato possibile osservare un netto miglioramento dopo 14 giorni di trattamento. Il PI medio (± DS) nel gruppo sperimentale è passato da 1,874 ± 0,08 a T0 a 0,992 ± 0,19 a T1 e nel gruppo di controllo da 1,965 ± 0,11 a T0 a 1,060 ± 0,06 a T1, mentre il GI medio (± DS) nel gruppo sperimentale è passato da 1,871 ± 0,05 a T0 a 0,860 ± 0,18 a T1 e nel gruppo di controllo da 1,819 ± 0,10 a T0 a 1,921 ± 0,09 a T1.

INTRODUZIONE

Il controllo del biofilm batterica rappresenta la conditio sine qua non affinché si possa raggiungere e conservare lo stato di salute dei tessuti parodontali. Studi recenti evidenziano che per il raggiungimento di questo obiettivo, oltre all’impiego della clorexidina, il presidio più comunemente prescritto per il controllo chimico della placca, una nuova tendenza esplorativa converge nel ritenere che un collutorio a base di ozono possa essere un valido sostituto del classico composto antisettico. Di fatto, sebbene la clorexidina sia generalmente considerata il gold standard nel trattamento domiciliare della flogosi gengivale (1-3) grazie alla capacità di inibizione del tasso di proliferazione dei batteri in virtù della sua azione antisettica ad ampio spettro, a causa dei suoi effetti collaterali dopo un utilizzo prolungato, come la pigmentazione dentale, l’irritazione della mucosa orale e l’alterazione del gusto, ha generato la necessità di esaminare nuove possibilità terapeutiche di supporto al trattamento parodontale. Sono disponibili diversi tipi di collutorio addizionati di ulteriori componenti, con efficacia sostanzialmente uguale (4,5).

L’ozono (O3) è una molecola triatomica, instabile, composta da tre atomi di ossigeno, prodotta naturalmente dalla foto-dissociazione dell’ossigeno molecolare (O2) in atomi di ossigeno attivati, in grado di reagire con altre molecole di ossigeno. Il suo peso molecolare è di 47,98 g/mol, è un composto termodinamicamente altamente instabile che, a seconda delle condizioni del sistema come temperatura e pressione, si decompone in ossigeno puro con una breve emivita (6). L’ozono è 1,6 volte più denso e 10 volte più solubile in acqua (49 mL in 100 mL di acqua a 0°C) rispetto all’ossigeno. Sebbene l’ozono non sia una molecola radicale, è il terzo ossidante più potente (E_ 5 12,076 V) dopo fluoro e persolfato. Ha un’emivita di 40 minuti a 20°C (7). Questo anione radicale transitorio viene rapidamente protonato, generando triossido di idrogeno (HO3), che a sua volta si decompone in un ossidante ancora più potente: il radicale idrossile (OH). Il gas ozono ha un elevato potenziale di ossidazione ed è 1,5 volte maggiore del cloruro quando usato come agente antimicrobico contro batteri, virus, funghi e protozoi. Ha anche la capacità di stimolare la circolazione sanguigna e la risposta immunitaria. L’attuale interesse per la sua applicazione in medicina e odontoiatria è dovuto proprio a questa sua attività antimicrobica, oltre ad avere la capacità di rimuovere anche i prodotti di degradazione e detriti necrotici di batteri, virus, funghi e protozoi.

L’effetto antimicrobico dell’ozono è il risultato della sua azione sulle cellule, di cui danneggia la membrana citoplasmatica per mezzo dell’ozonolisi dei doppi legami. Inoltre, l’ozono induce una modifica del contenuto intracellulare a causa di effetti ossidanti secondari (ossidazione di proteine della funzione organica) (7). Questa azione è selettiva per le cellule microbiche, ma non danneggia le cellule del corpo umano a causa della loro maggiore capacità antiossidante (8-9). La ricerca mostra che l’applicazione in pochi secondi dell’ozono arresta tutte le funzioni vitali dei batteri che non sono in grado di sviluppare qualsiasi autoimmunità alla sua azione. I batteri Gram-positivi sono più sensibili all’azione dell’ozono rispetto ai batteri Gram-negativi. Anche i batteri privi di ossigeno reagiscono all’ozono, che può essere somministrato attraverso diversi mezzi come gas, acqua e oli ozonizzati. Nell’olio extravergine di oliva, grazie al suo elevato contenuto di acidi grassi essenziali, l’ozono viene microincapsulato nella struttura molecolare dell’olio stesso, sotto forma di ozonide (6). In tal modo la sua durata si stabilizza e amplifica, permettendo all’ozono di rimanere in uno stato attivo “nascente” per un lungo periodo di tempo, purché conservato a bassa temperatura. Quando si parla di olio ozonizzato, si parla dunque dell’azione biologica degli ozonidi che, a contatto con i tessuti, entrano velocemente in azione realizzando una serie di effetti (10).

L’olio extravergine di oliva ozonizzato svolge un’azione anestetica, antinfiammatoria e antiedemigena, grazie all’azione reversibile delle neurofibrille che determinano il dolore e l’aumento del trasporto di ossigeno nel sito dell’infiammazione (7,10). Di recente, diversi studi (11) hanno dimostrato l’efficacia combinata dell’olio extravergine di oliva ozonizzato contenuto nel collutorio nel ripristino della salute del tessuto gengivale nella riduzione dell’accumulo di placca.

Il presente lavoro ha lo scopo di presentare i risultati di uno studio comparativo caso-controllo sull’efficacia dell’utilizzo domiciliare di un collutorio a base di clorexidina 0,12% e un collutorio a base di olio extravergine di oliva ozonizzato nel trattamento della flogosi gengivale cronica.

Materiali e metodi

Studio clinico

È stato condotto uno studio caso-controllo per confrontare l’efficacia di un collutorio a base di olio extravergine di oliva ozonizzato (Ialozon Blu Collutorio, Gemavip) nel trattamento domiciliare in seguito al trattamento parodontale rispetto a trattamento con collutorio a base di clorexidina 0,12%. Limitando l’analisi ai pazienti dopo il trattamento della flogosi cronica gengivale, abbiamo cercato di garantire che i casi e i controlli avessero un livello elevato e comparabile di gravità della malattia, stabilendo come criterio di inclusione una percentuale di Indice di sanguinamento e di placca, superiori al 35%. Usando i dati anamnestici è stato verificato che i pazienti fossero sani da un punto di vista sistemico.

La coorte di studio è stata ulteriormente limitata escludendo i pazienti che presentavano una gravidanza in atto e disturbi dell’apprendimento che potessero inficiare la corretta esecuzione delle pratiche di igiene orale richieste. Per lo studio sono stati reclutati in totale di 20 soggetti di entrambi i sessi (10 femmine e 10 maschi) di età compresa tra i 20 e i 40 anni in base ai seguenti criteri di inclusione ed esclusione.

Criteri di inclusione:

  • soggetti con gengivite moderata indotta da placca;
  • soggetti con GI ≥ 35%;
  • soggetti con PI ≥ 35%.

Criteri di esclusione:

  • soggetti fumatori;
  • soggetti affetti da malattie sistemiche note;
  • donne in gravidanza o in allattamento.

La diagnosi di gengivite indotta da placca è stata effettuata attraverso una valutazione clinica basata su due indici parodontali: indice di placca (PI) e indice gengivale (GI) di Löe e Silness.

I parametri clinici presi in esame (PI e GI) sono stati misurati su quattro siti per dente (mesiale, distale, vestibolare e linguale/palatale), esclusi i terzi molari, utilizzando una sonda parodontale PCP UNC North Carolina. I valori degli indici parodontali sono stati registrati per ciascun soggetto a baseline, T0 (prima della terapia), e dopo 14 giorni (T1).
Lo studio è stato condotto nel rispetto della Dichiarazione di Helsinki e il consenso informato è stato ottenuto da tutti i pazienti prima della partecipazione allo studio.

Procedura di trattamento
I soggetti selezionati sono stati suddivisi in due gruppi attraverso un semplice campionamento casuale (procedura di randomizzazione: anno di nascita pari gruppo 1, dispari gruppo 2): il gruppo 1, o gruppo sperimentale (olio extravergine di oliva ozonizzato), e il gruppo 2, o gruppo di controllo (clorexidina 0,12%), comprendenti 10 soggetti ciascuno.

È stato rilevato a T0 l’Indice di placca applicando un rilevatore di placca monotonale; successivamente è stato registrato l’Indice gengivale. In seguito, il paziente è stato motivato al controllo meccanico del biofilm batterico domiciliare con protocollo “tailor-made personalizzato e condiviso” (10).

Ciascun paziente è stato sottoposto a seduta di igiene orale professionale, al termine della quale, ai soggetti del gruppo 1 è stata data indicazione di effettuare uno sciacquo con circa 12 ml di collutorio non diluito a base di olio extravergine di oliva ozonizzato per circa 50 secondi (come indicato dal produttore), mentre ai soggetti del gruppo 2 è stato consigliato di sciacquare il cavo orale con 15 ml di collutorio a base di clorexidina 0,12% per 60 secondi. A tutti i soggetti è stato consigliato di effettuare lo sciacquo 3 volte al giorno per un periodo di 14 giorni. Inoltre, i pazienti sono stati istruiti a non assumere cibi e bevande per almeno 2 ore dallo sciacquo.

Dopo 14 giorni (T1) i pazienti sono stati sottoposti a una nuova valutazione dei parametri clinici.

FIG. 1 e 2 Rappresentazione grafica dell’indice di placca nei due gruppi nei due momenti dello studio e istogramma dell’indice di placca nei due gruppi nei due momenti dello studio.

Risultati

I dati clinici registrati sono stati riassunti come media ± deviazione standard (DS) e sono stati sottoposti ad analisi statistica.

I valori a baseline e a T1 dell’indice di placca e dell’indice gengivale hanno mostrato una differenza statisticamente significativa in entrambi i gruppi (Fig. 1, 2, 3, 4).
La tabella 1 mostra un confronto tra i valori a baseline e T1 (dopo 14 giorni) dell’indice di placca tra il gruppo 1 (olio extravergine di oliva ozonizzato) e il gruppo 2 (clorexidina 0,12%).

Dall’analisi dei dati è possibile osservare un netto miglioramento dopo 14 giorni dal trattamento in entrambi i gruppi (Fig. 1).

Inoltre, confrontando il PI medio al basale tra i due gruppi, possiamo evidenziare che non differiva in modo rilevante, tuttavia il campione trattato con l’olio extravergine di oliva ozonizzato presentava un PI inferiore. Di conseguenza anche il miglioramento risultava essere maggiore rispetto al gruppo della clorexidina (Fig. 2).

Nel gruppo 1 si passa da un PI medio (± DS) di 1,874 ± 0,08 a un valore di 0,992 ± 0,19. Analogamente l’indice di placca diminuisce significativamente dopo 10 giorni anche nel gruppo 2, passando da un valore medio (±DS) di 1,965 ± 0,11 a un valore di 1,060 ± 0,06.

Le variazioni del GI a T0 (basale) e a T1 (dopo 14 giorni) nei due gruppi sono riassunte nella tabella 2 e mostrati graficamente nelle figure 3 e 4.

Analizzando a questo punto l’indice gengivale, è possibile osservare anche per quanto riguarda questo parametro un cambiamento favorevole in entrambi i gruppi da T0 al T1. Nel gruppo 1 si passa da un GI medio (± DS) di 1,871 ± 0,05 a un valore di 0,860 ± 0,18. Analogamente l’indice gengivale diminuisce significativamente dopo 14 giorni anche nel gruppo 2, passando da un valore medio (±DS) di 1,819 ± 0,10 a un valore di 1,921 ± 0,09.

Confrontando, anche in questo caso, il GI medio al basale tra i due gruppi, possiamo evidenziare come riportato nella figura 4, che il GI del gruppo I era inferiore a quello del gruppo II. Di conseguenza anche il loro miglioramento era più elevato.

TAB. 2 Valori di GI (media±DS) dei due gruppi nei due momenti dello studio.
FIG. 3 e 4 Rappresentazione grafica dell’indice gengivale dei due gruppi nei due momenti dello studio e istogramma dell’indice gengivale dei due gruppi nei due momenti dello studio.

Discussione

È stato condotto uno studio comparativo allo scopo di investigare l’efficacia di un collutorio a base di olio extravergine di oliva ozonizzato rispetto alla clorexidina, considerata il gold standard nel trattamento domiciliare di supporto dell’infiammazione gengivale.

La popolazione oggetto dello studio era relativamente omogenea rispetto alla gravità clinica, manifestando un quadro di gengivite cronica. Sulla base delle osservazioni di questo studio, è possibile identificare una piccola differenza nei risultati ottenuti tra le due sostanze, con un successo maggiore derivato dallo sciacquo con l’olio extravergine di oliva ozonizzato. Dato che, tuttavia, non può essere attendibile, in quanto entrambi i parametri del campione trattato con l’olio extravergine di oliva ozonizzato presentavano valori iniziali inferiori rispetto a quelli del gruppo della clorexidina.

Inoltre, considerando che i pazienti sono stati adeguatamente motivati al controllo meccanico del biofilm batterico domiciliare, potremmo pensare che il miglioramento ottenuto sia anche conseguente a questo motivo. Brauner nel 1991 ha dimostrato che la combinazione di una buona igiene orale e il risciacquo giornaliero della cavità orale con acqua ozonizzata può migliorare i risultati clinici in caso di gengivite e parodontite.

Gli indici di placca e la tendenza al sanguinamento, tuttavia, ritornano rapidamente se le misure di igiene orale vengono interrotte. Il risciacquo con acqua ozonizzata senza alcuna procedura meccanica per la riduzione della placca non ha avuto successo (10).

Conclusioni

A causa delle limitazioni di questo studio clinico non è possibile trarre conclusioni definitive, tuttavia i risultati dimostrano un’efficacia confrontabile tra i due collutori impiegati nella risoluzione della flogosi gengivale e nel controllo della placca batterica.

Le limitazioni di questo studio sono principalmente dovute a: numerosità campionaria limitata, mancanza di un terzo gruppo di studio con controllo placebo, tempi di follow-up limitati, struttura dello studio senza rilevazione e allocazione randomizzate e a doppio cieco. Inoltre, considerata la scarsità di dati presenti in letteratura, sarebbe importante e auspicabile condurre in futuro ricerche comparative attraverso studi clinici randomizzati dotati di disegno adeguato dello studio, sull’efficacia dell’impiego di nuove formulazioni prive di effetti collaterali, per la gestione delle malattie parodontali ad ampio spettro e il controllo della placca e dell’infiammazione gengivale. In questo modo si potrebbero fornire nuove indicazioni cliniche basate su evidenze scientifiche.

I risultati del nostro studio sono coerenti con quelli degli studi e ricerche cliniche che hanno dimostrato l’efficacia dell’utilizzo di un collutorio a base di olio extravergine di oliva ozonizzato. In conclusione, sulla base del presente lavoro, si può affermare che la clorexidina, così come l’olio extravergine di oliva ozonizzato, possono essere efficacemente utilizzati in aggiunta al controllo meccanico della placca dentale per prevenire la gengivite. Pertanto, entrambe le sostanze possiedono proprietà di controllo sulla placca e antinfiammatorie.

ABSTRACT

Aim Chlorhexidine is recognized as the primary topical agent for chemical plaque control in the treatment of gingival inflammation thanks to its ability to inhibit the proliferation rate of bacteria, owing to its broad antimicrobial activity. However, it has several adverse effects after prolonged use, such as tooth discoloration, irritation of the oral mucosa and taste alterations, that limit patients’ acceptance of the treatment. Alternative formulations have therefore been proposed, such as ozonized extra virgin olive oil. It has antiseptic, antiphlogistic and antiedemigen effects. The aim of the study was to compare the effectiveness of ozonated extra virgin olive oil, and chlorhexidine 0,12% (CHX) mouthwash on the oral health status patients with chronic gingivitis.
Materials and Methods A case-control study was carried out on a group of 20 subjects of both sexes (10 females and 10 males) aged between 20 and 40 years with moderate plaque-induced gingivitis and GI ≥ 35%. Subjects were experimental (ozonated extra virgin olive oil) and control (0.12% chlorhexidine) groups of 10 each. At T0 PI and GI were recorded; patients underwent a professional oral hygiene session and were motivated for home oral care: the experimental group using an ozonated extra virgin olive oil-based mouthwash and the controls with 0.12% chlorhexidine-based mouthwash. After 14 days (T1) the clinical parameters were re-evaluated.
Results In both groups a clear improvement was observed after 14 days of treatment. The mean PI (± SD) in the experimental group changed from 1.874 ± 0.08 at T0 to 0.992 ± 0.19 at T1 and in the control group from 1.965 ± 0.11 at T0 to 1.060 ± 0.06 at T1, while the mean GI (± SD) in the experimental group changed from 1.871 ± 0.05 at T0 to 0.860 ± 0.18 at T1 and in the control group from 1.819 ± 0.10 at T0 to 1.921 ± 0.09 at T1 .
Conclusions The low sample size does not allow to draw definitive conclusions, but the results of this study demonstrate the effectiveness of the ozonated extra virgin olive oil in the resolution of gingival inflammation. In fact, the ozonated extra virgin olive oil has anti-edema, antiseptic and analgesic action and can be used as a substitute to chlorhexidine-based mouthwashes.

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